di Michele Paris

La condanna delle consuete dichiarazioni provocatorie del presidente iraniano Ahmadinejad sul ruolo del governo USA nei fatti dell’11 settembre non arriva soltanto da Washington ma, più recentemente, anche dalla stessa organizzazione terroristica accusata di aver orchestrato gli attentati alle Torri Gemelle di New York. Nell’edizione autunnale del magazine on-line di Al-Qaeda in lingua inglese, Inspire, Ahmadinejad viene criticato per le sue tesi sull’11 settembre, secondo le quali gli attentati di dieci anni fa sarebbero una cospirazione ordita dal governo di Washington per invadere l’Afghanistan e l’Iraq.

“Il governo iraniano ha sostenuto per bocca del suo presidente Ahmadinejad di non credere che Al Qaeda sia dietro all’11 settembre, ma che ci sia piuttosto il governo USA", si legge nell’articolo a firma Abu Suhail. “Quindi noi ci chiediamo: perché l’Iran sostiene una teoria così ridicola, contraria a ogni logica ed evidenza?”.

L’autore del pezzo in questione rivendica la paternità dell’attentato e definisce il presidente della Repubblica Islamica un rivale di Al-Qaeda sul fronte dell’anti-americanismo. “Per loro [gli iraniani], Al-Qaeda è un rivale nella sfida per conquistare i cuori e le menti dei musulmani oppressi in tutto il pianeta”, prosegue l’articolo. “Al-Qaeda ha avuto successo dove l’Iran ha fallito. Per questo per gli iraniani è necessario cercare di screditare l’11 settembre”.

Secondo l’editorialista della rivista Inspire, inoltre, l’anti-americanismo professato da Teheran rappresenterebbe solo un espediente politico. Dall’articolo emergono d’altronde le risaputa rivalità tra l’Iran sciita e l’organizzazione terroristica sunnita, divisi, quanto meno, dalle differenze di ordine religioso e dai rispettivi obiettivi strategici per estendere la loro influenza nel mondo islamico.

Mahmoud Ahmadinejad ha spesso sostenuto pubblicamente l’idea che dietro all’11 settembre ci fosse il governo di Washington. L’uscita più recente è stata la settimana scorsa, nel corso del suo intervento alla riunione annuale dell’Assemblea generale ONU. In quell’occasione, Ahmadinejad ha anche affermato che la stessa uccisione di Osama bin Laden fa parte della cospirazione, tesa a occultare i veri responsabili dell’attacco al World Trade Center e al Pentagono.

Come di consueto, il discorso di Ahmadinejad ha fatto in modo che la delegazione americana e quelle di altri paesi all’ONU abbandonassero la sala in segno di protesta. Ma nonostante i toni provocatori usati del presidente iraniano, il quale ha anche nuovamente toccato il tema dell’Olocausto, nella sostanza le sue dichiarazioni sembrano rispondere in realtà più a esigenze di politica interna che ad una vera e propria convinzione personale.

Messo alle strette sul fronte domestico dall’ala conservatrice dell’establishment clericale iraniano - che lo accusa, tra l’altro, proprio di tenere una posizione troppo accomodante nei confronti degli Stati Uniti e dell’Occidente - Ahmadinejad ha verosimilmente sentito ancora una volta la necessità di mandare un segnale di inflessibilità ai propri rivali interni, rispolverando le teorie della cospirazione sorte attorno all’11 settembre.

Oltre all’articolo che attacca il governo di Teheran, il numero appena uscito del magazine Inspire presenta altri contenuti che intendono “commemorare” il decennale dell’11 settembre, tra cui una galleria fotografica dedicata a questo e ai successivi attentati terroristici portati a termine in tutto il mondo da A-Qaeda. L’orrore è online.

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