Unico film italiano in concorso al prossimo festival di Berlino, Leonora Addio, firmato da Paolo Taviani, racconta la rocambolesca avventura delle ceneri di Pirandello e il movimentato viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. E a chiudere il film, l’ultimo racconto di Pirandello scritto venti giorni prima di morire: “Il chiodo” dove il giovane Bastianeddu, strappato in Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al di là dell’oceano, non riesce a sanare la ferita che lo spinge a un gesto insensato.

Pirandello muore a Roma il 10 dicembre 1936 e nel suo testamento lascia precise disposizioni: “Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Né annunzi né partecipazioni. Morto, non mi si vesta. Mi s'avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. Carro d'infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi. E il mio corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui”.

Il film girato in Sicilia e negli studi di Cinecittà, è interpretato da Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dania Marino, Dora Becker, Claudio Bigagli.

“Il grottesco delle ceneri sballottate dal caso e dalla stupidità umana pare uscito dalla stessa penna di Pirandello: il paradosso, il ridicolo che scivolano nell’assurdo. Come assurdo è il furore tragico di “Il chiodo”, la seconda storia del film ispirata a Pirandello da un fatto di cronaca a Brooklyn: ‘bambina uccisa da un ragazzo italiano’. Qui la verità della cronaca si fonderà con un’altra verità, quella del film”, dichiara Taviani.

E sul festival aggiunge: “È proprio una bella notizia che il Festival di Berlino si farà in presenza. Sì, è una bella sfida ai virus che ci perseguitano. È il cinema che combatte e Berlino è un Festival che non si scoraggia e cerca sempre il nuovo del cinema nel mondo. Buona fortuna allora al direttore Carlo Chatrian e ai suoi collaboratori. E a tutti noi!”.

Leonora Addio (Italia 2022)

Regia, soggetto e sceneggiatura: Paolo Taviani

Montaggio: Roberto Perpignani

Musiche: Nicola Piovani

Attori: Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dania Marino, Dora Becker, Claudio Bigagli

Distribuzione: 01 Distribution

laylist 1h 28’ (18:30 - 20)

Giuseppe Tornatore rende omaggio a Ennio Morricone, nel documentario Ennio. La pellicola è il ritratto a tutto tondo di uno dei musicisti più popolari e prolifici del XX secolo, tra i più amato dal pubblico internazionale, due volte Premio Oscar, autore di oltre 500 colonne sonore indimenticabili.

“Ho lavorato venticinque anni con Ennio Morricone. Ho fatto con lui quasi tutti i miei film, per non contare i documentari, gli spot pubblicitari e i progetti che abbiamo cercato di mettere in piedi senza riuscirci. Durante tutto questo tempo il nostro rapporto di amicizia si è consolidato sempre di più. Così, film dopo film, man mano che la mia conoscenza del suo carattere di uomo e di artista si faceva più profonda, mi sono sempre chiesto che tipo di documentario avrei potuto fare su di lui. E oggi si è avverato il mio sogno”, sottolinea Tornatore.

Il documentario lo racconta attraverso una lunga intervista di Tornatore al maestro, testimonianze di artisti e registi, come Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino - scene di fiction, musiche e immagini d’archivio. Ennio è anche un’indagine volta a svelare ciò che di Morricone si conosce poco. Come la sua passione per gli scacchi, che forse ha misteriosi legami con la sua musica.

Ma anche l’origine realistica di certe sue intuizioni musicali come accade per l’urlo del coyote che gli suggerisce il tema de Il buono il brutto, il cattivo, o il battere ritmato delle mani su alcuni bidoni di latta da parte degli scioperanti in testa ad un corteo di protesta per le vie di Roma che gli ispira il bellissimo tema di Sostiene Pereira. Un’attitudine all’invenzione che trova conferma nel suo costante amore per la musica assoluta, e la sua vocazione a una persistente sperimentazione.

“Ho voluto realizzare Ennio – prosegue il regista - per far conoscere la storia di Morricone al pubblico di tutto il mondo che ama le sue musiche. Non si è trattato solo di farmi raccontare da lui stesso la sua vita e il suo magico rapporto con la musica, ma anche di cercare negli archivi di mezzo mondo interviste di repertorio e altre immagini relative alle innumerevoli collaborazioni svolte in passato da Morricone con i cineasti più importanti della sua carriera”.

Il film è strutturato attraverso “gli spezzoni dei film da lui musicati, le immagini di repertorio, i concerti, possa fare entrare lo spettatore nella formidabile parabola esistenziale ed artistica di uno dei musicisti più amati del ‘900. E poi mi sono soffermato sul ‘mio’ Ennio Morricone, raccontando anche il metodo molto speciale con cui abbiamo affrontato il nostro lavoro dai tempi di Nuovo Cinema Paradiso sino all’ultimo La corrispondenza, l’argomento preferito dai giornalisti in ogni intervista”, conclude.

Non resta allora che lasciarsi trasportare dalla musica e dalle immagini.

Ennio (Italia 2021)

Regia, soggetto, sceneggiatura: Giuseppe Tornatore

Musiche: Ennio Morricone

Fotografia: Fabio Zamarion, Giancarlo Leggeri

Montaggio: Massimo Quaglia e Annalisa Schillaci

Suono: Gilberto Martinelli, Fabio Venturi

Produzione: B Produzioni Srl, prodotto da Gianni Russo e Gabriele Costa, una coproduzione Potemkino (Belgio), Terras (Belgio), Gaga (Giappone), Blossom Island (Cina)

Distribuzione internazionale: Block 2 Distribution

Distribuzione italiana: Lucky Red

La fantascienza torna al cinema con Moonfall, firmato da Roland Emmerich. La Luna, a causa di una forza misteriosa, va in rotta di collisione con la Terra, scatenando una minaccia per la vita sul pianeta.

A poche settimane dall'impatto, l'ex astronauta della Nasa, Jo Fowler (Halle Berry), crede di avere la soluzione per salvare il pianeta, ma solo l'amico astronauta Brian Harper (Patrick Wilson) e il teorico complottista K. C. Houseman (John Bradley) la sostengono e sperano che abbia ragione.

Così i tre organizzano una missione nello spazio, per scoprire che la Luna non è quello che sembra.

Il maestro del disaster movie ci racconta la Luna in modo assai diverso da come eravamo di solito abituati a pensarla, mettendo in scena un film apocalittico che tiene con il fiato sospeso e mostra nuove visioni del mondo.

Un lavoro interessante dal punto di vista scenico e dell'uso del digitale, con il regista di Stargate e Indipendence Day che, ancora una volta, preme l'acceleratore sul genere catastrofico, circondandosi di un cast valido.

Moonfall (USA, Canada, Cina 2022)

Regia: Roland Emmerich

Sceneggiatura: Spenser Cohen, Roland Emmerich, Harald Kloser

Cast: Halle Berry, Patrick Wilson, John Bradley, Michael Peña, Charlie Plummer, Kelly Yu, Donald Sutherland

Il rapporto di coppia non è mai cosa facile e spesso si nuota controcorrente per tenerlo a galla, per farlo sopravvivere. Supereroi è il nuovo film diretto da Paolo Genovese, regista di Perfetti Sconosciuti, che racconta la profonda e complessa storia d'amore tra un professore di fisica e una fumettista, interpretati da Alessandro Borghi e Jasmine Trinca: due persone diverse con caratteri opposti, che si fanno forza a vicenda per superare gli ostacoli della loro relazione, proprio come due supereroi.

Lei è una creativa e un'impulsiva, che va contro qualunque convenzione. Lui, invece, crede che ogni reazione sia determinata da un'azione e che anche nella vita tutto ciò che accade può essere spiegato.

Due giovani innamorati, che cercano di sopravvivere al tempo che passa e che sovente mette in luce litigi, vecchi segreti e qualche bugia.
Una panoramica sul rapporto di coppia, su come possa o meno resistere al logorante trascorrere del tempo, che riesce a coinvolgere fin da subito, anche grazie alla bravura dei due attori protagonisti e alla corretta costruzione dei personaggi.

Nonostante il racconto piuttosto lineare, il film comunque risulta piacevole, non lasciandoci indifferenti di fronte al racconto dell'amore.

Supereroi (Italia 2021)

Regia: Paolo Genovese

Sceneggiatura: Paolo Genovese

Cast: Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Greta Scarano, Elena Sofia Ricci, Vinicio Marchioni, Gwendolyn Gourvenec, Linda Caridi, Marco Belardi

Distribuzione: Medusa Film

Un viaggio denso e ricco, alla scoperta di uno dei maestri dell'arte italiana. Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, detto Botticelli (Firenze 1445 c.-1510), è forse colui che più di ogni altro ha saputo carpire lo spirito del suo tempo.

Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza è il docufilm, con la voce narrante di Jasmine Trinca, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital con il patrocinio del Comune di Firenze, ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, in arrivo al cinema solo il 24, 25, 26 gennaio.

Più di trecento anni dopo la sua morte, il pittore fiorentino fu quasi completamente dimenticato, sino alla riscoperta che di lui fecero nel XIX Secolo Ruskin e i Pre-Raffaelliti.

Protagoniste della pellicola sono la sua storia, la sua arte e la sua riscoperta contemporanea. I capolavori si alternano alle rievocazioni oniriche, a immagini suggestive della città e alle voci dei massimi esperti, studiosi, storici dell’arte internazionali che narrano splendore e contraddizioni della Firenze di Lorenzo de’ Medici, alla scoperta di uno degli artisti simbolo del Rinascimento italiano.

Lo spettatore ripercorre quel periodo mitico attraverso lo sguardo di Botticelli, che rappresenta quegli anni nelle sue opere, esprimendo il carattere dei suoi concittadini nella passione per il lavoro, nell’estrema competitività e intraprendenza, nel saper tessere le giuste relazioni sociali e nel saper soddisfare sempre i desideri dei committenti pubblici e privati.

Lo spirito di Botticelli è prima di tutto racchiuso in due suoi capolavori: la Primavera (1478-82) e la Nascita di Venere (1483-85). Grazia e armonia germogliano nella Primavera, tanto quanto le centinaia di fiori diversi magistralmente rappresentati dal maestro: nontiscordardimé, iris, fiordaliso, ranuncolo, papavero, margherita, viola, gelsomino. Etereo e perfetto, il giardino della Primavera è la sintesi della filosofia neoplatonica in voga alla “corte” del Magnifico.

Col Rinascimento è infatti giunto il momento del ritorno degli antichi dei: Botticelli regala nuova vita ai miti creando così le sue opere più famose ed enigmatiche oggi conosciute come “mitologie botticelliane”. Con Pallade e il Centauro (1482 circa) e Venere e Marte (1483 circa) il pittore porta le dee e gli dei dell’antica Grecia nel cuore di Firenze del Quattrocento, nella costante e febbrile ricerca di un modello di bellezza che va oltre la rappresentazione della realtà, oltre l’accademia. La Nascita di Venere (1483-85) è emblema e realizzazione concreta della sua aspirazione. Figure longilinee, curve morbide e armoniose: i volti delle veneri di Botticelli si specchiano in quelli delle sue madonne e viceversa. Simili eppure uniche, sono destinate a imprimersi nella memoria collettiva come prototipo della bellezza ideale, sfidando i secoli e le mode.

Nel 1492, la morte di Lorenzo Il Magnifico sancisce la fine di un’epoca d’oro. Le prediche apocalittiche di Girolamo Savonarola infiammano le folle fiorentine. Ardono i falò delle vanità che sacrificano i simboli del tempo, opere d’arte comprese. È questione di poco, prima che i gusti dei fiorentini si adeguino ai precetti del frate domenicano. Le committenze cambiano e Botticelli stesso si adatta realizzando altri capolavori come la Natività Mistica (1501) e il Compianto sul Cristo Morto (1495-1500), lasciando che sinuosità e morbidezza delle forme cedano il posto a linee spezzate e contrasti cromatici violenti.

Dopo un oblio di oltre tre secoli, nel XIX secolo la sua riscoperta avverrà ad opera dei Pre-Raffaelliti: il poeta e pittore Dante Gabriel Rossetti acquisterà per poche sterline il Ritratto di Smeralda Bandinelli (1472) traendovi ispirazione per alcune delle sue opere più affascinanti. È solo l’inizio di un’autentica Botticelli-mania, che dal XIX secolo si protrae fino a oggi toccando la fotografia, la moda, il mondo dello spettacolo.

 

Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza (Italia 2021)

Regia: Marco Pianigiani

Voce narrante: Jasmine Trinca

Prodotto da: Sky, Ballandi e Nexo Digital


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