"Brighton 4th" ci porta nel mondo di Kakhi, un ex campione olimpionico di lotta interpretato con maestria da Levan Tediashvili, un vero campione nelle Olimpiadi del 1972 e del 1976. Kakhi lascia Tbilisi per raggiungere Brighton Beach, un quartiere periferico di New York popolato principalmente da immigrati dell'ex Unione Sovietica. Il suo obiettivo è visitare suo figlio Soso, ma scopre presto che la realtà è molto diversa dalle sue aspettative.

Per un lungo periodo, il cinema francese ha deliziato il pubblico con commedie che, senza tuffarsi completamente nel dramma, carezzano le emozioni e ci trasportano attraverso un percorso che varia dalle risate ai sorrisi, dai sorrisi agli occhi lucidi e ritorno. Quando la sensibilità artistica si fonde con una tecnica raffinata, gli autori riescono a cullare gli spettatori con una leggerezza che penetra in profondità. "Una bugia per due" si inserisce in modo sublime in questa tradizione, elevando la leggerezza a una vera filosofia di vita, una che tutti aspirerebbero ad adottare nella quotidianità senza però perdere di vista ciò che veramente conta.

Joseph, un vedovo settantenne, dedica le sue giornate al restauro di esclusivi pezzi d'arredamento nel suo laboratorio affascinante ma caotico. La sua vita tranquilla subisce una svolta drammatica quando riceve la notizia devastante della morte di suo figlio Emanuel e del suo compagno Joachim in un tragico incidente aereo.

Wim Wenders fa di nuovo centro e con Perfect Days porta sul grande schermo una riflessione commovente e poetica sulla ricerca della bellezza nel mondo che ci circonda, con protagonista uno straordinario Kôji Yakusho, vincitore della Palma d’oro per il migliore attore all’ultimo Festival di Cannes.

In "Enea", secondo film di Pietro Castellitto dopo l'esordio con "I predatori", la completa libertà di scrittura e messa in scena si manifesta come una sorpresa intrigante. Castellitto, giovane regista, riesce a offrire una ricchezza di linguaggio e variazioni imprevedibili di tono, sfidando lo stile spesso asfittico del cinema italiano. Sebbene registi come Sorrentino, Guadagnino e i fratelli D’Innocenzo abbiano contribuito a cambiare le dinamiche con la loro esibizione formale, "Enea" segue una direzione opposta. Castellitto, non riuscendo a gestire completamente la struttura narrativa, sorprende con lampi improvvisi anziché irrigidire il film con un disegno complessivo. Lo stile di "Enea" si presta a trovate singole che occasionalmente fanno deragliare la trama, ma diventano essenziali nel momento in cui vengono messe in pratica, contrariamente all'approccio disciplinato dei fratelli D’Innocenzo.


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