di Fabrizio Casari

Una guerra. Un morto innocente che lascia due figli e milioni di rimpianti. Non stiamo parlando del Medio Oriente o dei Balcani, di Iraq o di Africa. Parliamo dell’Italia, provincia dell’Impero dell’assurdo e capitale di tutte le sue degenerazioni. Stiamo parlando di Catania, di uno stadio, di una partita di calcio e di un dramma che spacca violentemente il confine tra il ludico e il lurido. Per ciò che doveva essere un evento sportivo e per ciò che è stato: un evento luttuoso. Era prevista una partita tra calciatori sull’erba, è andata in scena un match tra folli e delinquenti sugli spalti, dentro e fuori lo stadio, prima, durante e dopo la partita. Quella di ieri a Catania è stata solo l’ultima, tragica vicenda che ha separato il conosciuto dal riconosciuto, l’ignavia dall’ipocrisia, il non voler vedere dal non volersi assumere le responsabilità. Solo pochi giorni prima, a Catanzaro, un dirigente di una squadra locale, era stato barbaramente ucciso da un’accozzaglia di pazzi che lo aveva circondato e pestato fino a lasciarlo morto sul terreno. Colpevole di fare da paciere in una rissa demenziale, aveva pagato con la vita un gesto di buon senso e di coraggio civico.

di Paola Carello

Il clima è un complesso insieme di correlazioni tra terra, oceani e atmosfera che, a prima vista, possono sembrare del tutto casuali ma, in realtà, presentano una regolarità: le variazioni stagionali ne sono il più classico esempio, ma anche l’avvicendarsi delle ere glaciali ed interglaciali testimoniano un certo grado di prevedibilità del clima. Il motore di tutte le trasformazioni e di tutti gli eventi è l’energia proveniente dal Sole. A tutt’oggi è in fase di studio presso il NOAA (National Oceanic & Atmospheric Administration) un modello che sia in grado di riprodurre ciò che accade grazie all’interazione terra-oceani-atmosfera per, in futuro, riuscire a prevedere gli eventi climatici, sulla base delle rilevazioni satellitari e delle boe meteoclimatiche disseminate negli oceani del pianeta. Da quando questo imponente progetto è iniziato ci sono state scoperte fondamentali per la profonda comprensione delle interazioni terra-oceani-atmosfera, come, per esempio, il fondamentale ruolo giocato dalla salinità dei mari.

di Cinzia Frassi

E’ con indiscutibile quanto grossolano tempismo che si è scatenata la polemica sulla poligamia in Italia a seguito della ormai famosa intervista, mandata in onda dal Tg1 della sera domenica scorsa, al fondatore dell’Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia ed ex imam della moschea di Via Padova a Milano, Mohamed Bahà Ghrewati. Le domande della giornalista Barbara Carfagna hanno dato fiato, ma soprattutto visibilità, a dichiarazioni oltraggiose della dignità delle donne, innescando nel pubblico, se mai ce ne fosse bisogno, quei luoghi comuni tanto frequenti sullo “straniero”. “Poligamia? Magari, permetterebbe di risolvere i problemi di migliaia, anzi di milioni di persone” ha dichiarato Ghrewati. Secondo lui la poligamia non lede la dignità delle donne, dato che “significa salvare le donne dalla fregatura dell’uomo” e continua è “un rimedio contro le tensioni sociali e tumori della prostata e del seno”.

di Liliana Adamo

Dopo due giorni incessanti di devastazioni in Europa centrale ed orientale, con un bilancio di 46 persone che hanno perso la vita, il drammatico colpo di coda dell’uragano Kryll, si è arginato in mare. Nella baia di Lyme, esattamente nella bellissima località di Lyme Regis, 200 tonnellate di carburante hanno già aggredito varie colonie d’uccelli marini, mentre al largo di Branscombe, nei pressi di Sidmouth, nel Devon, a nulla è servito innalzare in tutta fretta le barriere anti-contaminazione a cingere la MSC Napoli adagiata su un lato, poiché i container pieni di rifiuti tossici, caduti dall’imbarcazione, hanno rischiato di danneggiarle; ed è così che una chiazza nera, larga circa 8 chilometri, si è diretta implacabile verso le coste alte e frastagliate di Beer Head, ad arrecare nuovi danni ambientali.

di Lorenzo Zamponi

Prodi non lo sapeva. Secondo Il Corriere della Sera, il Presidente del Consiglio, a proposito dell’accordo tra il suo predecessore Silvio Berlusconi e gli Usa sulla realizzazione di una nuova base militare a Vicenza, ha dichiarato: "Noi non ne sapevamo nulla e credo che queste decisioni vadano prese con maggiore conoscenza da parte dell'opinione pubblica". "L’iter è stato troppo riservato – continua Prodi secondo il Corriere – Ma del resto quando si va al governo ci si deve assumere la responsabilità sia dell'attivo che del passivo del passato e poi lo si deve gestire". A Vicenza nessuno si stupisce del fatto che Prodi non sapesse nulla. Altrimenti gli esponenti del centrosinistra locale farebbero davvero fatica a spiegarsi le ragioni di un voltafaccia tanto repentino.


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