di Luca Mazzucato

NEW YORK. Lo scorrere frenetico delle nostre vite 2.0 raramente ci lascia spazio per apprezzare i dettagli. Tra una ricerca su Google e un update del profilo su Facebook, lanciare un twit con il menù del nostro brunch è spossante. In un certo senso, l'epidemia del Ventunesimo secolo si chiama ADHD, deficit di attenzione e iperattività. Siamo passati dall'era della information technology alla TMI, o come direbbero gli Americani - Too Much Information!

D'altra parte ci sono alcune discipline per cui la cura dei dettagli, persino i più minuscoli, è essenziale. Per esempio la creazione artistica. Ma non ne abbiamo proprio il tempo, dobbiamo controllare le nostre email! In realtà l'arte si presta, come tutte le attività umane, ad un apprezzamento superficiale dalla parte del fruitore... ma può l'artista permettersi di essere approssimativo?

“L'ossessione per i dettagli è nient'altro che Manierismo”, dice Taliesin, pseudonimo curioso per il portavoce dell'Immediatismo. Si tratta di un nuovo movimento artistico il cui motto “L'Italia è morta? Viva l'Italia!” fa la sua prima comparsa all'ArtExpo 2012, in esibizione al Molo 92 a Manhattan. Le opere in mostra, a quanto pare, possono vantare l'apprezzamento del pubblico: Taliesin ha venduto vari quadri già nei primi due giorni della mostra; un risultato non comune, specialmente in questi tempi di crisi nera per il mercato dell'arte.

Un'ottima strategia promozionale è stata senz'altro la scelta di tenere il listino a un livello abbordabile, in confronto ai prezzi esorbitanti della maggior parte degli altri artisti, per quanto emergenti, che spesso raggiungevano le decine di migliaia di dollari. Con il record esorbitante di quattrocentomila dollari per una strutture metalliche sferiche di uno scultore italiano.

Fondatore e artista del movimento dell'Immediatismo, Taliesin è il tipico artista in grado di restare a galla nel tempestoso mercato del lavoro: architetto, scultore, pittore, graphic designer - di tutto un po'. Per arrivare alla quarta settimana bisogna proprio sapersi arrangiare. Taliesin ha portato con sé oltreoceano i suoi attrezzi di artista e fa mostra dello strumento che ha costruito per gocciolare il colore sulle tele. Una via di mezzo tra un catetere e una siringa da pasticciere.

Artisticamente parlando, in cosa consiste questa nuova corrente? Potete trovare sul sito immediatismo.it le immagini dei dipinti in mostra all'ArtExpo. Potremmo definirla hipster art: così laconica da sembrare ironica. Uno strano incrocio tra una versione embrionale del Futurismo e l'ovvia ispirazione del gocciolamento sulla tela alla Pollock, scremato di ogni dettaglio barocco.

Ma il tratto distintivo è nella realizzazione, nel metodo: è arte istantanea. Una creazione al primo colpo, che in un battere di ciglia ci trasmette il messaggio nudo e crudo, senza fronzoli né dettagli. Vi fate un'idea dell'opera con una breve occhiata, per poi tornare a spedire sms ai vostri amici sulla mostra che state visitando.

In un certo senso, l'Immediatismo è l'incarnazione artistica di un curioso effetto noto agli psicologi sotto il nome di peak shift. Quando pensiamo con l'occhio della mente ad una forma complicata, come per esempio ad un volto, in realtà ci basta richiamare alla memoria soltanto i suoi tratti più salienti: occhi, bocca. Se poi veniamo messi di fronte ad uno smiley, quelle faccette rotonde gialle e nere, capiamo istantaneamente che si tratta di una faccia, anche se la somiglianza pixel per pixel tra uno smiley e un volto vero non potrebbe essere più distante.

Ai nostri occhi, il messaggio contenuto nello smiley e persino più pregnante di una fotografia del viso di qualcuno. Se non altro, gli Immediatisti hanno un pregio immediato: bastano pochi secondi per apprezzare la loro opera. Invece di fissare per ore una tela alla ricerca del dettaglio cruciale. Come direbbe Andrea Pazienza, il segno si decifra, l'apparenza non si decifra. E siccome siamo tutti molto impegnati di questi tempi, é una novità che certamente riscuoterà consensi...

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