di Giovanni Gnazzi

La Faes è una Fondazione tra le tante, ma non precisamente come tante. La dirige, anzi ne è in qualche modo proprietario, José Maria Aznar, ex premier spagnolo particolarmente attivo in America Latina.
L'attività della Faes per il 2006, stando a quanto riporta il periodico spagnolo di destra La razon, avrebbe come obiettivo "la battaglia contro il neocaudillismo ed indigenismo populista" che, stando ad Aznar, rappresenta la minaccia concreta all'ordine liberale del continente.
In particolare, secondo l'ex premier spagnolo, va puntato il dito contro Fidel Castro, Hugo Chavez ed Evo Morales, rafforzando l'impegno già profuso nel 2005, peraltro non indifferente.
Centonovantanove seminari, formazione per decine di giovani dell'est europeo, più di cinquanta pubblicazioni; questa l'attività recente della Faes; il tutto coordinato con il Partito Popolare il cui Presidente, Mariano Raioy, si è detto convinto della necessità di una "strategia unitaria" nei confronti della sinistra latinoamericana. Per cominciare, per dare un segno evidente dello stile e delle finalità, il Partito Popolare ha rifiutato d'incontrare il neo eletto presidente della Bolivia Evo Morales, in visita in Spagna nei giorni scorsi.
La Faes ha deciso di dare pagelle di democrazia attraverso la divulgazione di un divertente "Indice delle libertà economiche", con il quale verranno determinati i tassi di democrazia di ogni paese latinoamericano. Inutile domandarsi cosa intenda per libertà e per economia la Faes. L'ideologia di fondo è chiara, così come sono chiari interlocutori e referenti, ed è stata esposta in un articolo apparso sul The Wall Street Journal a cura dello stesso Aznar: "Il Presidente Bush e la sua Amministrazione sono coloro ai quali corrisponde in grande misura la necessità ed il dovere di dare risposte ai grandi temi del governo mondiale". Gli altri obbediscono.

Aznar è un tipo per niente vulcanico, ma ha ambizioni di gran lunga superiori ai suoi meriti. Nel 2003 gli spagnoli decisero che due mandati di Aznar potevano bastare e lui ha quindi deciso di mantenersi in qualche altro modo. Grazie a queste opinioni, Aznar svolge ora la professione di conferenziere presso alcune università statunitensi, che sembrano apprezzare la profondità di argomentazioni e l'ampiezza di vedute che hanno sempre caratterizzato l'omino madrileno.

Niente a che vedere, però, con le generose elargizioni delle quali ha goduto dalla Fnca, la tristemente nota Fondazione nazionale cubano americana inventata dal defunto Jorge Mas Canosa e mantenuta ora in vita da di lui figlio, non a caso improvvisatosi conferenziere in Europa in un giro organizzato proprio dalla Faes.
La Fnca, infatti, durante i suoi viaggi elettorali negli Usa e in America centrale, gli metteva a disposizione tutto quello di cui l'allora premier necessitava: dall'aereo privato a numerosi altri dettagli. Ovviamente, non destava scandalo il fatto che un premier spagnolo fosse ospitato e generosamente finanziato da una organizzazione terroristico-mafiosa, quale la Fnca, responsabile di atti terroristici a Cuba, negli stessi Usa ed in altri paesi latinoamericani. La stessa Fnca che - per sua stessa ammissione - ha finanziato e organizzato le attività dell'ultraterrorista Luis Posada Carriles, che si trova al riparo di codicilli e lobbyes politiche della Florida che ne impediscono l'estradizione in Venezuela, dove è ricercato per diversi reati.

Da diversi rapporti d'intelligence e da fonti indipendenti, la Fnca risulta essere la finanziatrice dei gruppi terroristici di fuoriusciti cubani che si addestrano nelle everglades della Florida, al riparo della Cia, del Fbi e del Governatore Jeb Bush, fratello del più noto presidente e destinatario dei voti della comunità cubana gestiti proprio dalla Fnca. E' la stessa Fnca accusata da Al Gore di aver truccato i voti in Florida nell'occasione della prima vittoria elettorale dell'attuale inquilino della Casa Bianca, fratello appunto del Governatore: in una notte di urne scomparse e di voti mancanti, di morti che votavano e di vivi che non potevano votare, ben 600.000 voti apparsero d'incanto a sostegno della famiglia Bush.

Insomma quella di Aznar, la Fnca e la famiglia Bush appare una consorteria che ha nel binomio affari ed armi trova una sintesi assoluta del proprio sistema valoriale.
Qualcosa di molto peggiore che il "caudillismo populista ed indigeno"…

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