Un film intenso, quello portato sul grande schermo dal regista Felix Van Groeningen, con Beautiful Boy. Nicolas Sheff ha 18 anni ed è un bravo studente: scrive per il giornale della scuola, recita nello spettacolo teatrale di fine anno e fa parte della squadra di pallanuoto. Ama leggere e possiede una spiccata sensibilità artistica; in autunno andrà al college.

 

Da quando ha 12 anni però, ama sperimentare le droghe; da qualche tempo ha provato la metamfetamina e, come lui stesso dichiara, “Il mondo, da bianco e nero, improvvisamente è diventato in Technicolor”. In breve tempo Nic, da semplice adolescente che fa uso sporadico di stupefacenti, si trasforma in un vero e proprio tossicodipendente.

 

Un baratro da cui diventa difficile, se non impossibile, venire fuori. La pellicola, che ha un cast davvero convincente, narra la storia di una famiglia che accompagna il proprio figlio nella lotta contro l’assuefazione.

 

I toni sono molto veritieri e spietati, mettendo a nudo quanto di più terribile ci possa essere nel vedere un figlio perdersi nella tossicodipendenza.

 

Basato sull’omonimo bestseller del noto giornalista David Sheff e sull’autobiografia di suo figlio Nic, il film descrive il potere distruttivo della droga e la forza rigenerante dell’amore. Angosciante, struggente, ma anche ricco di gioia, di amore e di speranza, Beautiful Boy racconta il baratro in cui Nic sprofonda, le sue assenze, le promesse tradite, la rabbia, e il modo in cui David si adopera per salvare il suo “bellissimo figlio” dalle conseguenze della dipendenza.

 

Uno stile realista, quello scelto dal regista, che mette a nudo la parte più intima e viscerale dei suoi protagonisti, attraverso i quali lo spettatore è catapultato in un mondo difficile e pericoloso.

 

Probabilmente si poteva osare di più sulla costruzione dei personaggi e della storia stessa, ma nel complesso il lavoro risulta convincente.

 

Beautiful Boy (Usa 2018)

REGIA: Felix van Groeningen

ATTORI: Steve Carell, Timothée Chalamet, Amy Ryan, Maura Tierney, Kaitlyn Dever, Timothy Hutton, Stefanie Scott, Jack Dylan Grazer, Christian Convery, Oakley Bull

DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

Nuovo film per Giorgio Tirabassi, questa volta anche nei panni di regista. Il grande salto racconta "le gesta" dei quarantenni Rufetto e Nello, due rapinatori maldestri che, dopo aver scontato quattro anni di carcere per un colpo andato male, vivono in un quartiere della periferia romana.

 

I due non demordono e progettano una rapina che potrebbe dare una svolta alle loro vite mediocri. Riprendere in mano l’attività e soprattutto portarla a buon fine, però, non è per niente facile: si convincono, così, che il destino non sia dalla loro parte.

 

Una Roma popolare e ironica fa da sfondo a questa commedia, che ricorda a tratti quella gloriosa degli anni Cinquanta, che metteva al centro chi tirava a campare e aveva tante speranze ma pochissimi soldi in tasca.

 

Tirabassi sceglie di nuovo due disgraziati per raccontare un'Italia che, per certi versi, ha i tratti del passato, dove l'incertezza economica e sociale la fanno da padroni.

 

Ma ad essere scomparsa, rispetto a quella commedia all'italiana a cui strizza l'occhio, è proprio la speranza.

 

Per questo il registro scelto è dolce amaro, dove alla risata si affianca la tristezza per un futuro che ha ben poche luci, ma molte ombre.

 

Bravi gli attori, che riescono a far trapelare, nonostante qualche sbavatura, le caratteristiche di una società che in parte li ha abbandonati.

 

Il Grande Salto (Italia 2019)

REGIA: Giorgio Tirabassi

ATTORI: Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Roberta Mattei, Gianfelice Imparato, Paola Tiziana Cruciani, Cristiano Di Pietra, Mia Benedetta, Salvatore Striano, Liz Solari, Lillo, Federica Carruba, Valerio Mastandrea, Marco Giallini

DISTRIBUZIONE: Medusa Film

La cronaca entra nel cinema con il film firmato da Claudio Bonivento, A mano disarmata. Una pellicola che mette a nudo uno spaccato d'Italia drammatica, dove la malavita continua a minacciare il lavoro giornalistico.

 

Da cronista dell’edizione romana di un grande quotidiano nazionale, la Repubblica, Federica Angeli, interpretata da una insolita Claudia Gerini, prende in mano la sua vita e decide di usarla, senza risparmio, in una causa civile: la lotta ai clan mafiosi che infestano una parte della Capitale, Ostia, dove lei stessa vive.

 

La sua arma è e sarà sempre la penna. Il film racconta le tappe di una vera e propria sfida alla criminalità, iniziata nel 2013 e non ancora finita. In un susseguirsi di colpi di scena, il regista fa vivere insieme alla giornalista le sue paure, a tratti la sua disperazione, i momenti di solitudine e la straordinaria solidarietà ricevuta dal web, dagli studenti, da alcuni magistrati, dalla parte onesta della politica e dai carabinieri della sua scorta.

 

Una testimonianza puntuale, incalzante, senza respiro, che non dimentica mai la sua dimensione di donna, di madre e di moglie contesa alla serenità famigliare.

 

“É una sensazione strana quella che si prova a vedere la propria storia trasformarsi in un film. L’idea di trasformare il mio libro e la mia storia in un film è stata del mio collega Paolo Butturini. Conosceva il regista che si è subito appassionato e si è impegnato perché questa storia venisse raccontata”, afferma la Angeli.

 

Il ruolo pubblico e quello privato di mischiano, si alternano, si confondono, ma non si perdono mai. Quello che emerge è una donna forte, in lotta contro un sistema sbagliato, con un forte amore per la sua professione e per la giustizia.

 

Il maxi processo per mafia contro i clan di Ostia inizia il 6 giugno 2018. Un anno dopo il film al cinema.

 

A mano disarmata (Italia 2019)

REGIA: Claudio Bonivento

SCENEGGIATURA: Domitilla Shaula Di Pietro, Federica Angeli

FOTOGRAFIA: Maurizio Dell'Orco

PRODUZIONE: Laser Digital Film in collaborazione con Rai Cinema

Luis Ortega firma una pellicola nera che convince fin da subito, sia per la costruzione dei personaggi che per la contrapposizione tra anima e corpo. Siamo a Buenos Aires, nel 1971. Giovane, spavaldo, coi riccioli biondi e la faccia d'angelo, Carlos entra nelle case della gente ricca e ruba tutto ciò che gli piace. L'incontro a scuola con Ramón, coetaneo dal quale è attratto, segna il suo ingresso in una banda di criminali, con la quale compie altri furti e soprattutto il suo primo omicidio, di fronte al quale rimane assolutamente impassibile.

Il crimine organizzato è al centro del bel film di Marco Bellocchio, Il Traditore, con Pierfrancesco Favino che veste i panni del boss Tommaso Buscetta. Nei primi anni '80 è in corso una vera e propria guerra tra i capi della mafia siciliana per il controllo sul traffico della droga. Tommaso Buscetta, conosciuto come il “Boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile e da lontano, assiste impotente all’uccisione di due suoi figli e del fratello a Palermo; ora lui potrebbe essere il prossimo.

 

Arrestato ed estradato in Italia dalla polizia brasiliana, Buscetta prende una decisione che cambierà tutto per la mafia: decide di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l'eterno voto fatto a Cosa Nostra. Sarà proprio Falcone (Fausto Russo Alesi) ad offrirgli un'alternativa: diventare collaboratore di giustizia. Insomma un vero e proprio tradimento nel codice mafioso. Saranno le sue rivelazioni il motore per far partire il maxi-processo che vede alla sbarra ben 475 imputati.

 

Le sentenze scaturite dal processo riescono far cadere molte teste all'interno della mafia, ma Totò Riina resta ancora latitante. Da qui nascerà la decisione dell'attentato a Falcone e alla sua scorta.

 

Da allora per la storia politica italiana non sarà più la stessa cosa, dato che molti nomi illustri entreranno nel processo, chiamati in causa proprio da Buscetta.

 

Bellocchio costruisce un personaggio con luci ed ombre, tragico, dai tratti teatrali, che non si svela mai fino in fondo. Questo lascia nello spettatore un senso di attesa, alla ricerca di risposte che forse non si avranno mai.  Sullo sfondo un'Italia fatta a pezzi, sconfitta nella sua moralità e che cerca una redenzione, nonostante tutto.

 

Il traditore (Italia 2019)

REGIA: Marco Bellocchio

ATTORI: Pierfrancesco Favino, Maria Fernanda Cândido, Fabrizio Ferracane, Luigi Lo Cascio, Fausto Russo Alesi,

DISTRIBUZIONE: 01 Distribution


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