Restare indifferenti di fronte ad un film come DogMan è praticamente impossibile. Il nuovo lavoro del regista Luc Besson racconta senza fronzoli l’incredibile storia di un bambino, ferito dalla vita, che troverà la salvezza grazie all’amore dei suoi cani. Una favola nera che colpisce, commuove ed emoziona, grazie anche alla bravura di Caleb Landry Jones, straordinario protagonista del film, dal 12 ottobre al cinema. Da bambino Douglas viene rinchiuso dal padre violento in una gabbia per cani da combattimento. Anziché attaccarlo, gli animali diventeranno la sua famiglia, accompagnandolo per tutta la vita alla ricerca della propria strada, ai margini della società e oltre le regole che impone. "Sono i miei bambini… per quanto ne so io hanno solo un difetto: si fidano degli umani", dice il protagonista.

 

È un’infanzia dolorosa e atroce, quella che ha subito Douglas, il quale ne porta i segni fisici, costretto su una sedia a rotelle, ma soprattutto psichici, rifugiandosi in un posto abbandonato con i suoi cani, gli unici che hanno saputo dargli un po' di amore. Solo attraverso di loro Douglas può muoversi e conoscere il mondo esterno, ma soprattutto può sopravvivere.

"L’ispirazione per questo film - racconta Bresson - è scaturita, in parte, da un articolo che ho letto su una famiglia francese che ha rinchiuso il proprio figlio in una gabbia quando aveva cinque anni. Questa storia mi ha fatto interrogare sull’impatto che un’esperienza del genere può avere su una persona a livello psicologico". Come riesce una persona a sopravvivere e a gestire la propria sofferenza?, si chiede il regista. "Con Dogman ho voluto esplorare questa tematica. La sofferenza è uno stato che accomuna tutti noi e il solo antidoto per contrastarla è l’amore. La società non ti aiuterà, ma l’amore può aiutare a guarire. È l’amore della comunità di cani che Dogman ha fondato a fungere da guaritore e da catalizzatore".

La costruzione del personaggio è fondamentale, tanto che Besson non poteva non affidare la parte ad un attore capace come Caleb Landry Jones. "Questo complesso personaggio aveva bisogno di qualcuno che potesse incarnarne le sfide, la tristezza, il desiderio, la forza, la complessità. Le persone guardano i film per cogliere una sorta di verità dalla storia, anche se sanno che si tratta di finzione. Volevo essere il più onesto possibile nella realizzazione del film. Voglio che proviate dei sentimenti nei confronti del protagonista, di ciò che fa, delle azioni che compie come reazione alla sofferenza che ha patito. Vorrete fare il tifo per lui. Spero che il pubblico possa elaborare nella propria mente ciò che Dogman ha subito, il dolore che è davvero difficile da ingoiare. Ha sofferto più di quanto la maggior parte delle persone potrà mai soffrire, eppure possiede ancora una dignità", aggiunge Besson.

Il potere è quindi tutto nelle mani di questo complesso protagonista, che nasconde dentro di sè un mondo oscuro, carico di dolore e rabbia, ma allo stesso tempo ancora capace di amare. Ed è nel travestimento che riesce a esprimere il suo vero io. Paillettes e trucco appariscente sono 'strumenti' attraverso cui liberare la sua identità e dare sfogo al suo essere. Senza moralismi.

DogMan (Francia 2023)

Regia: Luc Besson

Cast: Caleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Christopher Denham, Clemens Schick, Grace Palma

Produzione: Virginie Besson-Silla, LBP, Europacorp, TF1 Films Production

Sceneggiatura: Luc Besson

Fotografia: Colin Wandersman

Montaggio: Julien Rey

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