Il genio artistico torna al cinema con Michelangelo Infinito, dal 27 settembre al 3 ottobre. Un vero e proprio film documentato, che prende le distanze dal tradizionale racconto documentaristico, per narrare in forma diversa il genio dell’arte universale. Michelangelo Buonarroti viene così raccontato attraverso le sue opere immortali ed ‘infinite’.

 

Alle sue sculture e ai dipinti viene affiancata la ricostruzione storica della vita di questo incredibile artista, con un dialogo costante tra mondo cinematografico e artistico. L'uomo viene fuori insieme all'artista e le caratteristiche 'mortali' dell'uno si affiancano al genio che ha i tratti del 'divino'.

 

Un ritratto, quello che emerge dalla pellicola, che punta molto sulle emozioni scaturite dalle opere di Michelangelo, dove la natura di uomo schivo e inquieto si alterna alla capacità di generare forti contrasti e passioni. Un po' come accade nelle sue opere.

 

Non manca l'accento sull'immenso coraggio da parte dell'artista di sostenere le proprie convinzioni e ideologie, di pari passo con il racconto cinematografico della sua vasta produzione artistica, tra scultura, pittura e disegni, con spettacolari riprese in ultra definizione (4K Hdr) e da punti di vista inediti ed esclusivi, cui si aggiungono ricostruzioni sorprendenti attraverso evoluti e sofisticati effetti digitali.

 

Tre le voci narranti, che si alternano, con lo speaker e due attori del calibro di Enrico Lo Verso e Ivano Marescotti che conferiscono un tocco in più al racconto.

Allo spettatore non resta che aprire gli occhi e lasciarsi catturare dalle splendide opere del genio artistico.

 

Michelangelo - Infinito (Italia 2018)

REGIA: Emanuele Imbucci

ATTORI: Enrico Lo Verso, Ivano Marescotti

DISTRIBUZIONE: Lucky Red

Il racconto di un mistero, quello del furto del famoso quadro di Caravaggio, la Natività, avvenuto a Palermo nel 1969 è al centro del film firmato da Roberto Andò, Una storia senza nome. Valeria (Micaela Ramazzotti), giovane segretaria di un produttore cinematografico, vive sullo stesso pianerottolo della madre, Amalia, donna eccentrica e nevrotica (Laura Morante), e scrive in incognito per uno sceneggiatore di successo, Alessandro (Alessandro Gassmann).

 

Un giorno, Valeria riceve in regalo da uno sconosciuto, un poliziotto in pensione (Renato Carpentieri), la trama di un film. Ma quel plot è pericoloso. “La storia senza nome” racconta infatti il misterioso colpo messo a segno nei confronti del celebre dipinto. Da quel momento, la sceneggiatrice si troverà immersa in un meccanismo implacabile e rocambolesco e le conseguenze non tarderanno ad arrivare. La donna sarà costretta ad assumere un ruolo per lei insolito.

 

Al centro c'è proprio il cinema, con la sua capacità di indagare la realtà, ma anche di oltrepassarla. Si gioca con l'ironia e il paradosso, e questo piace e incuriosisce lo spettatore, che cerca di capire insieme ai protagonisti come andrà a finire.

 

Qui l'immaginazione ha un ruolo diverso dal solito, perchè provoca effetti sul reale. “Con Angelo Pasquini e Giacomo Bendotti – afferma il regista - abbiamo scelto una vicenda leggendaria degli annali criminali italiani, il furto della Natività di Caravaggio, avvenuto a Palermo nel 1969. La nostra storia civile è disseminata di crimini impuniti, frammenti lacunosi a cui solo un atto fantastico potrebbe restituire un senso compiuto. Questo film è, appunto, un atto fantastico”.

 

Realtà e immaginazione si contaminano e si scontrano. Bravi gli attori, che riescono in alcuni casi a coprire qualche sbavatura della sceneggiatura.

 

Una storia senza nome

Regia: Roberto Andò

Cast: Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri, Laura Morante, Jerzy Skolimowski, Antonio Catania, Gaetano Bruno, Alessandro Gassmann

Sceneggiatura: Roberto Andò, Angelo Pasquini, Giacomo Bendotti

Fotografia: Maurizio Calvesi

Montaggio: Esmeralda Calabria

Scenografia: Giovanni Carluccio

Costumi: Lina Nerli Taviani

Musica: Marco Betta

Suono: Fulgenzio Ceccon

Il corpo massacrato e scheletrico di Stefano Cucchi ha rappresentato per lo Stato italiano una vergogna profonda, una macchina scura e indelebile che ha riportato a galla l'annosa questione delle morti in carcere.

 

Il giovane geometra romano muore mentre si trova in custodia cautelare a Regina Coeli. La sua famiglia, capeggiata dalla sorella Ilaria, chiede giustizia e verità. Cosa è successo a Stefano mentre era nelle mani delle forze dell'ordine che avrebbero dovuto proteggerlo? Un interrogativo che risuona costante nel bel film di Alessio Cremonini, Sulla mia pelle

 

E' l'emozionante racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia. Una morte che fa il paio con quella di tanti altri e che racconta il dramma non solo di una famiglia, ma di un Paese intero. Il film sarà anche reso disponibile gratuitamente in giro per l’Italia, grazie ad associazioni e spazi autogestiti, per informare il pubblico, ma anche divulgare una storia vera che ha scosso gli animi, ma forse non abbastanza le coscienze.

 

Il 22 ottobre 2009 avviene il decesso in carcere, e si tratta del numero 148 di quell’anno. "Al 31 dicembre, la cifra raggiungerà l’incredibile quota di 176: in due mesi, 30 morti in più.

 

Nei sette giorni che vanno dall’arresto alla morte, Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri, giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri. E in pochi, pochissimi, intuiscono il dramma che sta vivendo", afferma il regista. "È la potenza di queste cifre, il totale dei morti in carcere e quello del personale incontrato da Stefano durante la detenzione, che mi ha spinto a raccontare la sua storia: sono numeri che fanno impressione, perché quei numeri sono persone", aggiunge.

 

Una drammaticità che corre lungo tutto il film, nel volto tumefatto e scavato del suo protagonista, e nell'angoscia che traspare negli occhi e nelle parole di Ilaria e dei suoi genitori.

 

Sulla mia pelle

Regia di: Alessio Cremonini

Sceneggiatura: Alessio Cremonini, Lisa Nur Sultan

Attori: Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Milvia Marigliano

Distribuzione: Netflix

Un po' più attempato, ma ancora decisamente prestante, torna sul grande schermo l'agente della Imf, Ethan Hunt (Tom Cruise), indiscusso protagonista del sesto capitolo della saga di Mission: Impossible. Scritto e diretto da Christopher McQuarrie, Mission: Impossible - Fallout riesce ancora nell'intento di tenere lo spettatore incollato alla sedia, con colpi di scena e suspense ben dosati.

 

Nulla è mai banale o uguale al capitolo precedente e questo, sicuramente, porta a un risultato vincente per gli amanti del genere e non. Ancora una volta Hunt dovrà prendere parte a una missione impossibile, ovvero recuperare una valigia di plutonio. Sarà una lotta di destrezza e caparbietà contro chi vuole metterci sopra le mani.

L'agente si ritrova a seguire John Lark, il misterioso finanziatore del rapimento di uno scienziato anarchico ed esperto in armi nucleari. Ma non sarà solo. A Berlino ritrova i compagni di sempre: Benji e Luther, a cui salva la vita mettendo però a repentaglio la missione.

 

Dovrà così recuperare terreno e, ovviamente, nulla andrà come previsto. Sara una vera corsa contro il tempo e per di più sulla sua strada incontrerà anche la Vedova Bianca, donna sexy ma pericolosissima.

 

Tra gli altri interpreti del film ritroviamo Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Ving Rhames, Alec Baldwin, Sean Harris e Michelle Monaghan, a cui si aggiungono i volti nuovi di Henry Cavill, Vanessa Kirby e Angela Bassett. Tom Cruise anche in questo caso non si risparmia, e le scene d'azione risultano ancora più acrobatiche e strabilianti, nonostante qualche infortunio sul set non sia mancato.

 

Mission: Impossible – Fallout (Usa 2018)

REGIA: Christopher McQuarrie

ATTORI: Tom Cruise, Rebecca Ferguson, Alec Baldwin, Henry Cavill, Angela Bassett, Vanessa Kirby, Michelle Monaghan, Simon Pegg, Sean Harris, Ving Rhames, Joey Ansah

DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox

L'arte come riabilitazione, sprone per risalire dall'inferno della dipendenza e dell'autodistruzione. Gus Van Sant torna al cinema più carico che mai, con il nuovo film Don't Worry, tratto da una storia vera. Un carismatico e impeccabile Joaquin Phoenix veste i panni di John Callahan, personaggio brillante, ma con un grave problema di alcolismo. Ma un bruttissimo incidente d'auto cambierà la sua esistenza, costringendolo su una sedia a rotelle.

 

Questo sarà il momento per dare una svolta alla sua vita. Grazie all'aiuto della sua compagna, deciderà di entrate in un gruppo di recupero per dipendenti da alcol, scoprendo così di avere un dono: quello di disegnare.

 

Inizierà così a creare vignette molto divertenti e politicamente scorrette, capaci di generare risate, ma anche sconcerto e prese di posizione piuttosto contrastanti.

L'unico modo per scrivere che ha è quello di unire le mani, ma questo non lo fermerà dal creare vignette pungenti.

 

Senza moralismi o facili cliché, Van Sant riesce a raccontare una storia difficile, usando l'ironia oltre alla bravura degli attori. La costruzione dei personaggi fa si che emerga il lato più oscuro, quello nascosto e più difficile da descrivere.

 

Vincente anche la capacità del regista di affrontare il tema della disabilità, anche qui senza retorica, ma con una forza introspettiva che conquista ed emoziona.

 

Don't Worry  (Usa 2018)

REGIA: Gus Van Sant

SCENEGGIATURA: Gus Van Sant

ATTORI: Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Jonah Hill, Jack Black, Mark Webber, Udo Kier, Rebecca Rittenhouse

FOTOGRAFIA: Chris Blauvelt

MONTAGGIO: David Marks, Gus Van Sant

MUSICHE: Danny Elfman

PRODUZIONE: Anonymous Content, Big Indie Pictures, Iconoclast


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