di Sara Michelucci

Una scenografia-giocattolo che, all’occorrenza, fa spuntare il sole, sbocciare i fiori o far comparire un gatto sornione. Due attori che vestono i panni di una coppia di senzatetto, che ammirano i piccoli uccellini che fanno compagnia alle loro giornate. A partire da Cipì, un passerotto che nasce sotto i tetti, affronta le difficoltà della natura, della città, la paura degli animali più grandi, conoscerà la prigionia, la fame e scoprirà la libertà in un mondo che va tutto capito e conquistato.

Piccolo Piccolissimo, Grande Grandissimo (Cipì) è il nuovo spettacolo, per la regia di Gabriele Ciaccia, portato in diversi teatri italiani e offerto al pubblico dei più piccoli. “Perché il teatro è cultura ed educazione e va preservato e consegnato alle persone, a partire dai più piccini”, afferma il regista.

Il testo teatrale è tratto dal racconto di Mario Lodi, Cipì, che è stato scritto dallo scrittore insieme ai suoi alunni e rappresenta uno dei classici della letteratura per l’infanzia italiana. Sul palcoscenico, il Teatro dei Colori di Avezzano ripropone le avventure di questo coraggioso uccellino che affronta il vento, il sole, il temporale, vincendo ogni prova.

Lo spettacolo si costruisce intorno a due attori-narratori (Gabriele Ciaccia e Monica Di Bernardo) che giocano con piccoli elementi di luce, pupazzi, oggetti ingranditi dalle ombre, trasformando così lo spazio scenico in un grande luogo immaginario. Quasi un teatro dei burattini, dove ogni elemento ha uno scopo ben preciso, tutto è costruito e congegnato al dettaglio, per offrire un racconto che è immagine e parola allo stesso tempo.

Insieme a Cipì, fanno la loro comparsa tanti altri personaggi, suoi simili, con cui volare e raggiungere le nuvole, per diventare sempre più uniti e stare fermi a guardare due stelle scese dal cielo che raccontano della notte incantevole. La storia descrive gli avvenimenti scoperti nella natura, dove emergono esperienze che vivono parallelamente a quelle dei bambini. In questo processo di identificazione si scopre un po’ della vita e lo si fa anche con il teatro.

Il tema della libertà, come quello della crescita e della difficoltà di conquistarsi una posto nel mondo sono centrali in questo spettacolo, che regala in 55 minuti un’immersione totale nel mondo della natura e delle sue bellezze, creando una sensibilità nuova a misura di bambino, per costruire una visione diversa del mondo.

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