di Carlo Musilli

Sembrano dei soldati che, sul campo di battaglia, pretendono di minacciare il nemico puntandogli in faccia una pistola ad acqua. Mano a mano che si avvicina la data di scadenza del loro generale (il 9 settembre inizierà a lavorare la Giunta per le elezioni del Senato, chiamata a decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi), colonnelli e luogotenenti del Pdl fanno la voce sempre più grossa. All'inizio erano incerti, ora invece ostentano aggressività: se il Pd voterà per l'espulsione del Cavaliere dal Parlamento, il governo Letta cadrà. Sì, ma... Poi?

Al di là del mero ricatto - ultima freccia rimasta nella faretra -, non si vede proprio quale vantaggio possa trarre la destra dal ribaltone. I pericoli cui si esporrebbe, invece, sono chiarissimi. Insomma, se fosse una partita a poker, sarebbe un bluff facile da leggere. Tanto è vero che nemmeno il Partito democratico, stavolta, sembra esserci cascato.

Passiamo in rassegna qualche indizio che suggerisce la pista della simulazione. Innanzitutto, il piano meramente legislativo. Se l'Esecutivo cadesse a breve, la tanto vituperata Imu tornerebbe a infestare i sogni di tutti. E' vero, in qualche modo tornerà comunque con la "service tax": il problema è che resusciterebbe il vecchio acronimo, perché la copertura finanziaria necessaria ad abolire la seconda rata dovrà essere indicata con la legge di stabilità, in agenda per metà ottobre. E poi la famosa "service tax" è ancora tutta da concepire.

Ora, è verosimile che il Pdl si renda responsabile di una simile marcia indietro? Dopo l'infinita campagna mediatica anti-Imu e gli squilli di tromba seguiti alla sua abolizione, davvero la destra vuole reintrodurla, facendo scontare ai contribuenti-elettori le grane giudiziarie di Berlusconi? Sarebbe davvero complesso indorare una pillola del genere.

Passiamo ora alle ragioni personali di Berlusconi. Ciò che più interessa al Cavaliere è rimanere in Senato il più a lungo possibile, in modo da affrontare gli altri processi in cui è coinvolto forte dell'immunità parlamentare. E' del tutto evidente che, una volta sciolte le Camere, decadrebbe immediatamente dalla carica, come tutti i membri del Parlamento. Ma a differenza dei colleghi, lui, in forza della legge Severino - approvata l'anno scorso con i voti decisivi del Pdl - non potrebbe ricandidarsi. Un bell'autogol, no?

Com'è ovvio, poi, la decisione di sciogliere le Camere non spetta ai pidiellini, ma al Capo dello Stato. E al momento della rielezione Giorgio Napolitano ha lasciato chiaramente intendere che farà di tutto per non riportare gli italiani al voto prima della riforma elettorale. Ha perfino messo sul tavolo la minaccia delle dimissioni.

Se quindi fosse impossibile far nascere un Letta-bis con i voti dei transfughi pidiellini e grillini - opzione remota, numeri alla mano - il Presidente della Repubblica potrebbe mantenere la promessa e abbandonare il Colle. A quel punto la priorità sarebbe eleggere il suo successore e la destra non avrebbe i numeri per mercanteggiare: un eventuale (e probabile) asse Pd-M5S porterebbe certamente al Quirinale un nemico giurato del Cavaliere, che si tratti di Stefano Rodotà o di Romano Prodi.

A conti fatti, dunque, la prospettiva migliore per Berlusconi è che il Pdl rimanga al governo. La questione della "agibilità politica" è evidentemente pretestuosa per un partito tenuto insieme solo e soltanto dalla figura del capo carismatico. L'attività pseudo-politica dei pidiellini si è sempre risolta nell'obbedire al padrone per tutelare i suoi interessi, in primo luogo finanziari. Non conoscendo altri orizzonti, proseguiranno certamente su questa strada, anche se gli ordini dovessero arrivare da un extraparlamentare che sta scontando il proprio debito con la giustizia italiana.

Berlusconi rimarrà quindi a capo della destra, qualsiasi cosa accada. Ma se davvero vuole continuare ad esercitare un peso politico di qualche rilievo, gli conviene che il governo Letta sopravviva. Altrimenti rischia di affrontare le prossime sentenze come sta facendo oggi con il voto della Giunta. Armato solo di pistola ad acqua. 

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