"Quella della Palazzina Laf è la storia di uno dei più famigerati 'reparti lager' del sistema industriale italiano. È la storia di un caso giudiziario che ha fatto scuola nella giurisprudenza del lavoro". Così Michele Riondino introduce il suo esordio alla regia con Palazzina Laf. Siamo nel 1997 e Caterino, uomo semplice e rude è uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto. Vive in una masseria caduta in disgrazia per la troppa vicinanza al siderurgico e nella sua indolenza condivide con la sua giovanissima fidanzata il sogno di trasferirsi in città. Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui sarebbe bene liberarsi, Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi solo ed esclusivamente alla ricerca di motivazioni per denunciarli.

Il trasferimento geografico e culturale di Kristoffer Borgli, dalla sua Norvegia al Nuovo Mondo, non sembra influire minimamente sulla sua capacità cinematografica. Nel passaggio da "Sick of Myself" a questo nuovo "Dream Scenario," il regista non cambia molto nella sua visione artistica; piuttosto, ridefinisce l'importanza e gli equilibri delle stesse tematiche, portando lo spettatore a riflettere su questioni familiari, ma in modo totalmente nuovo.

Un Napoleone controverso, quello raccontato da Ridley Scott nel nuovo film Napoleon. Il regista britannico racconta l’epica ascesa e caduta dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte, interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix.

Il film ripercorre l’inarrestabile scalata al potere di Bonaparte attraverso la burrascosa relazione con il suo unico vero amore, Giuseppina, mostrando le visionarie strategie politiche e militari del grande condottiero in alcune delle scene di battaglia più realistiche e spettacolari mai realizzate.

"The Old Oak" è molto più di un semplice pub. Questo locale ha una storia profonda radicata nelle lotte dei minatori degli anni Ottanta. In quegli anni, quando le miniere e i minatori venivano spesso ignorati dalla società, c'era un motto che univa queste persone: "If we eat together we stick together" (Se mangiamo assieme, rimaniamo un gruppo unito).

Oggi, le miniere non esistono più, ma il villaggio è ancora vivo, anche se afflitto dalla povertà inaccettabile in uno dei paesi più ricchi del mondo. In questo contesto difficile, alcune famiglie di profughi siriani trovano rifugio nel villaggio. La loro presenza suscita reazioni negative, alimentate dalla frustrazione e dalla paura di chi è meno fortunato.

Un muro lungo 186 km, a separare Polonia e Bielorussia, per impedire ai migranti di attraversare il confine in cerca di una vita migliore. Una striscia di terra che corre lungo tutto il confine bielorusso, chiamata zona rossa, impedisce a chiunque di avvicinarsi e vedere la costruzione del Muro. Mur, film d'esordio alla regia di Kasia Smutniak, entra nell'attualità e racconta in modo diretto quello che sta accadendo in Europa.


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