di Mario Braconi

Scempiaggini di estrema destra condite con le solite teorie cospirazioniste antisemite, magia, occultismo: questo è il brodo di coltura in cui nel quale è maturato il demenziale click che ha trasformato il ragioniere cinquantenne Gianluca Casseri in un serial killer. Armato di una Smith & Wesson calibro 357, in pieno giorno, nel centro di Firenze, ha sparato a distanza ravvicinata a tre venditori ambulanti senegalesi uccidendone sul colpo due e ferendone gravemente un terzo.

Non contento - e a dispetto di una segnalazione alla polizia comprendente, pare, perfino una foto dell’assassino e della sua automobile - nel primo pomeriggio si è recato in un altro mercato cittadino, dove ha nuovamente fatto fuoco su altri venditori senegalesi ferendone altri quattro. Ormai accerchiato da agenti della forza pubblica, che hanno esploso un paio di colpi contro la sua automobile senza colpirlo, Casseri termina la sua agghiacciante “giornata di ordinaria follia” rivolgendo l’arma contro di sé e uccidendosi.

Casseri era certamente un simpatizzante di estrema destra, a dispetto della presa di distanza da parte del responsabile del circolo Casapound Circolo Agogè di Pistoia, il quale ammette con Nadia Francalacci di Panorama: “Frequentava il nostro circolo, ma raramente”. Il fatto che prima di quel maledetto 13 dicembre del 2011 non avesse manifestato una condotta violenta non deve trarre in inganno: purtroppo il veleno che scorreva nelle sue vene era di un tipo più tossico, anche se meno evidente.

Più eloquente di tante altre fonti, forse, è l’autoritratto che Casseri ha stilato anni fa, in terza persona: “Nasce a Ciriegio (PT) nel 1961, mentre l’uomo va nello spazio e il cielo si eclissa per la massima eclissi del XX secolo. All’età di dodici anni, folgorato dall’incontro con H.P. Lovecraft, si aliena definitivamente dal cosmo ordinato che ci circonda”. Pur dietro il paludamento dell’autoironia, con queste parole il killer di Firenze dischiude una passione millenaristica ed un netto, quanto fiero, distacco dalla realtà. Tra le frequentazioni culturali di Casseri non a caso figura, accanto a fumetti e fantascienza, un personaggio assai inquietante come Julius Evola.

Il nome di Evola ricorre infatti tra le fonti citate da Casseri in un suo scritto facilmente reperibile in Rete: “I documenti del saggio di Alessandria”. Lo si può leggere in un oscuro sito negazionista cui per ovvie ragioni si preferisce omettere il nome e che, una volta frequentato, fa venir una voglia compulsiva di lavarsi le mani. Il saggio di Casseri è stato prudentemente rimosso anche dal sito del "Centro Studi La Runa". Il suddetto centro studi, per inciso, ha un oggetto sociale che è tutto un programma, dato che “si occupa di studi tradizionali, storia delle religioni, mitologia, simbolismo, folklore, indoeuropeistica, storia, filosofia, letteratura”.

Sul sito web di "La Runa" sono reperibili anche numerosi articoli di Gianfranco de Turris, che oltre giornalista radiofonico RAI di lungo corso ed esperto di letteratura fantascientifica è stato per molti anni presidente, e successivamente segretario, della Fondazione Julius Evola; de Turris, tra l’altro, ha curato la prefazione del libro di fiction scritto a quattro mani da Casseri con Enrico Rulli, dal titolo che oggi appare beffardo: “La chiave del caos”.

Tema principale del pamphlet di Casseri sui Protocolli dei Savi di Sion è la polemica contro “Il Cimitero di Praga” di Umberto Eco (di qui il titolo dello scritto, dedicato al “saggio” di Alessandria, città natale del semiologo). Lasciando da parte un paio di allusioni ad episodi comuni tra il libro di Eco e quello di Casseri, che sembrano garbatamente alludere ad un possibile plagio, la conclusione dello scritto può essere riassunta, usando le parole stesse dell’autore: “Vorrei osservare come fin dagli anni '30 un attento lettore dei Protocolli dei Saggi di Sion riscontrasse che “il problema della loro ‘autenticità’ è secondario e da sostituirsi con quello, ben più serio ed essenziale, della loro ‘veridicità’.” Ora, a prescindere dalla assai discutibile razionalità dell’assunto, anche solo dal punto di vista logico, vogliamo provare ad indovinare chi è l’ “attento lettore” citato da Casseri? Proprio lui, sì, Julius Evola!

Alla condotta di Casseri solo la psichiatria può tentare di dare una spiegazione “coerente”: ci prova su La Nazione di Firenze lo psichiatra Stefano Pallanti, direttore dell'Istituto di Neuroscienze di Firenze, dando una dimensione scientifica ad un fatto purtroppo comprovato dall’esperienza diretta (si veda ad esempio il caso del serial killer norvegese Breivik): “Spesso i soggetti che “esplodono” in episodi di violenza cieca come quella vista ieri a Firenze “sono persone che vivono al limite, magari con condotte un po’ bizzarre, [inclini a] misticismo, magia, esoterismo, destra neofascista, [dotate insomma di] una componente irrazionale che però nascondono nella loro vita quotidiana, apparentemente normale e banale.”

Secondo Pallanti, è “normale per questi soggetti appoggiarsi a tesi politiche di estrema destra, ma non la destra normale, intendo quella neonazista, pagana, celtica, ariana, quella che compensa una ridotta volontà di ragionare e una tendenza a essere soggetto alla autorità proprie di queste personalità patologiche”. Il tipo di “idee” propugnate per esempio da Julius Evola, la cui biografia, come ricorda Mauro Baudino su La Stampa, è stato un coacervo di contraddizioni: “Prima dadaista poi antisemita, nazista, neopagano, antimoderno e ispiratore dei giovani di estrema destra”; un cattivo maestro, ma talmente cattivo che appaiono appropriate le parole con cui lo dipinse lo storico Furio Jesi, un filosofo “così sporco che ripugna toccarlo con le dita”. E che dalla tomba continua a fare danni.

 

 

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy