Inter-Juve, chiamata da sempre il derby d’Italia, smentisce i profeti della tattica e regala uno spettacolo di gol. Finisce 4 a 4 con maggior disappunto dell’Inter, che si è portata in vantaggio per tre volte senza saper mai capitalizzare definitivamente. La Juventus può essere soddisfatta, perchè ha impostato una partita difensiva fatta di ripartenze ed ha potuto contare soprattutto sugli svarioni difensivi dell’Inter, che senza Acerbi pare abbia perduto equilibrio nelle posizioni dei tre difensori. L'Inter ha fatto rivedere la sua forza nei primi 25 minuti del secondo tempo ma sembra vi sia un difetto di concentrazione o che si paghi l’offensivismo con i tempi sbagliati. In generale pare aver smarrito la rabbia agonistica e la brillantezza fisica dell’anno scorso, quando mai avrebbe consentito ripartenze a lei letali come ieri e come contro l’Udinese.

 

Due le cose da sottolineare: l’Inter con Chalanoglu è una cosa e senza è un’altra. Non c’è impostazione, la lentezza nella circolazione della palla toglie alla squadra il valore della velocità nei cambi di gioco e nelle verticalizzazioni e perde anche la protezione davanti alla difesa, di grandissima importanza. Adesso a quattro punti dal Napoli che ha solo un impegno a settimana la rincorsa sarà dura, anche se la squadra di Inzaghi ha già affrontato Juventus, Milan, Atalanta e Roma, vedremo come andrà al Napoli di fronte alle grandi, a cominciare dal Milan che incontrerà nel prossimo turno.

Già, la capolista Napoli. Come già con l’Empoli sette giorni prima, anche con il Lecce s’impone con uno striminzito 1 a 0, che però proietta in una piccolissima fuitina la banda Conte. Certo non offre uno spettacolo di calcio, non ruba gli occhi per eleganza e trame ma esprime una foga agonistica di grande livello e porta a casa punti fondamentali.

La Lazio supera la giornataccia europea e all’Olimpico colpisce duro sul muso del Genoa. Con Tavares protagonista (pagato 9 milioni bonus compresi, ne vale almeno il doppio), ha rifilato un 3 a 0 secco ai liguri con una conduzione della partita mai in discussione, come del resto ben spiega il risultato finale. Il Genoa, dal canto suo, in attesa di Balotelli che dovrebbe fare i gol potrebbe registrare la sua difesa che ne prende troppi.

L’Atalanta umilia il Verona (6 a 1) e conferma l’alternanza tra grandi prestazioni e inciampi. Il Torino torna a vincere in casa contro il Como (1 a 0) e vince anche l’Udinese che, in casa, sconfigge per 2 a 0 il Cagliari.

Tutta un’altra storia, dai contorni drammatici, quella della Roma che prende cinque gol dalla Fiorentina ed apre una vera e propria crisi che, quasi certamente, porterà l’incolpevole Juric alle dimissioni di fronte ad una società inesistente rappresentata da incapaci. Una città come Roma davvero meriterebbe altro.

Parma ed Empoli pareggiano per 1 a 1 e portano a casa un punto che serve poco a entrambi, così come Monza e Venezia si graziano reciprocamente (2 a 2). Il sapore degli scontri diretti nella zona bassa della classifica è riservato al ritorno.

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