di Sara Nicoli

Il fronte cattolico fondamentalista parlamentare, intergruppo denominato "Persona e Bene Comune", ha perso la prima, importante battaglia, sul fronte europeo, non riuscendo a far votare compatti i propri parlamentari contro i finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Non è partito bene, dunque, questo manipolo di onorevoli cattolici, militanti nelle file della Margherita, dell'Udeur, dell'Udc e Forza Italia, che comunque sembra intenzionato a non demordere. Anzi. Chi sorprende, però, non sono loro che, coerentemente, proseguono un lavoro, minuto e infaticabile, per la vittoria dello Stato etico sulle forze laiche del paese, come già hanno dimostrato di essere capaci battendosi contro il referendum per la modifica della legge 40. Quello che davvero desta stupore è il tentennamento, il balbettio impacciato, l'incertezza con cui le forze politiche laiche, oggi al governo del Paese, stanno rispondendo a questa pressione sulle più importanti questioni etiche, come se il rispetto per certe posizioni fosse dovuto solo a chi la pensa come Ruini; agli altri no. E questo è emerso, grottescamente, in un animato dibattito al Senato, durante il quale un parlamentare cattolico della Margherita ha sfrontatamente chiesto al laico ministro Mussi che cosa ne pensasse dell'anima e se lui ritenesse di possederne una. E il toscanissimo Mussi, al quale - è noto - non manca mai la risposta pronta, si è invece trovato improvvisamente con la fronte imperlata di sudore e con mal celato imbarazzo ha risposto: "Con la mia anima ho già fatto i conti, su quella degli altri sospendo il giudizio".

di mazzetta

Con l'arresto e la traduzione nelle patrie galere di Vittorio Emanuele di Savoia si è scritta una pagina della storia della Repubblica Italiana. Non è che la Repubblica c'entri molto con le vicende e gli squallidi reati dei quali è stato accusato, ma indubbiamente questo colpo potrebbe seppellire definitivamente qualsiasi velleità della dinastia Savoia consegnandola definitivamente all'ostracismo universale. Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso e allo sfruttamento della prostituzione; l'associazione alla Banda delle Truffe, un'organizzazione che truffava imprenditori, esigeva tangenti sul gioco d'azzardo e frullava signorine attorno ai casinò. Faccendieri, il portavoce dell'On. Gianfranco Fini (che però non risulta coinvolto), il sindaco di Campione, mafiosi e altri personaggi folcloristici; le accuse non sono delle più eleganti e, se venissero provate, l'evidenza processuale di un re pappone demolirebbe per sempre la residua immagine di Casa Savoia, già pesantemente compromessa.

di Bianca Cerri

Dopo l'incontro avuto a Mosca con Putin, Henry Kissinger è volato a New York per guardare in santa pace i mondiali di calcio. L'ex-segretario di Stato USA non andrà neppure in vacanza pur di non perdersi neppure un incontro. A 83 anni compiuti da un mese mantiene inalterata la sua passione per il foot-ball e ricorda con sorprendente nitidezza tutti i particolari delle finalissime degli ultimi 40 anni. Il suo unico cruccio è che oggi non esistano più funamboli come Maradona, capaci di dribblare quattro o cinque avversari alla volta. Qualche giorno prima dell'inizio dei mondiali, la rivista Newsweek ha offerto a Kissinger la possibilità di mettere a frutto la sua competenza tecnica debuttando nell'inconsueto ruolo di commentatore sportivo. L'idea di affidare i rendiconti sportivi ad uno dei massimi artefici della trasformazione del mondo poteva risultare molto originale, se l'ex consigliere di Richard Nixon e Ronald Reagan non ne avesse approfittato per deformare la realtà. Nell'articolo scritto per Newsweek Kissinger conferma che prendere lezioni di trasparenza, sia pure in materia calcistica, da chi si rese complice di guerre sanguinarie e torture, può essere molto rischioso.

di Daniele John Angrisani

E così anche per l'Italia è iniziato il mondiale. Come ogni 4 anni, l'intero Paese sembra crollare in una specie di "limbo calcistico", e non pensare più a nulla se non alla formazione della Nazionale, alla presenza in campo di Totti o meno, a quale sia la strategia migliore per vincere la partita. Questo è l'argomento di prima pagina dei giornali e dei telegiornali, tutto il resto è come se non esistesse. In questo contesto, ogni buon italiano si arroga il diritto di "essere" il commissario tecnico della Nazionale e si assume perciò il dovere di criticare, anche aspramente, le scelte fatte sul campo da colui che ha davvero l'onere di condurre la Nazionale ai mondiali. L'intera nazione sembra essersi così trasformata in un enorme bar sport. Ciò che più conta, però, è che in tutti questi giorni, qualsiasi cosa possa accadere assume, inevitabilmente, una posizione subordinata rispetto al "dio" calcio.

di Alessandro Iacuelli

Il Polo di Mantenimento Pesante di NolaTecnicamente, un Polo di mantenimento pesante è una struttura tecnologica militare. L'esercito italiano ne ha due: il Polo di mantenimento Sud, dislocato a Nola (NA) ed il Polo di mantenimento Nord, situato a Piacenza, in viale Malta. Fa parte del complesso militare anche lo stabilimento dell'ex Pertite in via Emilia Pavese, sempre a Piacenza. Nei poli di mantenimento si provvede alla manutenzione e alla revisione dei mezzi corazzati e dell'artiglieria dell'esercito. Il Polo di mantenimento Nord è da qualche anno al centro di una "bufera" politica e sindacale, aperta il 12 febbraio 2001 dal consigliere regionale dell'Emilia Romagna Renato Delchiappo. Il motivo dell'attenzione attorno al Polo di Piacenza è semplice: presso la struttura risultano essere ricoverati per manutenzione mezzi provenienti dalle missioni in Kossovo e in Iraq; inoltre, tali mezzi erano in dotazione nella zone di operatività dei contingenti italiani che risultano essere quelle maggiormente colpite dai proiettili all'uranio impoverito.


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