Una biografia ben pensata quella diretta da Clint Eastwood in Richard Jewell. Trentottesimo film del regista e basato su una storia vera, il film racconta la storia di ciò che può accadere quando quel che viene riportato oscura la verità. “C’è una bomba al Centennial Park. Avete solo trenta minuti di tempo”.

Il mondo viene così a conoscenza di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che riferisce di aver trovato il dispositivo dell’attentato dinamitardo di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l’aspirante alle forze dell’ordine diventa il sospettato numero uno dell’Fbi, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al crollo della sua vita.

Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professa con fermezza la sua innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’Fbi, del Gbi e dell’Apd per scagionare il suo cliente, e tenta di impedire a Richard di fidarsi delle stesse persone che cercano di distruggerlo.

Una regia 'pulita e lucida', con il premio Oscar Eastwood che pone il suo sguardo su un'America e, un mondo più in generale, che spesso spingono gli uomini verso una condizione poco edificante o addirittura rischiosa.

Il regista si è basato sulla sceneggiatura del candidato all’Oscar Billy Ray (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), che trae spunto dall’articolo di Vanity Fair “American Nightmare - The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner.

Molto valido il cast di attori scelti, che danno alla pellicola una forza in più, con i premi Oscar Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) nei panni di Watson Bryant, e Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “American Horror Story” in Tv) in quelli di Bobi, la madre di Richard; mentre Jon Hamm (“Baby Driver – Il genio della fuga”) è l’investigatore capo dell’Fbi; Olivia Wilde (“La vita in un attimo”) ritrae Kathy Scruggs la giornalista dell’ Atlanta Journal-Constitution, e Paul Walter Hauser (“Tonya”) interpreta Richard Jewell.

 

Richard Jewell (Usa 2019)

Regia: Clint Eastwood

Cast: Sam Rockwell, Kathy Bates, John Hamm, Olivia Wilde, Paul Walter Hauser

Distribuzione: Warner Bros. Pictures

I primi due episodi della nuova stagione de L’amica geniale. Storia del nuovo cognome, arrivano in antemprima al cinema, come evento speciale solo il 27, 28 e 29 gennaio. La serie è nuovamente firmata da Saverio Costanzo ed è tratta dal best seller di Elena Ferrante. Gli eventi del secondo libro de L’amica geniale, prossimamente in onda su Ra1, prendono il via esattamente dal punto in cui è terminata la prima stagione. Lila (Gaia Girace) ed Elena (Margherita Mazzucco) hanno sedici anni e si sentono in un vicolo cieco.

Lila si è appena sposata ma, nell’assumere il cognome del marito, ha l’impressione di aver perso sé stessa. Elena è ormai una studentessa modello ma, proprio durante il banchetto di nozze dell’amica, ha capito che non sta bene né nel rione né fuori.

Nel corso di una vacanza a Ischia le due amiche ritrovano Nino Sarratore (Francesco Serpico), vecchia conoscenza d’infanzia diventato ormai studente universitario di belle speranze. L’incontro, apparentemente casuale, cambierà per sempre la natura del loro legame, proiettandole in due mondi completamente diversi. Lila diventa un’abile venditrice nell’elegante negozio di scarpe della potente famiglia Solara al centro di Napoli; Elena, invece, continua ostinatamente gli studi ed è disposta a partire per frequentare l’università a Pisa. Le vicende de L’amica geniale ci trascinano nella vitalissima giovinezza delle due ragazze, dentro il ritmo con cui si tallonano, si perdono, si ritrovano.

Una storia sull'amicizia, ma anche sull'essere donna in un Paese che, spesso, non è terreno fertile per una vita semplice e soddisfacente.

 

L’amica geniale. Storia del nuovo cognome (Italia 2020)

Regia: Saverio Costanzo

Produzione: The Apartment e Wildside, parte di Fremantle e Fandango in collaborazione con Rai Fiction, con HBO Entertainment, in co-produzione con Umedia

Attori:  Gaia Girace,  Margherita Mazzucco

Il cinema torna ad omaggiare l'arte pittorica e uno dei suoi più illustri rappresentanti: Leonardo Da Vinci. Il 13, 14, 15 gennaio arriva sul grande schermo Leonardo. Le opere, docufilm che mostra la produzione pittorica del genio del Rinascimento. Le opere includeranno, tra le altre, La Gioconda, L’Ultima cena, La Dama con l’ermellino, Ginevra de ‘Benci, La Madonna Litta, La Vergine delle Rocce. L’obiettivo è quello di ripercorrere, attraverso il prisma della sua pittura, anche la vita di Leonardo (1452-1519): l'inventiva, le capacità scultoree, la lungimiranza nell’ambito dell’ingegneria militare e la capacità di districarsi nelle vicende politiche del tempo.  Il regista Phil Grabsky ha viaggiato in otto paesi per riprendere tutte le opere pittoriche attribuite a Leonardo.

Il film è stato girato infatti in Russia, Germania, Francia, Italia, Stati Uniti, Inghilterra, Scozia, Polonia e ha come fine quello di esaminare in modo profondo la pittura del Maestro, grazie agli interventi di alcuni dei principali curatori e critici d’arte del mondo.

Tra i vari interventi del docu-film, anche quelli di Luke Syson, direttore del Fitzwilliam Museum di Cambridge; Martin Kemp, professore emerito al Trinity College di Oxford; Larry Keith, Head of Conservation and Keeper della National Gallery di Londra; Mikhail Piotrovsky, direttore del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo; Andrzej Betlej, direttore Museo Nazionale, Cracovia; Tim Marlow, storico dell’arte e direttore artistico della Royal Academy of Arts di Londra.

 

Leonardo. Le opere (Gran Bretagna 2019)

Regia: Phil Grabsky

distributore: Nexo Digital

Il caso dei cinque Cubani, oltre a costituire una manifestazione egregia della volontà insopprimibile di un popolo e di un governo di difendere la propria dignità e la propria incolumità, reagendo in modo efficace, mirato e pacifico alle altrui gravissime offese e violazioni, rappresenta anche una bella storia da vari punti di vista.

Se n’è accorto anche il mondo del cinema, notoriamente affamato di spy-stories non sempre eticamente irreprensibili. E che a volte racconta storie che, pur ispirate a fatti realmente accaduti, presentano una buona dose di immaginazione, ovvero un maquillage volto a rendere più accettabili dall’opinione pubblica determinati eventi od episodi.

La storia dei Cinque cubani è invece di cristallina trasparenza ed esemplare da tanti punti di vista. E l’emergere, ora che non sussistono più determinate esigenze di riservatezza per motivi di sicurezza, di nuovi particolari, contribuisce a renderla ancora più esemplare.

Una favola senza tempo, che ha accompagnato l'infanzia di milioni di bambini e che continua ad affascinare e attrarre anche il mondo del cinema. Pinocchio torna sul grande schermo in un nuovo adattamento firmato da Matteo Garrone, con il Premio Oscar Roberto Benigni nei panni di Geppetto e il piccolo Federico Ielapi in quelli del burattino più famoso della storia: un’avventura per tutta la famiglia che riporta al cinema il capolavoro di Collodi e i suoi indimenticabili personaggi, dal Gatto e la Volpe al Grillo parlante, da Mangiafuoco alla Fata dai capelli turchini.

Garrone decide di non 'stravolgere' la storia narrata da Collodi, rispettando la costruzione dei personaggi, delineando in maniera precisa le fasi di trasformazione di Pinocchio, verso la sua iniziazione alla vita e alla crescita.

La crescita di Pinocchio, la sua trasformazione da burattino a bambino, viene ben declinata da Garrone, attraverso eventi anche spaventosi, tra l'orrorifico ed il fantastico, che lo porteranno a scoprire il mondo, la sua bellezza, ma anche le sue insidie.

Uno sguardo sul presente attraverso la tradizione, dove anche il digitale si fa meno dirompente, per lasciare spazio ad un cinema più artigianale.

 

Pinocchio (Italia 2019)

Regia: Matteo Garrone

Cast: Roberto Benigni, Federico Ielapi, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini, Marine Vacth, Gigi Proietti

Sceneggiatura: Matteo Garrone, Massimo Ceccherini

Fotografia: Nicolaj Bruel

Colonna sonora: Dario Marianelli

Montaggio: Marco Spoletini

Scenografie: Dimitri Capuani

Costumi: Massimo Cantini Parrini


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy