di Eugenio Roscini Vitali

Il nuovo gioiello della tecnologia militare americana si chiama Micro Aerial Vehicle (Mav), seconda generazione di robot volanti, grandi pochi centimetri e simili a piccoli insetti, in grado di infiltrarsi negli edifici, registrare suoni ed immagini e di eliminare il nemico con l’uso di sofisticati sistemi offensivi. Dopo anni di ricerca gli ingegneri militari sono già in grado di costruire i primi prototipi che dovrebbero essere dotati di strumenti Elint (Electronic Intelligence): piccole foto-camere per fornire fotografie e brevi filmati, apparecchiature audio e di rilevamento dati ed un micro-armamento chimico o esplosivo. Le difficoltà di miniaturizzazione sono ancora moltissime, ma per avere un’anticipazione sui campi di applicazione e su quello che dovrebbe essere in grado di fare questo nuovo piccolo drone, basta guardare cosa è già riuscita a sviluppare l’industria aeronautica americana, Mav della grandezza di un volatile già utilizzati contro il crimine e nella lotta al terrorismo.

di Saverio Monno

Il Procuratore Generale, Maria Antonietta Pezza, non aveva alcun titolo per il ricorso in Cassazione. Esiste, infatti, un “diritto personalissimo del soggetto (il diritto di autodeterminazione terapeutica in tutte le fasi della vita, anche in quella terminale) all’esercizio del quale il P.M. non può contrapporsi”. Questo è quanto si legge nella sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, in relazione alla vicenda di Eluana Englaro. Il caso è chiuso, la ragazza potrà finalmente interrompere un dramma che va avanti da quasi 17 anni. Il trattamento d’idratazione e nutrizione artificiale può essere dunque rifiutato, nonostante la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo abbia annunciato, la scorsa settimana, l’apertura di un fascicolo (n. 55185/08), in seguito al ricorso di alcune associazioni per la tutela ad oltranza della vita.

di Fabrizio Casari

Sono centoquarantatre, al momento, le vittime dell’attacco terroristico dei guerriglieri islamici a Mumbai. L’intervento dei reparti speciali ha “bonificato” l’area dell'Hotel Taj Mahal, ma la liberazione di tutti gli ostaggi ancora non ha avuto termine. Hanno scelto hotel e locali di lusso per vittime a cinque stelle, contando proprio di far leva mediatica sulla distanza abissale tra quelle isole di ricchezza e l’India dei diseredati, che muoiono come mosche sotto gli indici di crescita a due cifre del Pil indiano. Come da copione appare d’incanto la mano di Al-Queda nell’operazione militare, ma le informazioni in tal senso sono ancora da verificare fino in fondo e sono invece molte le obiezioni possibili a quest’ipotesi. Certo invece, è che la tecnica militare utilizzata rimanda più alla Monaco del ’72 che non alla New York delle Torri gemelle nel 2001. E sul palcoscenico indiano recitano attori diversi anche da quelli dei film già visti negli ultimi anni, fatti di autobombe, commandos suicidi e piccole unità dinamitarde scatenate in lungo e largo per l’Asia minore e il Medio Oriente, modalità tipiche del martirio degli adepti di Al-Zawairi.

di Michele Paris

La composizione della squadra del presidente eletto Barack Obama che dovrà farsi carico della crisi economica e finanziaria in corso sta sollevando più di un mugugno tra i suoi sostenitori più liberal. Ad occupare i posti chiave della prossima amministrazione in ambito economico saranno infatti economisti e burocrati che in un passato più o meno recente hanno mostrato un’ampia predisposizione per politiche di controllo della spesa pubblica combinate ad una buona dose di fiducia nel libero mercato. Un punto di partenza tutt’altro che incoraggiante dunque, soprattutto in un frangente nel quale - a detta dello stesso Obama - ciò che sembra necessario è esattamente l’opposto: una regolamentazione più rigida dei mercati finanziari e un espansione del deficit per stimolare l’economia e dare ossigeno ai redditi più bassi.

di mazzetta


Gli attacchi di ieri al cuore di Mumbai, capitale finanziaria dell'India, non sono che gli ultimi sviluppi di una catena di violenze che non ha mai smesso di percuotere il sub-continente indiano, dall'Afghanistan, al Pakistan fino all'India. Distratto dalla fallimentare War on Terror, il sistema dei media ha oscurato agli occhi delle opinioni pubbliche occidentali la cruda realtà di una lotta all'estremismo islamico, che negli ultimi anni ha alimentato terrorismo e violenze. Non sono nuovi gli obiettivi e non sono nuovi gli autori; già nei mesi scorsi con il bombardamento dell'Hotel Marriott e di alcuni locali e ristoranti in Pakistan, si era delineata la strategia dell'attacco indiscriminato alle metropoli. Bombe o attacchi portati da commandos di suicidi, hotel o stazioni, il terrorismo di matrice islamica cerca la strage indiscriminata, il bagno di sangue da mettere sul piatto per ridefinire equilibri e contrastare gli attacchi, convenzionali e non, che i nemici hanno sviluppato nel quadro della War on Terror.


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