di Mariavittoria Orsolato

"Se lo fa la sorella di Britney Spears, perchè non posso farlo anch'io?". E' quello che avranno pensato le 18 adolescenti della Glouchester High School in Massachussets, rimaste incinte quasi simultaneamente grazie a padri di cui si tace il nome. Il caso è scoppiato a livello globale quando il settimanale americano Time ha dedicato un'inchiesta al caso di Glouchester, un paesino con poco meno di 30.000 abitanti nella cattolicissima provincia americana in cui il boom di puerpere poco più che bambine ha risollevato l'annoso problema delle gravidanze in età scolare, cui le statistiche assegnano un aumento di tre punti percentuali ogni anno solo negli States. Tutto è cominciato lo scorso ottobre quando all'infermeria della scuola sono stati richiesti più di 140 test di gravidanza, numero incredibilmente elevato per un istituto che ospita poco più di mille studenti, 600 dei quali sono femmine.

di Eugenio Roscini Vitali

Nel vicino Medio Oriente sembra che le cose stiano finalmente cambiando, ma quante sono le reali possibilità che questo avvenga veramente? Con la speranza di riguadagnare consensi e dare respiro ad un Paese che ormai è in guerra da più di 60 anni, il governo israeliano ha recentemente deciso di voltare pagina: mettere da parte l’uso delle armi ed imboccare la strada del dialogo e della diplomazia. Una scelta insolita, soprattutto se si pensa che a prenderla è stato il premier Ehud Olmert; lo stesso Olmert che ancora oggi appoggia la destra sionista nella spregiudicata espansione dei quartieri ebraici a Gerusalemme est, l’Olmert che una commissione pubblica d'inchiesta, quelle presieduta dal giudice Winograd, ha definito un utilizzatore spregiudicato dei media e un consapevole manipolatore di avvenimenti.

di Elena Ferrara

Le olimpiadi cinesi - quelle della XXIX edizione - sono alle porte. La fiaccola - che con grande difficoltà ha superato molti scogli della contestazione organizzata dai monaci tibetani - è sulla via di Pechino dove l'8 agosto alle 8 e 8 minuti (una ricorrenza del numero 8 che, secondo la tradizione cinese, sarebbe di buon auspicio) si svolgerà la cerimonia d’apertura. Ci saranno, nella grande arena dello stadio, diecimila bambini di tutto mondo che saluteranno l’ingresso della fiaccola. In totale 50 minuti di spettacolo che dovranno rappresentare i momenti più importanti dei cinquemila anni di storia cinese evidenziando la mutazione genetica della società. Ma proprio mentre la dirigenza cinese punta a creare un clima di normalizzazione si apprende che è sempre più alto il rischio terrorismo e che accanto allo stadio olimpico spuntano le postazioni di missili terra-aria destinati a difendere l’intera area da possibili incursioni. Una mano in aiuto del governo di Pechino viene dagli americani che mandano sul posto esperti delle loro forze dell’antiterrorismo.

di Bianca Cerri

Negli Stati Uniti il numero dei genitori che lasciano morire i propri figli per non contravvenire alle regole della loro fede continua ad aumentare in modo vertiginoso. Nel decennio tra il 1997 ed il 2007 già 190 minori hanno pagato con la vita per il fanatismo degli adulti. Alla Child HealthCare is a Legal Right, un’associazione che cerca come può di tamponare il triste fenomeno, sono convinti che almeno il 90% avrebbero potuto essere salvati. Il 17 giugno, i quotidiani hanno riportato la notizia dell’ennesima vittima, Neil Beagley, figlio sedicenne di due seguaci della Chiesa cristiano-scientista, una delle venti comunità presenti negli Stati Uniti che prevedono come unico ausilio agli ammalati la preghiera collettiva. In questo modo, malattie facilmente curabili sfociano quasi sempre nella tragedia. Nel mese di marzo, la famiglia Beagley aveva già perso una bambina di 15 mesi. Alla piccola, nata diabetica, non veniva mai somministrata l’insulina di cui aveva bisogno per “non contrastare il volere divino”.

di Marco Montemurro

Nel Bahrain, piccolo stato del Golfo Persico, la nomina del nuovo ambasciatore a Washington non è passata inosservata. Assegnando la carica a Houda Ezra Nonoo, per la prima volta un paese arabo ha scelto una ebrea come proprio rappresentante e, oltre a ciò, per la prima volta nel mondo una donna è stata designata come ambasciatrice negli Stati Uniti. Houda Ezra Nonoo è già nota nella politica del Bahrain poiché dal 2006 è membro della Shura, la Camera alta composta da 40 persone nominate direttamente dal re, ed è presidente dal 2004 dell’organizzazione nazionale per la tutela dei diritti umani “Bahrain Human Rights Watch”. L’attenzione della stampa internazionale è stata così attirata verso il Bahrain, paese che, benché poco noto, ha caratteristiche particolari rispetto al contesto regionale. Il 70% della popolazione è sciita, mentre la monarchia dalla famiglia Al Khalifa è una dinastia sunnita.


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