di mazzetta

Solo cinque anni fa l'ONU aveva ancora una parvenza di organismo internazionale ed era tutti i giorni sulle nostre prime pagine. L'Iraq era appena stato invaso e tra l'ONU e gli Stati Uniti era in corso una vera e propria guerra. L'ONU e l'AIEA sostenevano con forza che non esistesse alcun motivo tra quelli vantati da Bush per invadere l'Iraq: ciò nonostante Bush invase l'Iraq e l'ONU si trovò sconfitta. Da quel momento sono passati pochi anni, durante i quali gli Stati Uniti hanno letteralmente dirottato l'organizzazione, distruggendola insieme a quel che restava del diritto internazionale. Tutto questo è avvenuto nel silenzio complice dell'Occidente che, almeno in teoria, ha tutto da guadagnare con una ONU asservita ai propri interessi. Un silenzio fragoroso se si pensa che negli anni precedenti l'invasione irachena l'ONU era oggetto di furiose critiche da parte dell'apparato propagandistico neoconservatore, mentre oggi che è agli stracci tutto tace. In questi anni gli Stati Uniti e altri paesi alleati hanno fatto dell'ONU uno strumento servile e corrotto. Quelli che accusavano l'ONU di sprechi e corruzione hanno piazzato i proprio uomini nei punti nevralgici e hanno stracciato ogni record precedente in materia, ma non ricevono alcuna critica. Fecero scalpore all'epoca le accuse rivolte al Segretario Generale Kofi Annan, lo “scandalo” perché il figlio lavorava in un'azienda che aveva contratti con l'ONU; molto meno rumore fecero poi la scoperta di un vero e proprio assalto organizzato al Segretario Generale o quella dello spionaggio e calunnie ai danni di Mohamed el Baradei.

Quei tempi ormai sono passati, al segretariato generale è stato eletto il coreano Ban Ki Moon e tutto è cambiato. All'ONU sono sbarcati in gran numero americani e coreani, ma non si sono coperti di gloria. Il nuovo corso dell'ONU è chiaro: mano libera all'Occidente. Il nuovo segretario, presto soprannominato “Ban Ki Whom?” (che suona come Ban Ki Moon chi? ndr), ha raccolto la fine delle ostilità verso la Corea del Nord e in cambio si è sdraiato sulla linea americana. Era stato proprio Bush jr. ad accendere la tensione con la Corea del Nord, che già pochi anni dopo il 1989 sembrava avviata alla riunificazione con il Sud; non è stato quindi difficile ritornare come per incanto sulla strada che i due paesi avevano interrotto a causa dell'irruzione della banda neocon.

In cambio l'ONU è stata dapprima invasa da strani personaggi americani. L'esempio più clamoroso è quello di Josette Sheenan, nominata a capo del PAM, programma alimentare mondiale. La signora, negli anni '70 fuggì di casa ancora ragazzina, scatenando un caso. Molto rumore fece il confronto tra i suoi genitori e la setta del reverendo Moon (in Italia noto per l'affaire Milingo), vinto alla fine dalla setta. Dopo anni nei quali ha scalato la gerarchia dei Moonies, la signora è diventata quella che tiene i cordoni della borsa della fame mondiale, uno strumento potente asservito alla politica americana. Per chi avesse dubbi in proposito, basti ricordare che per Bush e l'attuale governo USA la ONG e le organizzazioni umanitarie devono essere strumenti funzionali alla “esportazione della democrazia” e infatti USAID e le sue sorelle dipendono oggi dal Dipartimento di Stato e hanno perso ogni traccia d'indipendenza. Non c'è da stupirsi se certi “aiuti umanitari” non li vuole più nessuno.

Recentemente però si è andati oltre alla decenza. Gli sprechi e le spese fuori procedura aumentano, ma visto che si tratta per lo più di contratti senza gara a benefici di aziende statunitensi nessuno dice nulla. Le forze ONU sono state colte a praticare il contrabbando e pure il traffico d'armi, oltre al ripetersi di episodi relativi a stupri e sfruttamento sessuale delle popolazioni locali, ma tutto tace. Quello che desta veramente scandalo è però la linea del nuovo Segretario Generale, che ha permesso che l'organizzazione diventi uno strumento di propaganda.

Partito Kofi Annan, l'Africa è piombata all'improvviso nel buio, lasciando campo libero ai colonialisti di sempre. Sparita dall'orizzonte la questione palestinese, sparita qualsiasi ingerenza nelle guerre in corso, l'ONU e diventata una casa di produzione di show di pessimo gusto. Complici i media asserviti i paesi occidentali hanno colto l'occasione per usare la mano pesante. Il recente tour dell'ONU in Sudan e Ciad n questo senso è esemplare. Mentre in Sudan la carovana è stata prodiga d’indicazione per la stampa, in Ciad è successo che i giornalisti al seguito sono stati seminati e lasciati all'ombra di un albero, mentre l'ambasciatore Ripert incontrava il governo ciadiano. Alle proteste della stampa prima è stato risposto che l'incontro con il dittatore Deby era prossimo, poi che lo stesso non era nel paese e quindi, sfortuna, non c'era niente da vedere e sapere per la stampa. Tutte le domande sulle stragi ordinate da Deby, sull'impiego di soldati-bambino (ammesso ufficialmente), sul sostegno di questi al recente attacco alla capitale del Sudan hanno raccolto solo dei “no comment”. Idem anche per il caso dei finanziamenti ONU a Joseph Kony e al suo ”Esercito di Liberazione del Signore”, cristianamente impegnato a massacrare gli ugandesi con i suoi briganti accompagnati da soldati-bambino e sollazzati da schiave sessuali, anch'esse minorenni.

C'è da dire che se gli Stati Uniti si trovano bene con la nuova ONU, la Francia si trova benissimo. Nessuno ha fiatato per i suoi interventi militari in Ciad e Repubblica Centrafricana (seguiti da repressioni furiose dei due dittatori) e nessuno sembra preoccupato per gli altri disastri che la politica francese sta disseminando nel continente africano. Anche l'invasione etiope della Somalia su mandato americano è gestita alla giornata tra un massacro e l'altro.

Nessuna critica sembra però emergere e bucare il mainstream informativo occidentale: colpa forse dei nostri politici troppo impegnati a dare spettacolo e colpa sicuramente dei nostri media, occupati da utili servi non meno di quanto lo sia l'ONU. Può succedere qualsiasi cosa, ma potete star certi che alle opinioni pubbliche verrà recapita solo una versione conveniente quanto taroccata. Recentemente ad esempio, in occasione del disastro che ha colpito la Birmania, la Francia ha presentato una richiesta d'intervento “umanitario” nel paese citando il diritto d'ingerenza. La richiesta non è stata neppure presa in considerazione, visto che il dubbio diritto/dovere d'ingerenza umanitaria non è previsto in caso di catastrofi naturali ed è facile anche capire il perché. Avuta notizia dell'azione francese e vista una portaerei francese avvicinarsi alle sue coste, il regime birmano ha vietato i soccorsi internazionali, ma alle opinioni pubbliche occidentali è stato nascosto questo fondamentale rapporto di causa-effetto.

Il TG1, prima nel telegiornale e poi in un approfondimento, ha dato conto della richiesta francese come se fosse invece seguente alla chiusura birmana, aggiungendo che “però” in Consiglio di Sicurezza c'è la Cina che ha il diritto di veto e che protegge il regime birmano. Con estrema malizia il servizio si è chiuso dicendo che però la Cina i soccorritori per i terremotati li aveva accolti. Spietata con i birmani, attenta a salvare i cinesi, si direbbe. I cattivi sono sempre gli “altri”. Servizio pubblico o servizietto al pubblico? Vero è invece che il tentativo francese, irrituale ed “illegale” non meno del supporto armato ai dittatori, ha raccolto duri commenti da tutta la diplomazia, dal Sudafrica al Giappone non sono mancate dichiarazioni caustiche, ma di quelle non dobbiamo sapere nulla, evidentemente.

Allo stesso modo non si deve sapere che l'ONU è ormai simile a uno strumento coloniale nelle mani di una banda di politici molto aggressivi e privi di scrupoli quando ci sono da tutelare gli interessi propri. Se il sonno della ragione genera mostri, la demolizione del diritto genera barbarie, se ne sono accorti i popoli chiamati a vivere questa barbarie loro imposta, non ce ne accorgeremo per lungo tempo noi, cullati dalle favole che i maggiordomi delle potenze ci raccontano per tenerci buoni.

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