di Rosa Ana De Santis

L’Imperatore e la Signora, alla vigilia delle elezioni europee e subito dopo i giorni del trionfo in terra abruzzese, sono finiti a rivendicare, a reti unificate, diatribe coniugali e beghe di eredità e patrimoni. La vicenda è privata, ripetono tutti, eppure va in onda in prima serata. Colpa di lei - dice lui - sobillata dai soliti noti. Fatto sta che AVVENIRE di fronte alle puntate della spiacevole telenovela che tartassa gli italiani, non troppo rammaricati - va detto - dell’ennesimo reality, riconosce al nostro premier la mancanza di uno stile sobrio, come si converrebbe alla carica istituzionale che riveste. E perché mai dovrebbe - direbbe forse lui - come é solito fare dopo i commenti ardenti di ogni sua malparata. Venditore nato, come lo descrive sapientemente Scalfari, sa rialzarsi sempre pulito dalla polvere.

di mazzetta

“Il virus dell'influenza suina è dello stesso tipo di quello dell'influenza stagionale che circola per il mondo ogni anno e uccide circa lo 0.1% degli infettati”. Lo ha comunicato il World Influenza Centre di Mill Hill, Gran Bretagna, dove hanno analizzato a fondo il virus dell'influenza suina. Alle stesse conclusioni sono giunti altri ricercatori: l'influenza suina è nulla di più di una “banale” influenza. Non c'è più un solo serio istituto di ricerca che ritenga il virus in grado di portare stragi o capace di una particolare resistenza a cure e rimedi già noti e disponibili. Nessun allarme del genere di quelli che circolano ancora in queste ore è quindi giustificato. La sua pericolosità è nella media di quella di altri virus influenzali, che ogni anno mietono decine di migliaia di vittime nel mondo senza suscitare particolare allarme.

di Rosa Ana De Santis

La notizia di embrioni clonati arriva dall’università del Kentucky, l’ennesimo annuncio shock del contestatissimo dottor Zavos. Una cartolina dal futuro che ha il colore del petrolio, ma che riscuote l’attenzione di una morbosa curiosità intellettuale. La sensazione è di voler misurare la distanza con questo confine che intimorisce e, nello stesso tempo, di volerne sapere di più. La clonazione evoca nell’immaginario collettivo scene da cinema: una terra lunare sotto un cielo a tinte argentate, una popolazione di supereroi immortali, pelle ambrata e occhi celesti, maschi e femmine androgine, capacità fisiche sublimate in perfezione, intangibili talloni di Achille di una popolazione olimpica che può morire solo in planetarie apocalissi.

di Rosa Ana de Santis

Si chiamava Giuseppe Turrisi: 58 anni, originario di Agrigento, ospite del dormitorio di viale Ortles. Andava spesso nello scalo ferroviario milanese. Una stazione che diventa un rifugio, lì dove siamo abituati a vederne tanti, tra una banchina e l’altra, rannicchiati sulle scale che portano ai sottopassaggi, confusi nel tappeto frettoloso di chi aspetta il treno per andare a lavoro o per rientrare a casa. Questa volta le cronache non raccontano di una morte per freddo sotto coperte rimediate di scatoloni, ma di un pestaggio mortale che sarebbe avvenuto il 6 settembre scorso negli uffici della Polizia. Una costola fratturata gli ha perforato la milza mortalmente. In carcere, per la sua tragica fine, sono agli arresti due agenti della Polizia Ferroviaria con l’accusa di omicidio. La loro versione dei fatti non ha convinto il gip Marina Zelante, l’autopsia li ha smentiti, così come in parte le telecamere della stazione.

di Ilvio Pannullo

Il nuovo testo sulla regolamentazione delle telecomunicazioni sta prendendo vita in questi giorni nelle stanze segrete di quelle che vengono definite, impropriamente, “istituzioni europee”. Tra emendamenti e votazioni, dibattiti ed aggiustamenti, diversi soggetti, tutti privi di una reale e diretta attribuzione di sovranità da parte dei popoli sovrani di Europa, si apprestano a ridefinire un nuovo concetto di rete. La rete dei padroni. Nonostante il testo non sia stato ancora votato dal Parlamento e non abbia ancora, quindi, forza vincolante nei confronti degli stati membri, è certo che quelli che ora sembrano punti fermi - osservano infatti già in molti - potrebbero irreggimentare la rete, trasformarla in un servizio controllato dall'industria dei contenuti, privandola così della sua neutralità. Dopo la radio e la televisione è ora la rete ad essere entrata nel mirino di quanti, in questo mondo globalizzato, sognano di governare i propri affari riempiendo dei giusti contenuti la vita della maggioranza più uno delle libere popolazioni europee.


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