di Carlo Musilli

La crescita rallenta e l'Europa viaggia verso la stagnazione economica. L'Italia, dal canto suo, approvando la manovra bis ha fatto quello che doveva per evitare il peggio. Questo il messaggio ufficiale lanciato oggi da Jean Claude Trichet, che ancora una volta ha dimostrato di essere un grande politico prima ancora che un banchiere. Come sempre, la vera notizia sta nelle parole che il francese ha evitato accuratamente di pronunciare.

Dal direttorio della Bce che si è riunito stamattina i mercati attendevano soprattutto un'indicazione sui bond italiani e spagnoli. Francoforte continuerà ad acquistarli? Il presidente Trichet ha elegantemente glissato spiegando che la misura "rientra nella politica monetaria". Quanto bastava per non scatenare il panico in Borsa e al tempo stesso evitare che il Governo italiano si sentisse troppo tranquillo. Ma anche un chiaro segnale d'assenso.

Questo significa che probabilmente nella riunione di oggi il banchiere francese ha convinto il suo collega Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, a smetterla di protestare. Una tesi che trova conferma nella reazione di Trichet a una domanda sulle frizioni con la Germania: "Noi siamo indipendenti - ha risposto alzando la voce - e prendiamo decisioni che a volte non piacciono ai Governi". Insomma, la Bce acquisterà altri titoli di Stato italiani, almeno per il momento. E' troppo importante per la stabilità dell'intera Eurozona. Occorre che Berlino se ne faccia una ragione.

Fortunatamente oggi Trichet aveva a disposizione un pretesto per parlar bene dell'Italia: il decretone passato ieri al Senato. "Vorrei sottolineare che abbiamo inviato dei messaggi al Governo italiano insieme a Mario Draghi" ha detto ancora il francese. Dopo alcune esitazioni, alcune complessità, alla fine si è visto qualcosa che va nella direzione dell'impegno iniziale. E il procedimento è ancora in corso.

Ma le misure prese confermano una cosa molto importante per il consiglio direttivo della Bce, cioè un primo impegno del Governo italiano. Ho parlato anche con il presidente Napolitano e ho avuto rassicurazioni. Bisogna mantenere le promesse per riportare credibilità e fiducia sui mercati". Parole ambigue. Non una vera promozione, né una pacca sulla spalla. Se consideriamo i nomi che Trichet sceglie di pronunciare - e soprattutto quelli che sceglie di tacere - sembra più che altro la conferma di un commissariamento.

 

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