Lo chiamano proprio così, quanto avvenuto nel pomeriggio del 16 novembre ad Altrenotizie.org. Lo chiamano "Effetto Slashdot". Per causa sua, durante cinque ore, ieri il nostro sito è risultato irraggiungibile. E' quel che succede quando un sito web viene inondato da un grosso numero di accessi, non malevoli, perché è stato linkato da un sito molto più trafficato. A noi è successo appunto che il pezzo intitolato "Luna da Bere" (http://www.altrenotizie.org/cultura/2824-luna-da-bere.html) che raccontava in termini scientifici rigorosi la scoperta di giacimenti d'acqua sul nostro satellite, ha catturato l'attenzione di Google News.

Il Lodo Alfano è incostituzionale. L’ha stabilito ieri pomeriggio la Corte Costituzionale con una sentenza arrivata dopo alcune ore di dibattito. La Consulta ha ritenuto che le norme contenute nel Lodo, approvato nel 2008 dal Parlamento a maggioranza berlusconiana, e che prevedevano la sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato, fossero in violazione del dettato costituzionale, significativamente dell’articolo 3 e del 138 della Carta. Sono gli articoli che stabiliscono rispettivamente il principio di uguaglianza di ogni cittadino davanti alla legge e le procedure di revisione della Carta stessa, che impongono una legge costituzionale, non una ordinaria.

Siamo un gruppo di giornalisti curiosi, studiosi e impertinenti produttori di domande scomode.
Ci piacciono poco le risposte sbagliate e ancor meno quelle reticenti.
Veniamo da esperienze diverse, in alcuni casi comuni, sia sul web che sulla carta stampata. Abbiamo pensato di contribuire a migliorare un'offerta informativa carente, faziosa e dipendente dagli interessi che la governano; un'informazione di parte, senza neanche il coraggio di dirlo.

Abbiamo altre notizie da darvi perché altre sono le priorità che individuiamo. Viviamo in un paese dove non si discute di lavoro, di welfare, di diritti di cittadinanza e di poteri; si scrive invece di leggi elettorali, di manovre politiche e di retroscena del già misero proscenio.
I politici diventano star dello spettacolo e le star dello spettacolo si danno alla politica; i giudici parlano e gli imputati tacciono; i parlamentari vengono ridotti ad avvocati e gli avvocati diventano parlamentari.

Il conflitto d'interessi si è risolto con la fine del conflitto e la crescita degli interessi. L'informazione, che dovrebbe controllare, è completamente controllata. E' ridotta ad un container di pubblicità ed il governo della famiglia garantisce che l'una e l'altra restino nelle solite mani.
In questo panorama rovesciato, in questa generale ipertrofia del nulla, alcuni tentano di dire quello che pensano e di fare quello che dicono.
A questa piccola comunità ci iscriviamo, cercando di offrire notizie, analisi, commenti e storie attraverso cui proporre un flusso informativo libero da condizionamenti che un sistema deformato impone agli operatori professionali.

Renitenti recidivi al giornalismo embedded, in tempi nei quali i residui del fascismo parlano di libertà, i reazionari si chiamano neocons e la guerra diventa umanitaria, proveremo a dire quello che va detto ed a chiamare le cose con il loro nome.
"Altrenotizie" sarà una finestra sull'informazione diversa da quelle dei soliti noti, nella quale cercheremo di raccontare i grandi e piccoli eventi. Scriveremo su quello che sapremo. Selezioneremo e riproporremo tutte quelle notizie e vicende che vengono fatte scivolare in poche righe o del tutto ignorate. Cercheremo di arrivare primi a parlare degli ultimi.

Il tutto in assoluta trasparenza. Per passione, solo per passione.

La redazione di Altrenotizie.org

 

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Lo sfondamento di Berlusconi non c’è stato, è vero. Il leader del Pdl, che vaticinava un risultato intorno al 45% e la sua popolarità al 75%, si è dovuto accontentare di perdere due punti percentuali dalle precedenti politiche. Lui sostiene essere colpa di Veronica, Noemi e Kaka, dei comunisti e di Murdoch, ma questo conta poco. Il fatto è che i voti che perde sono in parte minore l’esito di una cannibalizzazione interna alla destra, che sposta sulla Lega consensi prima forzitalioti, e in parte maggiore il segnale di un elettorato che comincia ad essere stanco del personaggio. Ma il parziale ridimensionamento del Pdl appare sì come un dato importante, ma non certo l’elemento attorno a cui far ruotare l’analisi del voto, che dev’essere ben più ampia e dolorosa. Non è il momento delle pietose bugie o delle sfumature linguistiche.

La morte è arrivata puntuale, quasi a voler compiere l’unico atto riparatore, a mettere l’ultima, definitiva parola, sulla tragedia umana della famiglia Englaro. E’ giunta in tempo per fermare l’ennesimo blitz degli sciacalli travestiti da credenti, ma non a riparare la violenza ideologica, l’ipocrisia, il cinismo, la strumentalizzazione politica con cui si sono accaniti sul corpo di Eluana. Hanno tentato ogni strada, lecita ed illecita, per impedire che Beppino portasse a compimento la volontà di sua figlia e della famiglia tutta. E hanno tentato ogni via, senza risparmiare falsità, cinismo, ipocrisia e menzogne, per impedire il corso degli eventi come deciso da tre sentenze di tribunale: la Corte d’Appello prima, la Cassazione poi, la Corte Costituzionale in seguito.


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