di Sara Michelucci

Essere complici del decadimento morale. Essere bravi a fingere l’amore e stare attenti a non macchiare la reputazione, quella che serve a far soldi e vivere nell’agiatezza economica. The Country, magnifico testo teatrale di Martin Crimp, drammaturgo britannico la cui poetica è caratterizzata dalla visione della società contemporanea come luogo di decadenza etica, compromesso e violenza, è portato in teatro da Laura Morante e Gigio Alberti, con la regia di Roberto Andò.

Lo spettacolo mette in scena la coppia Corinne - Richard, ormai completamente inquinata, nello scenario della loro casa di campagna. Luogo bucolico, in cui crede Corinne, abbiano trovato “riparo” per poter sfuggire dalla distruzione della città e dalla dipendenza dall’eroina di Richard. Ma gli sforzi sono stati del tutto vani. In realtà, Richard è Rebecca che vuole, che ha seguito fin lì. Una giovane ragazza che ha corrotto e che ora rappresenta un pericolo per la sua reputazione medica.

  “In The Country, la cui traduzione è affidata a Alessandra Serra - scrive Andò nelle sue note di regia - ho avuto la conferma di un autore di prima grandezza, col dono di una scrittura magistrale. Nella casa in campagna in cui ha convocato i tre personaggi della sua commedia, Corinne, Richard e Rebecca, Crimp muove il mistero a partire da un incidente che fa da antefatto all’azione. Richard ha trovato una giovane donna svenuta per strada e l’ha portata in casa, Corinne ha il dubbio che lui la conoscesse già e da qui, passo dopo passo, lo spettatore verrà informato che la coppia è da tempo ostaggio di un altro ospite inquietante. Una storia di menzogne, di persone legate da inesplicabili sottomissioni, da torbide attrazioni sbilanciate, una storia d’amore tra un uomo e una donna in attesa di redenzione”.

Impeccabili gli attori, che riescono a dare spessore e veridicità a personaggi certamente complessi e ben costruiti. Nei panni della protagonista Laura Morante che dopo i recenti successi cinematografici, torna al teatro dove aveva debuttato giovanissima. La sua è una donna che ha scelto di essere complice delle nefandezze del marito, per non perdere lo status sociale. Ma sa bene che ha venduto la sua anima e nulla riesce a confortarla veramente. A Gigio Alberti tocca un ruolo particolarmente complesso, una figura, quella di Richard, ironica e spietata al tempo stesso. Un medico che fa morire addirittura un paziente, perché salta una visita. Un uomo che tradisce la moglie e corrompe una giovane ragazza, ma che in realtà non ama altro che se stesso.

Partendo da situazioni quotidiane, Crimp riesce a dipingere un quadro di desolazione spirituale. Ed è nel bacio non dato alla moglie, che invece lo chiede, in quel rifiuto totale che si racchiude tutto il senso di una vita matrimoniale totalmente priva di amore. È solo nell’illusione che le cose, almeno in apparenza, possano tornare a essere “nella norma”, che trovano consolazione i due protagonisti. E il suono prolungato e senza risposta del telefono che squilla sancisce la fine di qualsiasi redenzione.

 

 

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