di Roberta Folatti

Il cuore batte ancora

Quando scopriamo di essere vulnerabili, quando una grave defaillance del nostro corpo ci fa intravedere i nostri limiti e la possibilità di non esserci più, tutto cambia. La prospettiva da cui guardavamo il mondo si modifica, la paura diventa una componente del quotidiano e l'incertezza può paralizzarci, oppure all'opposto darci quella scossa che serviva. Quando costringi all’inattività un uomo, si guarderà dentro come forse non ha mai fatto prima e la prospettiva della morte lo renderà insolitamente lucido.

Al centro del nuovo film di Francesca Archibugi c'è questo, ma c'è soprattutto il sentimento di amicizia che nasce tra due quarantenni vittime di un infarto. Si ritrovano vicini di letto in ospedale dopo un'esperienza comune e tra loro scoppia un'intesa profonda, fatta inizialmente di sguardi. Impotenti, ironici, riflessivi.

Impossibilitati a muoversi, divisi da una tenda, con l’ordine di parlare il meno possibile per non affaticarsi, i due cercano di sostenersi a vicenda tra momenti di ilarità e di pianto. Alberto e Angelo non potrebbero essere più diversi, per estrazione sociale, carattere, modo di affrontare la vita. Il personaggio interpretato da Antonio Albanese è uno sceneggiatore fantasioso ma inconcludente, con un giro di conoscenze illustri ma senza veri amici. La figura incarnata da Kim Rossi Stuart è tutta solidità: famiglia unita messa in piedi da giovane, officina meccanica ben avviata, eredità di un padre altrettanto laborioso, un gruzzoletto in banca accumulato negli anni come una formichina. Paradossalmente sarà Alberto, colto, brillante, dalle amicizie bene, ad appoggiarsi ad Angelo quando il suo rapporto sentimentale andrà a rotoli e la sua crisi creativa gli impedirà di portare a termine il lavoro commissionatogli.

La Archibugi è abile nel mettere a fuoco piccoli episodi che rivelano i caratteri, le debolezze, le speranze mai confessate, le frustrazioni dei due protagonisti. A poco a poco, con tocchi sapienti e leggeri, riesce a delineare anche le figure che circondano Alberto e Angelo, le compagne, i figli del carrozziere, gli “amici” del mondo del cinema di Alberto. Questione di cuore è uno dei film più riusciti della Archibugi anche perché sa conciliare in modo efficace momenti drammatici e momenti divertenti. Come nella vita.

Come nella vita, le persone che hanno subito un grosso sconvolgimento cercano di reagire sdrammatizzando, condendo “portate” pesanti con spruzzate di ironia. Per andare avanti, per arginare la paura, per ritrovare motivazioni. Se poi, a sorpresa, nasce un’amicizia forte, che unisce e sostiene, il dolore e la malattia sembrano trovare una loro ragion d’essere.

Davvero intense le interpretazioni di Albanese e Rossi Stuart, soprattutto quest’ultimo si trasforma notevolmente, diventando un credibile abitante di borgata, a suo modo onesto, e leale sino alle estreme conseguenze.

Questione di cuore (Italia, 2009)
Regia: Francesca Archibugi
Sceneggiatura: Francesca Archibugi
Musiche: Battista Lena
Fotografia: Fabio Zamarion
Cast: Kim Rossi Stuart, Antonio Albanese, Micaela Ramazzotti, Francesca Inaudi
Distribuzione: 01 Distribution






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