Quito. In questo momento cruciale della nostra storia, l'Ecuador è diventato il centro dell'attenzione di tutta l'America Latina, poiché le elezioni presidenziali del 7 febbraio costituiscono la possibilità di un ritorno alla democrazia con il trionfo del nostro binomio di speranza: Andrés Arauz - Carlos Rabascall, dopo 4 anni disastrosi del peggior governo della storia, guidato da Lenín Moreno che, obbediente alle disposizioni dell'impero, ha distrutto il paese politicamente, socialmente, istituzionalmente ed economicamente.

La seconda procedura di impeachment contro l’ex presidente americano Trump entrerà nel vivo la prossima settimana con un vero e proprio processo al Senato di Washington. L’evento è di portata storica, non solo perché non è mai accaduto prima che un presidente sia stato incriminato due volte nel corso del suo mandato, ma anche e soprattutto per il contenuto e la gravità delle accuse. Malgrado ciò, il procedimento verrà sbrigato in tempi eccezionalmente rapidi e, visto il sostanziale ricompattamento del Partito Repubblicano attorno all’ex inquilino della Casa Bianca, si risolverà quasi di certo con un nuovo proscioglimento.

Il primo coinvolgimento diretto di Joe Biden da presidente in una trattativa politica riguardante una proposta di legge “pesante” potrebbe dare indicazioni significative sugli orientamenti della nuova amministrazione americana nell’implementazione del proprio programma di governo. Attorno al nuovo pacchetto di aiuti all’economia USA, ancora in piena emergenza Coronavirus, si stanno confrontando democratici e repubblicani per capire se ci saranno spazi per una soluzione bipartisan, di portata piuttosto limitata, o se il partito del neo-presidente deciderà di contare solo sulla propria maggioranza per approvare un provvedimento relativamente generoso.

L’intervento dei militari nelle prime ore di lunedì contro il governo civile guidato da Aung San Suu Kyi ha riportato il Myanmar indietro di parecchi anni e arrestato bruscamente quello che era stato presentato in Occidente come un percorso di sviluppo democratico, sia pure fragile e contraddittorio. Il ricorso alla forza per ristabilire la supremazia militare non è un evento nuovo nella storia post-coloniale della ex Birmania, ma i cambiamenti avvenuti dopo la “normalizzazione”, inaugurata formalmente nel 2011, sono stati significativi e non è chiaro perciò, assieme alle ragioni più profonde del golpe, quali saranno i prossimi passi della probabile nuova giunta che dovrebbe assumere i pieni poteri nel paese del sud-est asiatico.

La prima uscita pubblica ufficiale da segretario di Stato americano di Anthony Blinken non ha lasciato molte speranze per un rapido ritorno degli Stati Uniti nell’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA) abbandonato da Trump nel 2018. Nonostante i propositi di Biden in campagna elettorale, la nuova amministrazione democratica sembra voler imporre una serie di condizioni che, legittimamente, la Repubblica Islamica ha già respinto in partenza.


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