di Daniele John Angrisani

E così anche per l'Italia è iniziato il mondiale. Come ogni 4 anni, l'intero Paese sembra crollare in una specie di "limbo calcistico", e non pensare più a nulla se non alla formazione della Nazionale, alla presenza in campo di Totti o meno, a quale sia la strategia migliore per vincere la partita. Questo è l'argomento di prima pagina dei giornali e dei telegiornali, tutto il resto è come se non esistesse. In questo contesto, ogni buon italiano si arroga il diritto di "essere" il commissario tecnico della Nazionale e si assume perciò il dovere di criticare, anche aspramente, le scelte fatte sul campo da colui che ha davvero l'onere di condurre la Nazionale ai mondiali. L'intera nazione sembra essersi così trasformata in un enorme bar sport. Ciò che più conta, però, è che in tutti questi giorni, qualsiasi cosa possa accadere assume, inevitabilmente, una posizione subordinata rispetto al "dio" calcio.

di Alessandro Iacuelli

Il Polo di Mantenimento Pesante di NolaTecnicamente, un Polo di mantenimento pesante è una struttura tecnologica militare. L'esercito italiano ne ha due: il Polo di mantenimento Sud, dislocato a Nola (NA) ed il Polo di mantenimento Nord, situato a Piacenza, in viale Malta. Fa parte del complesso militare anche lo stabilimento dell'ex Pertite in via Emilia Pavese, sempre a Piacenza. Nei poli di mantenimento si provvede alla manutenzione e alla revisione dei mezzi corazzati e dell'artiglieria dell'esercito. Il Polo di mantenimento Nord è da qualche anno al centro di una "bufera" politica e sindacale, aperta il 12 febbraio 2001 dal consigliere regionale dell'Emilia Romagna Renato Delchiappo. Il motivo dell'attenzione attorno al Polo di Piacenza è semplice: presso la struttura risultano essere ricoverati per manutenzione mezzi provenienti dalle missioni in Kossovo e in Iraq; inoltre, tali mezzi erano in dotazione nella zone di operatività dei contingenti italiani che risultano essere quelle maggiormente colpite dai proiettili all'uranio impoverito.

di Alessandro Iacuelli

Lorenzo Necci, ex amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, l'uomo ricordato come "il creatore della TAV" è morto e non di morte naturale. E' stato investito da un'automobile mentre percorreva in bicicletta la provinciale Fasano-Savelletri, in Puglia. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, è stato investito da una Range Rover quando era diretto ad un partita di golf assieme all'ex assessore regionale e avvocato Paola Balducci, ora deputata dei Verdi, che ha immediatamente telefonato al 112 per i soccorsi. Secondo quanto accertato dai Carabinieri della Compagnia di Fasano, alla guida dell'auto c'era un uomo di Locorotondo, di cui non sono ancora state fornite le generalità.

di Maurizio Coletti

Dunque, il tema della droga non è inserito nelle priorità dei 100 giorni del Governo Prodi.
Così sembra dalle prime note rese pubbliche solo qualche giorno fa.
La delega al settore è stata assegnata a Paolo Ferrero, titolare del nuovo dicastero della Solidarietà Sociale. A parte qualche dichiarazione iniziale nelle quali Ferrero riprendeva il programma dell'Unione, non risulta alcuna iniziativa concreta e pubblica.
Il tema della Fini-Giovanardi non è stato citato nemmeno nella lista delle riforme da fare.
Questo può essere preoccupante, anche perché la maggioranza è stata battuta sul filo di lana dall'opposizione. Gli ex ministri del governo Berlusconi, Gasparri e Giovanardi hanno fatto recapitare nella casella postale di tutti i deputati il modello di adesione all'intergruppo per "La liberta' dalla droga" che si propone di portare avanti la battaglia contro l'uso degli stupefacenti e contro l'abrograzione della legge voluta dal centrodestra (fonte Aduc) e, immediatamente, Donatella Porretti, novella deputata della Rosa nel Pugno, ha aderito.
A parte la crepa nella maggioranza (ed il crepaccio del gruppo socialista-radicale: che ne pensa Capezzone?), si ha la sensazione che la questione non interessi più di tanto. Meglio appassionarsi ai Pacs ed ipotizzare una "zapaterizzazione" dell'azione di governo?

di Alessandro Iacuelli

L'impianto Eurex di Saluggia (VC) è, come noto, un ex sito nucleare italiano, ora usato dalla SOGIN per l'attività di decomissioning degli impianti nucleari situati in Italia.
In pratica, nel sito di Saluggia vengono temporaneamente stoccati i materiali radioattivi, prima del loro invio ai siti di stoccaggio definitivi.
Nei giorni scorsi, piccole quantità di acqua sono fuoriuscite dalla piscina dell'impianto, infatti come spiega la stessa Sogin molti elementi radioattivi vengono fatti decantare in una piscina centrale costruita in calcestruzzo. Proprio dal calcestruzzo filtrerebbero piccole quantità di acqua contaminata da Plutonio.
Immediata la risposta della Sogin, che si affretta dichiarare che le piccole perdite non sono affatto pericolose. Secondo l'azienda infatti le acque uscenti dalla piscina vengono raccolte in una seconda vasca, e poi reimmesse nella vasca centrale.
Sul posto è accorsa l'Arpa Piemonte, che dal giugno 2004 svolge sistematicamente i controlli. Proprio secondo l'Arpa non sono mai state rilevate situazioni anomale: anch'essa respinge ogni ipotesi di fuoruscita verso l'esterno, ma questa corsa al minimizzare non ha tranquillizzato né i cittadini né le associazioni ambientaliste.


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