di mazzetta

Le elezioni regionali in corso si sono trasformate nell'ennesimo plebiscito pro o contro Silvio Berlusconi e, questa volta, è indubbiamente per volontà dello stesso Berlusconi. Travolto dagli scandali con l'emersione delle sue allegre serate con prostitute, del suo accompagnarsi a minorenni, lasciato dalla moglie, tradito da parte del suo stesso partito, Berlusconi ha deciso di giocare il tutto per tutto. Ha costretto i suoi sgherri a chiudere la finestra televisiva alle opposizioni, ma non gli è bastato occupare la televisione a ogni ora del giorno e della notte, i sondaggi sono rimasti deludenti.

Ancora più deludente la figuraccia rimediata con la presentazione delle liste per la Provincia di Roma, amplificata da un decreto legge inapplicabile e infine dalla decisione di negare la verità addossando la colpa ai magistrati e i radicali. Una buffonata che ha costretto a una rapida inversione di marcia molti dei suoi sostenitori, che avevano coperto di contumelie il povero Milioni, quello che tirato di qua e di là per cambiare le liste fino all'ultimo, era rimasto fuori e si era dovuto inventare la pietosa scusa del panino. Contrordine camerati, è colpa dei “rossi”. E tutti si sono allineati.

Un disastro anche la manifestazione “oceanica” voluta dal premier, appena qualche decina di migliaia di persone “cammellate” pagando loro i trasporti e anche il pranzo al sacco e poi trasformati in “un milione” da quel Verdini già coinvolto nel sistema delle tangenti che gravita attorno alla Protezione Civile.

Male anche il tentato soccorso della chiesa, che con Bagnasco ha invitato gli elettori a votare i partiti che si oppongono all'aborto. Una scelta pessima, sia perché non si ricordavano da tempo ingerenze vaticane tanto maldestre, sia per il fatto indubitabile che le regioni non hanno alcuna competenza sull'aborto. Per non dire che il pulpito Vaticano non è esattamente quotatissimo e che ha fatto un po' senso questo schierarsi “per la vita” da parte di una gerarchia che sta facendo l'impossibile per negare le evidenti responsabilità nel proteggere i pedofili in tonaca che negli anni hanno stuprato decine di migliaia (almeno) di bambini in giro per il mondo. Ma la Chiesa dopo il caso Boffo ha ottenuto tanto, anche di più dei disoccupati o delle aziende in crisi, per le quali ci sono state solo buone parole, qualcosa doveva pur provare per ringraziare il generoso Silvio

Un disastro e Silvio lo sa, sa che il problema è portare a votare i suoi, ai quali le storie con le prostitute e le minorenni piacciono davvero poco, per non parlare della crisi in Lombardia, dove la corruzione sembra endemica e dove Formigoni ha dato la sua solidarietà ai colleghi tangentari; ma non al povero Pennisi: come mai? Un disastro su tutti i fronti, che difficilmente potrà essere compensato dall'occupazione delle televisioni. Per questo Berlusconi ha già messo le mani avanti e per questo i suoi alleati fremono, sperando di raccogliere i voti dei delusi di destra e che questi elettori non puniscano la coalizione astenendosi.

In tutto questo delirio non si è parlato ovviamente dei temi propri delle elezioni regionali; è difficile sapere e capire cosa propongano destra e sinistra agli elettori ed è difficile capire il senso e l'utilità dell'andare al voto. Un senso queste elezioni però ce l'hanno, ed è quello che gli ha voluto dare Berlusconi, cioè quello di un plebiscito sulla sua persona; una tristezza, ma tant'è. Basta saperlo ed adeguarsi, cercando di dare il colpo di grazia al premier inutile e ormai impazzito come la maionese, che si è addirittura messo a promettere che sconfiggerà il cancro in tre anni.

A sinistra andando a votare e a destra astenendosi, gli italiani che conservano ancora un residuo di dignità e di cultura democratica hanno la possibilità di punire il puttaniere imbizzarrito e di ridurlo, forse, a più miti consigli, indicando anche ai suoi l'unica soluzione utile per il bene del paese: l’uscita di scena di Silvio Berlusconi.

 

 

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