di Valentina Laviola

Squad Sbai si candida nel PdL. La signora – per chi non lo sapesse – è una donna marocchina che vive da trent’anni ormai nel nostro paese, che presiede l’Associazione delle comunità marocchine in Italia ed è anche membro della Consulta per l’Islam. A chi le fa schiettamente notare che si sta “mischiando” con i padri della legge Bossi-Fini, la signora, che dice di riconoscersi in una tradizione politica socialista, risponde: “Nessuno scandalo, io a destra sto benissimo”. D’altronde, ha ragione, perché “essere di destra” dovrebbe inficiare il valore delle sue battaglie? Forse sarà utile ricordare che nella passata legislatura la stessa Sbai e la sua associazione avevano scelto di sostenere la Lista Di Pietro; in una dichiarazione della stessa candidata si spiega il perché di questa inversione: “Al momento di formare le nuove liste elettorali abbiamo ricevuto molte visite sollecite, da parte di sigle diverse, ma nessuna di sinistra”. Che l’indifferenza della sinistra abbia colpito ancora?

di Valentina Laviola

La “bocciatura” dell’Europarlamento riguardo ai Centri di permanenza temporanea italiani richiama l’attenzione sul tema immigrazione e s’inserisce nella campagna elettorale in corso. A pioggia arrivano dichiarazioni e promesse, spesso seguite da battibecchi interni alle coalizioni, perché gestire la questione immigrati è notoriamente una patata bollente per tutti. È così che Silvio Berlusconi, leader del Pdl, si ritrova a prendere l’impegno davanti al movimento “I nuovi italiani”, partito di immigrati, di assicurare col suo - eventuale - nuovo governo il voto amministrativo ai cittadini stranieri. Le reazioni dure degli alleati della Lega giungono immediate ad escludere, de facto, qualsiasi chance di reale attuazione, dal momento che il progetto, per altro ridicolo ai loro occhi di far votare dei “non italiani”, non è contemplato dal programma di governo da loro sottoscritto.

di Bianca Cerri


Erano esattamente le sei e un minuto del 4 aprile 1968 quando uno sparo, che rimbombò come un tuono nelle stanze dell’hotel Lorraine di Memphis, mise fine alla vita di Martin Luther King, premio Nobel 1963 e sicuramente il più famoso attivista della lotta per i diritti civili dei neri d’America. I primi ad accorrere furono gli amici Ralph Abernathy e Jesse Jackson, arrivati poche ore prima con lui dalla Georgia. Caricato in fretta su un ‘ambulanza, il leader nero morirà un’ora dopo al Nashville Hospital di Memphis. Alla notizia della fine di King, nei ghetti di centodieci città americane la rabbia dei neri esplose e, negli scontri con la polizia che ne seguirono, 43 persone persero la vita e quasi 5000 rimasero ferite.

di Giovanna Pavani

Che il pesce fosse caro, lo si sapeva. Poi, se ci si mette anche il trasporto, dove persino i camion arrivano a fatica, allora il pesce diventa d’oro. Il tutto, però, assume un altro sapore e alleggerisce l’animo quando a pagare tutto questo lusso sono gli altri. Cioè noi, i contribuenti. Perché c’è spigola e spigola, cà và sanz dire. E quelle dell’ex generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, oggi candidato del Partito delle Libertà in cerca di rivincite e vendette, erano certamente spigole, appunto, molto “speciali”, trasportate a scrocco su un Atr 42 dello Stato fino sulle Dolomiti di Castrozza (passo Rolle per la precisione) tanto perché il generale potesse farsi bello con la sua corte di nani e servitori (non dello Stato, solo suoi). Alla fine il conto è stato salato. In tutto noi contribuenti abbiamo pagato la grigliata di pesce del generale ad alta quota 32 mila euro, circa 3885 euro per ogni tratta di volo abusivo Pratica di Mare- Bolzano. Da qualche settimana la Corte dei Conti ha chiuso l’istruttoria sulla vicenda. E rivuole indietro quei soldi.

di Agnese Licata

Berlino: chilometri di rete ferroviaria suburbana, 3.000. Milano: 180. Basta questo semplice confronto per misurare la distanza tra il sistema dei mezzi pubblici italiani e quello del resto del mondo industrializzato. Certo, Berlino ha più del doppio degli abitanti di Milano e può vantare una superficie maggiore di quasi cinque volte. Eppure, niente basta a giustificare il fatto che la più importante metropoli italiana, il centro che ogni giorno attrae - per lavoro e studio - migliaia e migliaia di persone, abbia una rete ferroviaria così poco ramificata sul territorio circostante. E come Milano, anche Roma, con i suoi 188 km, e Torino, con appena 117 km di binari a collegare il centro città con i comuni confinanti. Non deve sorprende allora che, stando all’ultima indagine del Censis (svolta su un campione nazionale di duemila persone), il 70,2% dei pendolari italiani scelga l’automobile per i propri spostamenti quotidiani. Considerando anche coloro che preferiscono le due ruote, la percentuale di chi usa un mezzo privato arriva al 76%.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy