Premessa: Mourino, Inzaghi, Spalletti e Gasperini espulsi rappresentano un record per il campionato italiano che continua ad avere negli arbitri i direttori di scena. Narcisismo arbitrale a parte, andiamo a vedere cosa è successo sui campi. La gara più attesa della giornata era quella del Meazza tra Inter e Juventus. L’Inter, andata in vantaggio al 17 del primo tempo con Dzeko ed è solo a 4 minuti dalla fine che la Juve è riuscita a pareggiare con Dybala su rigore. Penalty discutibile quello concesso dal Var, perché il fallo di Dumpries è sulla linea e perché il contatto è successivo al passaggio effettuato dal giocatore bianconero colpito solo successivamente. L'arbitro ha visto e non ha ritenuto di intervenire e allora il Var lo ha richiamato, pur non essendoci un chiaro errore arbitrale. Un fallo che in nessun campionato europeo verrebbe fischiato e che, del resto, non viene richiesto nemmeno da chi lo subisce.

Ma così va e non da oggi: il contributo arbitrale é elemento mai assente quando in campo giocano i bianconeri e, a maggior ragione, quando si trovano in svantaggio. Uno strano Var che interviene a Milano ma non a Roma, guarda un po’. E nessuno della classe arbitrale che spieghi quando debba farlo e quando no. Perché? Perché altrimenti i privilegi si annullano.

La gara ha dimostrato che le due squadre sono sostanzialmente alla pari sul piano agonistico mentre su quello tecnico i bianconeri hanno obiettivamente un tasso maggiore, anche perché la migliore Inter dura un’ora. La differenza vera, infatti, la fanno i cambi, per l’Inter tutti di livello inferiore ai titolari mentre per la Juventus è esattamente il contrario.

Se il Milan nell’anticipo del sabato aveva rimontato e sconfitto il Bologna per 4 a 2, all'Olimpico si registra il pareggio a reti inviolate tra Roma e Napoli, con l’espulsione sia di Mourinho che di Spalletti. Gli azzurri interrompono così il filetto di vittorie ma restano comunque in classifica con il Milan alle loro spalle e l’Inter al terzo posto a sette punti di distanza dal Napoli.

La vittoria pesantissima del Verona sulla Lazio è certamente una degli eventi di giornata. Perché il Verona, compagine rispettabile e di ottima preparazione, non è certo superiore alla Lazio ma ciò non impedisce di rifilargli un sonoro 4 a 1, anche grazie ad una giornata strepitosa di Simeone. Sarri dovrà per forza rivedere l’applicabilità dei suoi schemi e magari anche alcune fissazioni poco utili, come quella su Luis Alberto, che in qualunque squadra italiana di vertice sarebbe regista indiscusso e che invece alla Lazio fatica a trovare ruolo e titolarità.

Ci sono alcune vittorie francamente prevedibili ma con risultati non così scontati – come quello della viola che a Firenze, ha ragione del Cagliari, rifilandogli un umiliante 3 a 0, e altre meno scontate ma che hanno comunque importanza per come sono maturate. Tra queste la buona vittoria della Sampdoria che a Genova si aggiudica il derby ligure superando per 2 a 1 il La Spezia e quella del Torino, che supera il Genoa, mentre il Genoa per 3 a 2.

Vittoria ampiamente prevista quella del Sassuolo contro il Venezia (3 a 1) e colpaccio dell’Empoli sul campo della Salernitana dove va a vincere per 4 a 2. Giornataccia per Lotito.

Otto su otto. Il Napoli era già l’unica squadra dei cinque maggiori campionati europei a viaggiare a punteggio pieno e contro il Torino conferma questo primato salendo a quota 24 punti. Al Maradona gli uomini di Spalletti si impongono per 1-0 con un colpo di testa vincente del solito Osimehn, capace di saltare ad altezze da Nba. Unica nota stonata per gli azzurri, l’ennesimo errore dal dischetto di Insigne, che sullo 0-0 si fa parare un rigore da Milinkovic Savic.

In seconda posizione solitaria, a -2 dalla capolista, c’è sempre il Milan, capace di rimontare due gol di svantaggio contro il Verona: ai gol del primo tempo di Caprari e Barak (su rigore) rispondono nella ripresa Giroud, Kessie (ancora dagli 11 metri) e un’autorete di Gunter.

La beffa di giovedì in Europa League non frena il Napoli, che contro la Fiorentina vince la settima partita su sette e si conferma al primo posto della classifica in solitaria. Gli azzurri si affermano in rimonta: i viola vanno in vantaggio con Martinez Quarta, ma poi la squadra di Spalletti ribalta il risultato con Lozano e Rrahmani.

Il Milan risponde espugnando Bergamo con una vittoria per 3 a 2 sull'Atalanta di Gasperini.

Con il sesto successo su sei partite, il Napoli si conferma da solo in testa alla classifica. L’ultima vittima della squadra di Spalletti è il Cagliari, che al Diego Armando Maradona, nel posticipo di giornata, cade per 2-0 sotto i colpi di Osimhen e Insigne, la coppia di centravanti più in forma del Campionato.

Il Milan subisce il controsorpasso dei partenopei, ma per la prima volta si ritrova da solo al secondo posto. I rossoneri arrivano a quota 16 punti battendo 2-1 lo Spezia in trasferta: decisivo il gol di Daniel Maldini, figlio di Paolo, al debutto da titolare.

Perde terreno invece l’Inter (14 punti), fermata sul pareggio dall’Atalanta. A San Siro finisce 2-2, ma succede di tutto: Lautaro porta subito avanti i suoi, poi Malinovskyi e Toloi ribaltano il risultato; nella ripresa pareggia Dzeko, Dimarco sbaglia un rigore e a Piccoli viene giustamente cancellato il gol vittoria.

Subito sotto, la Roma archivia con una sconfitta il primo derby dell’era Mourinho. Nei primi 20 minuti La Lazio domina e passa due volte con Milinkovic e Pedro (che aveva segnato anche nell’ultima stracittadina, ma con l’altra maglia). I giallorossi protestano per un rigore non ricevuto nella stessa azione da cui inizia il contropiede che porta alla rete dello spagnolo, ma prima dell’intervallo riescono comunque ad accorciare le distanze con Ibanez.

Nella ripresa la Roma spinge, ma è la Lazio a trovare ancora la strada del gol, con il redivivo Felipe Anderson imbeccato da Immobile (per una sera migliore come assistman che come realizzatore). Pochi minuti dopo, l’arbitro compensa il torto della prima frazione inventando un rigore su Zaniolo, che Veretout trasforma. Alla fine però a esultare sono i biancocelesti, ora in quinta posizione a una sola lunghezza dai cugini.

Il derby capitolino fa la fortuna della Fiorentina, che raggiunge la Roma al quarto posto battendo di misura l’Udinese e portando a casa il terzo successo esterno consecutivo. Al Friuli decide un rigore del solito Vlahovic: dopo il gol, la Viola soffre terribilmente, ma i padroni di casa non riescono a trovare il pareggio.

Vittoria più sofferta che mai anche per la Juventus, che in casa contro la Sampdoria passa in vantaggio, si fa rimontare e poi mette a segno una contro-rimonta per chiudere il punteggio sul 3-2. A segno Dybala, Bonucci, Yoshida, Locatelli e Candreva.

Tra Genoa e Verona, invece, finisce addirittura 3-3: sotto 2-0 per i gol di Simeone e Barak, la squadra di Ballardini nel finale si porta sul 3-2 con Criscito e la doppietta di Destro, ma in pieno recupero Kalinic trova il pareggio.

Chiude il quadro della giornata la vittoria interna per 2-1 del Sassuolo contro la Salernitana. I neroverdi tornano alla vittoria grazie a un insolito gol di testa di Berardi su cross di Boga. Tanta sfortuna per i granata, che sciupano diverse occasioni e restano ultimi con un solo punto.

Quando ormai è arrivato l’autunno, la Juventus centra la prima vittoria del suo Campionato. Lo fa sul campo dello Spezia, con un 2-3 rocambolesco negli sviluppi e una prestazione tutt’altro che convincente (soprattutto in fase difensiva). Gli uomini di allegri passano in vantaggio a metà del primo tempo con Kean, che torna al gol in maglia bianconera dopo due anni. Poi però - a cavallo fra prima e seconda frazione - i padroni di casa riescono a ribaltare il risultato, andando a segno prima con Gyasi e poi Antiste. Alla fine però la Juve trova la forza di portare a termine una contro-rimonta con i gol di due degli uomini più discussi, Chiesa e De Ligt.

Al di là del gioco - ancora lontano dai livelli sperati a inizio stagione - quello che contava per la Juve era mettere punti in cascina. Anche perché nel frattempo le milanesi continuano a vincere.

L’Inter passa 1-3 in rimonta sul campo della Fiorentina: in rete Sottil, Darmian, Dzeko e Perisic, con la squadra di Inzaghi che lascia sfogare i viola nel primo tempo per poi dominarli nella ripresa.

Il Milan risponde con un 2-0 casalingo sul Venezia. I rossoneri sbloccano nella ripresa un match che si era complicato e portano a casa i tre punti grazie alle reti di Diaz ed Hernandez.

Vittoria importante anche per l’Atalanta, che batte per 2-1 in casa l’insidioso Sassuolo. Nel primo tempo i bergamaschi si issano sul 2-0 con i gol di Gosens e Zappacosta, poi nella ripresa Berardi accorcia le distanze per i neroverdi.

Tanti gol ma nessun vincitore fra Bologna e Genoa, che finisce 2-2. Dopo un primo tempo scialbo, succede tutto nella ripresa: sul tabellino dei marcatori Hickey, Destro e i rigori trasformati da Arnautovic e Criscito. Nel finale espulso Mihajlovic.

Stesso risultato anche fra Salernitana e Verona. I veneti vanno a segno due volte con un super Kalinic, ma poi vengono rimontati dai padroni di casa con Gondo e Coulibaly. Per i campani si tratta del primo punto in questo Campionato.

A sorpresa, l’Empoli vince per 2-0 sul campo del Cagliari. Bella prova dei toscani, che vincono con merito con un gol per tempo (Di Francesco, poi una perla di Stulac). Nel finale Henderson sfiora il tris.


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