Due gol di vantaggio sprecati, una rete annullata, un rigore (regalato nonostante il Var) e sbagliato. La Juventus non va oltre il 2-2 sul campo dell'Atalanta e consegna la vetta classifica in solitaria al Napoli. A Bergamo succede di tutto: bianconeri avanti 2-0 con Bernardeschi e Higuain, poi segnano Caldara e Cristante. Alla fine Berisha para un rigore concesso a Dybala per un fallo di mano di Petagna che mano non era, ma spalla. In precedenza il Var aveva annullato il possibile 3-1 segnato da Mandzukic, perché l'azione era viziata da una gomitata di Lichtsteiner su Gomez. Considerata la prestazione eroica della squadra di Gasperini, il pareggio è giusto.



E così il Napoli, ancora a punteggio pieno con 21 punti in 7 partite, si ritrova da solo in testa alla classifica, con due lunghezze di vantaggio sulla Signora. L’ultima vittima della squadra di Sarri è il Cagliari, piegato senza troppe difficoltà al San Paolo con un 3-0 senza appello. Oltre al solito Mertens (a segno su rigore, settimo centro in Campionato) e al secondo gol di Koulibaly dopo quello alla Lazio, la notizia di giornata è il ritorno al gol di capitan Hamsik. Lo slovacco non segnava da maggio e con questa rete super nientemeno che Diego Armando Maradona nella classifica all time dei bomber azzurri.

Continua invece il periodo da incubo del Milan (12 pt), sconfitto 2-0 in casa dalla Roma nel match di cartello di giornata. I rossoneri giocano un buon primo tempo, poi si sfaldano nella ripresa dopo il gol di Dzeko, subiscono il raddoppio da parte di Florenzi e terminano in 10 per l'espulsione di Calhanoglu. La panchina di Montella scricchiola sempre di più. Quarto successo di fila in campionato per i giallorossi, a 15 punti con una partita da recuperare. 

Tiene il passo del tandem di testa l’Inter (19 punti), vittoriosa per 2-1 sul campo del Benevento. I campani disputano una gara generosa ma non riescono ancora a cancellare lo zero dalla casella dei punti in classifica. A condannarli è una doppietta di Brozovic, arrivata nel giro di tre minuti del primo tempo. D’Alessandro riaprie l’incontro per le streghe, ma non basta.

Tre lunghezze sotto l’Inter c’è la Lazio, autrice domenica di una prestazione bifronte. All’Olimpico contro il Sassuolo, i biancocelesti non giocano bene nel primo tempo e vanno sotto con un rigore di Berardi. Poi allo scadere della prima frazione Luis Alberto trova il pareggio con una punizione magica. E nel secondo tempo è un’altra storia: a segno De Vrij, ancora Luis alberto, due volte Parolo e Immobile su rigore. Finisce 6-1, con 4 gol laziali segnati in 14 minuti.

Sembrava una giornata facile anche per il Torino (12 pt), ma alla fine è successo l’incredibile. In casa contro il Verona (3 pt), i granata vanno avanti 2-0 con le reti di Iago Falque e di Niang (alla prima marcatura con la nuova maglia). Sembra chiusa, ma succede l’impensabile: i veneti pareggiano negli ultimi giri di orologio andando a segno prima con Kean all’87esimo e poi con Pazzini su rigore al 92esimo.

Delusione anche per la Fiorentina, che sul campo del Chievo passa in vantaggio con il ritorno al gol del cholito Simeone, ma poi si fa raggiungere e superare dai padroni di casa, che rimontano con una doppietta di Castro.

Come il Verona, riescono a muovere la classifica anche altre due squadre in lotta per non retrocedere. Si tratta di Spal e Crotone, che chiudono lo scontro diretto 1-1 (prima marca Paloschi, che sostituisce l’infortunato Borriello e segna per la prima volta dal gennaio 2016, poi pareggia Simy) e salgono entrambe a quota 5, staccando di una lunghezza il Sassuolo.

Chiudono il quadro della giornata i due anticipi: Udinese-Sampdoria 4-0 e Genoa-Bologna 0-1.

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