di Emanuela Pessina

BERLINO. Spiegare la politica del Belpaese al resto del mondo non è cosa facile, e ognuno di noi italiani ci prova a modo suo. A misurarsi con l’improbabile compito è stato questa volta Beppe Grillo, presentatosi a Berlino con il suo spettacolo “Grillo is back” per l’ultima tappa di un tour europeo che ha toccato otto fra le più importanti città del Vecchio Continente. Oltre a far ridere, ancora una volta Beppe Grillo è riuscito a sorprendere il suo pubblico con uno show dalla trama inaspettata. Il comico genovese ha rinunciato a temi tanto scontati quanto golosi quali potevano essere le recenti amministrative in Italia, proponendo invece confronti costruttivi rivolti al domani.

Gli esiti di Milano e Napoli hanno sancito una prima sconfitta dell’attuale governo e avrebbero potuto offrire, visto l’usuale spirito critico del comico, uno spunto di satira facile a celebrazione dei primi cambiamenti sensibili nel panorama politico italiano. Invece Grillo si è limitato a parlare marginalmente delle amministrative, così come delle figure di spicco del nostro Governo, quasi a relegare la situazione attuale al passato e offrire uno spettacolo positivo rivolto al futuro e al cambiamento.

Eppure Grillo spende le sue parole più amare proprio nell’ambito delle recenti amministrative e del referendum del 12 giugno sulla privatizzazione di acqua e nucleare: un referendum già boicottato in partenza, vista la decisione del Governo di non accorparlo alle amministrative. Quasi che l’obiettivo fosse di far mancare il quorum, di far ignorare vicende pubbliche di fondamentale importanza per i cittadini e di far dimenticare uno dei diritti basilari della democrazia.

Al centro della sua satira Grillo inserisce il confronto tra la realtà italiana e quella europea. L’Europa, in questo caso, è rappresentata da Berlino, una metropoli libera che trasuda il desiderio di emancipazione dei propri singoli cittadini. Una città che ha imparato a essere critica proprio a causa di quel passato così pesante che ancora incombe. Una capitale europea che sta provando ad affrontare le difficoltà dell’integrazione, accettando di sbagliare pur di trovare soluzioni e non ignorando i problemi, e che prova a rispettare l’ambiente, ponendo dei limiti allo sfruttamento economico del verde. E si può dire che Berlino, così come la Germania, vanta un dialogo politico costruttivo e concreto tra maggioranza e opposizione, un lusso che all’Italia purtroppo non è concesso da decenni.

E la nostra Italia, invece, che fa? Noi italiani stiamo agli antipodi dell’avanguardia europea perché stiamo ancora a combattere con un sistema politico marcio costruito sulle figure arcaiche dei leader, personalità pubbliche che si garantiscono i voti dell’elettorato grazie a un fittizio “carisma” mediatico. “I leader sono pericolosi”, spiega Grillo a una Berlino ancora molto sensibile in questo senso. Da due legislature ci troviamo a votare una stessa classe politica ormai ultrasettantenne, ci ricorda Grillo, senza sentire parlare mai di programmi politici concreti e (soprattutto) comprensibili. Si tratta di “una classe politica che ha paura dei suoi cittadini”, precisa Grillo, una classe politica troppo egocentrica e fuori dal mondo per pensare a stare al passo con il resto dell’Europa.

Perché alla base del progresso e del futuro ci sono intelligenza e innovazione, sottolinea il comico, e questi beni, purtroppo, in Italia non vengono appoggiati né apprezzati. A partire dalla Rete, presupposto di un’informazione libera e di un’evoluzione, che in Italia non ha ancora trovato uno suo spazio degno: a questo proposito Grillo ricorda che anche la Libia ha una velocità di download maggiore rispetto a quella dell’Italia, un Paese il cui Prodotto interno lordo (Pil) pro capite è un terzo rispetto a quello della nostra penisola.

Per descrivere al pubblico della capitale tedesca la mentalità imprenditoriale e politica italiana, Grillo cita numerosi esempi concreti. Immancabile la questione TAV, la linea ad alta velocità per cui sono stati investiti in Italia milioni di euro e che ha portato in piazza numerosi cittadini: un progetto presentato come avanguardistico ma che corrisponde in realtà a un modello ferroviario europeo standard.

Mentre l’Italia ancora combatte e discute sull’introduzione di metropolitane tradizionali, che rappresenterebbero per le nostre metropoli il clou dell’innovazione, la Cina ha progettato una sorta di metropolitana tridimensionale che consente di sfruttare la stessa sede stradale delle autovetture, con stazioni rialzate sui lati o sulla parte superiore dei convogli. Mentre l’informazione italiana si trastulla con le piccanti questioni personali della classe politica, in Svizzera, a 3'000 metri d’altezza, è stato costruito il primo albergo quasi completamente autonomo energeticamente. Si trova sul Monte Rosa e per il 90% del proprio fabbisogno energetico è coperto da pannelli fotovoltaici.

Eppure Grillo è un comico, non è un politico, e non bisogna mai dimenticarlo per poterlo apprezzare. Sfrutta la comunicazione per far pensare e, con la provocazione del suo teatro, cerca di costruire stimoli costruttivi. Il suo messaggio è positivo perché tenta di risvegliare lo spirito critico sonnecchiante della maggior parte del popolo italiano. Piace o non piace, così come la maggior parte degli artisti possono essere graditi oppure no, ma è difficile che non faccia sorridere. E allo stesso tempo da’ una parvenza di speranza anche ai più pessimisti, inserendo la situazione politica italiana in un contesto di innovazione europeo e mondiale più ampio e cercando di rappresentarne così l’assoluta piccolezza relativa.

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