La Sinistra, o almeno la parte più viva di essa, ha dato il via all’analisi autocritica del risultato elettorale, mentre in apparenza, da parte del Partito Democratico - pure il grande sconfitto - non si hanno segnali di riflessioni che possano produrre analisi nuove o inversioni di rotta. Per adesso l’elemento significativo, almeno sul piano simbolico, è il trasloco dal Loft alla sede della Margherita nel pieno centro di Roma. E’ possibile che siano concentrati sui ballottaggi ancora da celebrarsi, ma le prime polemiche con l’Italia dei Valori da un lato e sull’ipotesi di Partito del Nord dall’altro, sembrano indicare che, dopo la sonora batosta patita, il PD potrebbe tornare, con modi e tempi che si delineeranno con maggior chiarezza nelle prossime settimane, agli antichi fasti delle arene. I sommovimenti tellurici, che già da queste ore sembrano agitare il partito nato in cattività, fanno presagire un clima interno che, dopo il secondo turno delle Amministrative, soprattutto se a Roma dovesse prevalere il fascista Alemanno, potrebbe diventare difficile.

redazione

Altrenotizie ha compiuto due anni. Possono sembrare pochi e certamente lo sono; ma per una redazione web che non trae profitto dal suo lavoro pochi non ci sembrano e, per un collettivo redazionale come il nostro, ci pare comunque un traguardo importante. In due anni abbiamo avuto più di 400.000 accessi diretti e documentati di lettori che ci rendono orgogliosi dei nostri sforzi e ci spingono a migliorare il nostro piccolo prodotto editoriale. Sarebbero stati molti di meno se fossimo stati inutili, ma ne avremmo certificati molti di più se avessimo seguito la moda imperante che vede la maggior parte dei contatori che vengono installati (quando non addirittura servizi gratuiti esterni ai siti stessi) che in realtà registrano e calcolano i cosiddetti “hits” e non i visitatori unici. Abbiamo quindi preferito registrare solo le visite dirette calcolandole in difetto, piuttosto che pavoneggiarci dando i numeri. Ma vogliamo sfuggire ai bilanci, provvisori o illusori che siano e abbiamo invece pensato, per l’occasione, come ulteriore segno di trasparenza verso chi ci legge, di raccontarvi quanti siamo e come operiamo.

Il 19 Luglio del 1979, i guerriglieri del Frente Sandinista de Liberaciòn Nacional, dopo aver liberato tutte le principali città del paese, entravano a Managua, la capitale del Nicaragua. Finiva così la dittatura della famiglia Somoza, una delle più feroci della storia latinoamericana. La guerra di liberazione costò cinquantamila morti al popolo nicaraguese. Il 17 Luglio, due giorni prima dell’entrata guerrigliera nella capitale, Anastacio Somoza Debayle era fuggito, rubando tutto il denaro di cui il paese disponeva, dando ordine all’esercito di resistere nelle strade e di bombardare le città pur d’impedire la vittoria dei guerriglieri. La stessa Amministrazione statunitense, che aveva insediato e sostenuto ogni oltre decenza la dittatura somozista, fu costretta a fermarsi quando un giornalista statunitense, Bill Stewart, venne barbaramente ucciso dalla Guardia Nazionale somozista.

Andare “oltre”. Questa pare essere la destinazione del futuro Partito Democratico. Non si spiega dove, ma ci si organizza per andare “oltre”. Quello che si celebra invece al Mandela Forum di Firenze, in contemporanea con le assisi della Margherita a Roma, lungi dall’essere il battesimo di qualcosa, l’inizio del futuro, appare piuttosto la chiusura di un percorso, il sancire il funerale di una storia. Ottantasei anni dopo la nascita del PCI, con le assisi di Firenze chiude bottega la storia travagliata e rivista, più volte aggiornata e corretta, del più grande partito della sinistra italiana.

I partiti nascono per rappresentare istanze culturali e sociali e per tradurle sul piano politico. Di più: i partiti, prima ancora di rappresentare quelle istanze, dovrebbero incarnare un orientamento ideale e perfino filosofico specifico (di parte, appunto) capace di offrire una interpretazione dell’esistente per progettarlo in direzione del futuro. Volendo rovesciare il punto di vista, i partiti, come i movimenti sociali, nascono sotto la spinta di blocchi sociali che chiedono organizzazione e rappresentanza. O per lo meno così è stato nella storia del Novecento, che ha visto nascere in Europa grandi dottrine politiche – il cattolicesimo democratico, il liberalismo, il socialismo - che hanno caratterizzato gli avvenimenti e le grandi trasformazioni della seconda metà del secolo scorso. Da queste tre dottrine sono derivate la maggioranza delle forze politiche e i grandi movimenti sociali che hanno attraversato il Vecchio Continente; sono dottrine che, pur rivisitate, costituiscono ancora la base ideologico-storica di riferimento per i grandi partiti europei.


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