Il concetto di Human Security ha permeato di se gran parte del dibattito internazionale su pace e sicurezza globale nel periodo immediatamente successivo alla Guerra Fredda, grazie anche al ruolo svolto dalle Nazioni Unite e dall’elaborazione generata dal dibattito sul diritto allo sviluppo, in cui i Paesi in Via di Sviluppo (PVS) hanno svolto un ruolo centrale, veri e propri incubatori dell’ idea innovativa del legame concausale tra pace e sviluppo.

A partire dalla Conferenza di Bandung, i PVS hanno imposto una virata culturale rivoluzionaria al concetto di sviluppo, che attraverso la loro elaborazione si emancipa dalla sua dimensione meramente economica, legata al prodotto interno lordo di un Paese o di reddito pro-capite degli individui tipica della dottrina degli “aiuti allo sviluppo” egemone fino agli anni 70 - ed inizia ad esprimere pienamente il suo senso di contenitore e connettore di più diritti.

Il bombardamento subito dalla centrale idroelettrica di Kajovka subisce lo stesso destino del gasdotto North Stream 2, dell’assassinio di Daria Dugina e di altri attentati terroristici dell’esercito ucraino. Ovvero, il tentativo di addossare la responsabilità ai russi e soltanto a loro.

Per gli attentati passati, a mesi di distanza si è scoperto che la versione russa era quella vera: Mosca non aveva nulla a che fare con gli attentati terroristici, concepiti a Kiev ed eseguiti da reparti nazisti dell’esercito ucraino con l’aiuto di commandos di paesi NATO.

Nei mesi scorsi si è tentato di addossare alla Russia ogni attentato, inventando una serie teorie astruse che avrebbero visto Mosca distruggere i suoi impianti, sparare sulle centrali nucleari da lei conquistate, uccidere i propri sostenitori intellettuali e, adesso, distruggere una diga le cui funzioni sono molto più importanti per la campagna militare russa che non per l’Ucraina.

Trasferimenti di proprietà del valore di milioni di dollari a vescovi, sacerdoti e prestanome consistenti in terreni e proprietà immobiliari che sono stati prima acquisiti e poi trasferiti illegalmente. Si parla di decine di migliaia di ettari siti in zone rurali, urbane e semi urbane in tutto il Paese. Poi ci sono milioni di dollari sui conti bancari intestati a prelati e diocesi. Infine, sacchi contenenti 500.000 dollari in contanti rinvenuti nelle diocesi in tutto il Paese. La cronaca del Nicaragua parla quindi di denaro illegale, di proprietà illegali e di contanti, tutto rigorosamente non tracciato, tutto rigorosamente intestato a vescovi, sacerdoti e prestanome.

In questa singolare dimostrazione di applicazione del voto di povertà sì è imbattuta la procura Generale della Repubblica e dagli investigatori, che in un operazione condotta dalla Polizia Nazionale hanno messo le mani su quello che si annuncia come uno dei più grossi ed inquietanti scandali della chiesa cattolica in Nicaragua.

Dopo ogni attacco militare condotto in territorio russo, verosimilmente da individui o gruppi legati direttamente o indirettamente al regime ucraino, il governo americano smentisce in maniera ufficiale di avere incoraggiato o favorito questo genere di operazioni ultra-provocatorie. Lo stesso copione si è ripetuto martedì in seguito all’incursione di otto droni su Mosca in quello che è stato il primo tentativo di raid aereo contro edifici civili nella capitale russa. Nonostante le smentite, è difficile immaginare che Zelensky e la sua cerchia abbiano agito in maniera autonoma. Se così fosse, l’episodio di martedì segnerebbe una nuova pericolosissima provocazione da parte di Washington, soprattutto alla luce del grave deteriorarsi delle capacità belliche dell’Ucraina sotto i colpi dell’artiglieria russa.

L’accordo raggiunto nel fine settimana sull’innalzamento del tetto del debito pubblico americano tra il presidente Biden e lo “speaker” repubblicano della Camera dei Rappresentanti, Kevin McCarthy, salvo sorprese dovrebbe essere approvato dal Congresso nei prossimi giorni. Il documento di 99 pagine partorito dopo settimane di trattative eviterà un default definito nientemeno che “catastrofico” da tutta la classe dirigente USA. Per ottenere questo risultato, tuttavia, la Casa Bianca e la leadership democratica hanno acconsentito a una serie di tagli alla spesa sociale che avranno un impatto pesante sulle fasce più deboli della popolazione.

La saga del tetto del debito occupa da tempo le prime pagine dei giornali americani, assieme alle previsioni apocalittiche del segretario al Tesoro, Janet Yellen, sulla data presunta in cui, senza un’iniziativa del Congresso, il governo federale non sarebbe più in grado di far fronte ai propri impegni.


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