Duecento anni dalla fondazione del museo del Prado di Madrid, sede di capolavori d'arte assoluti. Per celebrare questo evento arriva al cinema, dal 15 al 17 aprile, Il Museo del Prado. La corte delle meraviglie, nuovo docu-film scritto da Sabina Fedeli e diretto da Valeria Parisi, una produzione 3D Produzioni e Nexo Digital.

 

Quadri e opere stupende che stanno a raccontare la storia della Spagna e di un intero continente. Lo spettatore è accompagnato con mano in un luogo di memoria e uno specchio del presente con 1700 opere esposte e un tesoro di altre 7000 conservate. Una collezione che racconta le vicende di re, regine, dinastie, guerre, sconfitte, vittorie.

Il Prado di Madrid venne fondato il 19 novembre 1819, quando per la prima volta si parlò di Museo Real de Pinturas. Un film che vuole percorrere non solo questi ultimi 200 anni, ma almeno sei secoli di storia, perché la vita della collezione del Prado ha inizio con la nascita della Spagna come nazione e con il matrimonio tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Un’unione che sancisce l’avvio del grande impero spagnolo.

 

Eppure, per molto tempo nel corso dei secoli, la pittura è stata una lingua universale, che non ha conosciuto frontiere. E se c’è un museo dove si rende evidente che la pittura non è stata toccata dai nazionalismi, questo è proprio il Prado, con le sue collezioni eclettiche e sfaccettate capaci di raccontare come l’arte non abbia passaporti limitanti, ma sia al contrario un viatico universale in grado di comprendere e raccontare i pensieri e i sentimenti degli esseri umani.

 

A guidare gli spettatori verso la scoperta della bellezza è il Premio Oscar Jeremy Irons, partendo dal Salon de Reinos, un’architettura volutamente spoglia che si anima di vita, luci, proiezioni, riportando il visitatore al glorioso  passato della monarchia spagnola e al Siglo de Oro quando alle pareti erano appesi molti dei capolavori oggi esposti al Prado.

Al centro non solo i quadri, ma anche i temi in essi trattati, parti di una società, coi suoi ideali, i suoi pregiudizi, i vizi, le nuove concezioni, le scoperte scientifiche, la psicologia umana, le mode.

 

Un patrimonio universale che comprende non soltanto le opere di Vélazquez, Rubens, Tiziano, Mantegna, Bosch, Goya, El Greco conservate al Prado, ma anche l’Escorial, Pantheon dei reali, il Palazzo Reale di Madrid, il Convento de Las Descalzas Reales, il Salon de Reinos. Un affresco che contrappone interni ed esterni, quadri e palazzi, pennellate e giardini.

 

La narrazione d’arte si intreccia con lo studio dell’architettura e l’analisi di preziosi materiali d’archivio e verrà scandita dalle testimonianze dei vari esperti del Museo intervistati.

 

Il Museo del Prado. La corte delle meraviglie (2019)

ANNO: 2019

REGIA: Valeria Parisi

ATTORI: Jeremy Irons

DISTRIBUZIONE: Nexo Digital

Il mondo delle fiabe ispira ancora una volta il visionario autore Tim Burton, il quale dopo Alice in Wonderland si cimenta ora con un classico Disney come Dumbo. Una nuova avventura live-action, rivisitazione della classica storia dell'elefantino dalle orecchie giganti.

 

Max Medici (Danny DeVito), proprietario di un circo, assume l’ex star Holt Farrier (un bravo Colin Farrell) insieme ai figli Milly (Nico Parker) e Joe (Finley Hobbins) chiedendo loro di occuparsi di un elefante appena nato dalle orecchie sproporzionate, che è diventato lo zimbello di un circo già in difficoltà.

Una commedia che pone una serie di quesiti e spunti di riflessione, che mettono lo spettatore di fronte a concetti importanti. Momenti di trascurabile felicità, per la regia di Daniele Luchetti, è un libero adattamento cinematografico di due libri scritti da Francesco Piccolo "Momenti di trascurabile felicità", del 2010, e il suo sequel "Momenti di trascurabile infelicità", del 2015.

 

Un attimo e la vita può cambiare di colpo, ponendoci di fronte a una serie di interrogativi.

Quanto e in che misura i ricordi possono influenzare un'intera esistenza? La domanda sorge spontanea guardando il nuovo film di Valerio Mieli, Ricordi?, con Luca Marinelli e Linda Caridi. La pellicola narra una lunga grande storia d'amore, raccontata però sempre solo attraverso i ricordi, più o meno falsati dagli stati d’animo, dal tempo, dalle differenze di punto vista, dei giovani protagonisti. Il viaggio di due persone negli anni: insieme e divise, felici, infelici, innamorate tra loro, innamorate di altri, visto in un unico flusso di colori ed emozioni.

 

I due si conoscono raccontandosi fantasiosi episodi d’infanzia. Anche la festa in cui si incontrano però è ricordata, e in due versioni: il mondo di lui, malinconico, quello di lei allegro e ancora incantato. Passano gli anni. Lo sguardo di lui si trasforma, si alleggerisce. Quello di lei matura, si fa più complesso e più scuro. Il rapporto che sembrava consolidarsi rischia ora di perdere magia. Inizia una crisi.

 

Nel corso del film i due ragazzi crescono e cambiano: lui scopre che è possibile un amore che dura nel tempo, lei impara la nostalgia. Con la distanza le immagini di questa relazione, come quelle dell’infanzia, di un lutto, di un’amicizia tradita, di una grande gioia, si modificano. Si saturano di emozione, o invece sbiadiscono, si cancellano, finché, riesumate da un profumo, da una parola, riemergono più forti, in un presente che scivola via per farsi subito memoria.

 

Il film funziona proprio a partire dalla costruzione dei personaggi, in cui le singole caratteristiche dell'uno e dell'altra emergono e si fanno riconoscibili, dando un'alternanza al racconta che convince. “L’idea di esplorare i vari modi in cui il ricordo permea la nostra esistenza è affascinante da trattare al cinema perché permette di raccontare, oltre alla vita, l’esperienza della vita. E se la soggettività della percezione è stata perlopiù terreno della letteratura e della pittura qui volevo tentare un film in soggettiva emotiva: un flusso di coscienza di immagini e sensazioni che riuscisse però a raccontare una storia avvincente”, afferma il regista dei Dieci inverni.

 

Una narrazione che parte da immagini introiettate e poi riviste e rivissute, emozioni mai sopite che continuano ad accompagnare la vita dei suoi protagonisti.

 

Ricordi? (Italia 2019)

REGIA: Valerio Mieli

ATTORI: Luca Marinelli, Linda Caridi, Giovanni Anzaldo, Camilla Diana, Benedetta Cimatti, Jacopo Mandò, David Brandon, Andrea Pennacchi, Francesca Pasquini, Federica Santoro, Maria Chiara Giannetta, Valeria Perri

DISTRIBUZIONE: Bim Distribuzione

Il genio di Paul Gauguin raccontato al cinema nel film Gauguin a Tahiti. Il paradiso perduto, in arrivo nelle sale italiane il 25, 26 e 27 marzo come nuovo appuntamento del progetto della Grande Arte al Cinema. Il racconto si svolge attraverso un viaggio alla ricerca delle origini del pittore e della sua voglia di evadere e di lasciare una società, a suo dire conformista, come quella parigina di fine novecento.


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