di Cinzia Frassi

E' tempo di grandi cambiamenti per il management di Big G. Da pochi giorni infatti Larry Page, founder della Google Inc. nel '98 insieme a Sergej Brin, è il nuovo Chief Executive Officer. Dopo dieci anni alla guida dell'azienda più importante del web, Eric Schmidt lascia il timone per passare all'incarico di presidente esecutivo e responsabile dei rapporti con aziende, partner, istituzioni governative. Il co-fondatore di Google, Sergey Brin, si concentrerà tra le altre cose sui prodotti strategici e nuovi progetti.

La notizia non arriva certo come un fulmine a ciel sereno, dato che era già stata anticipata a gennaio, insieme ai risultati eccellenti del bilancio trimestrale dei profitti dell'azienda. Mr. Page pare abbia intenzione di concentrarsi sulle nuove tecnologie, in particolare smartphone e tablet, lavorando sulle risorse e sull'operatività degli sviluppatori. Se Schmidt aveva più a cuore il business, potremmo forse dire che Page si concentrerà più sull'aspetto imprenditoriale, sulle scelte strategiche di sviluppo dei prodotti.

Era il 1998 quando nacque Google Inc., che più tardi avrebbe messo on line il motore di ricerca destinato a diventare il leader incontrastato del web. Larry Page e Sergej Brin forse non immaginavano che la loro intuizione sarebbe diventata un'azienda da 25 mila dipendenti che lo scorso anno ha prodotto quasi 30 miliardi di dollari con profitti pari a circa 8,5 miliardi di dollari.

Non solo: chissà se si immaginavano che la loro teoria, bastata sull'analisi matematica delle relazioni tra siti web come impostazione del motore di ricerca, avrebbe finito con il cambiare totalmente il world wide web. Perché da questo risultato, quello del motore di ricerca, quello che presenta le pagine che hanno un maggior numero di link, sono nati il business di molte aziende, nuove professioni, perfino un nuovo verbo nei dizionari: ad esempio to google, fare una ricerca sul web. Dal '98 ad oggi, tutto il business si concentra sulla serp, su quel risultato visualizzato dalla pagina di ricerca di google dopo aver impostato una stringa.

Ma le novità da Mountain View non sono finite. Del resto come potrebbero finire quando da “semplice” motore di ricerca orami è una sorta di polipo tentacolare che ricomprende servizi come  Gmail, Google news, Analytics, Google maps, Google heart, Google alert e molti altri, per non parlare di Chrome e del sistema operativo smart phone Android?

Anzi, l'ultima novità dopo l'avvicendamento a favore di Page, è che una figura importante del management di Big G, Jonathan Rosenberg, ha annunciato in un'intervista la sua imminente uscita dall'azienda. Proprio sotto la sua supervisione sono stati sviluppati proprio Chrome e Android.  Questo annuncio ha suscitato perplessità e sospetti sui motivi che possono aver indotto Rosenberg a chiamarsi fuori l'indomani dell'insediamento di Page e dell'illustrazione di quelli che saranno i cambiamenti di rotta dell'azienda.

E' chiaro quindi che l'attenzione su Mountain view è assolutamente altissima in questi giorni. Nuove sfide attendono il “nuovo” Ceo founder di Google a cominciare dal prossimo ingresso nel settore tablet con Sony che porterebbe per la prossima estate nei negozi americani un nuovissimo tablet con sistema operativo Android 3.0 Honeycomb e cioè la versione più recente e completa della piattaforma mobile di Google.

Ed è di pochi giorni fa la notizia dell'acquisto da parte di Big G del portafoglio di brevetti di Nortel Network, ex colosso canadese in bancarotta. L'offerta inziale di acquisto è di 900 milioni di dollari e su questa ci sarebbe già un'intesa. Ciò porterebbe a Mountain view ben 6000 brevetti tutti in settori strategici ricompresi nelle telecomunicazioni, come le tecnologie wireless, ottiche, il 4G e molto altro ancora. Tutto al colosso del web che ha fatto del suo algoritmo segretissimo e di un comportamento non certo candido in merito alla privacy degli utenti, il suo core business.

E' proprio attorno al tema privacy che Consumer Watchdog, associazione no profit in difesa dei comsumatori, mette in guardia senza mezzi termini il neo insediato Larry Page. Consumer Watchdog ha fatto recapitare al nuovo Ceo una breve lettera con la quale richiama l'attenzione sul tema privacy e mette le mani avanti sull'atteggiamento che il founder di Google mostrerà proprio su questo tema.

Si legge, in un breve passo della missiva, proprio l'auspicio che “l’impegno del nuovo CEO sia finalizzato a garantire nuovi diritti a tutela della privacy per i navigatori, così da dimostrare che libertà d’informazione e salvaguardia dei dati personali non sono due concetti incompatibili”. Quello che l'associazione chiede è una netta presa di posizione e un cambio decisivo di rotta rispetto a quella percorsa dal predecessore Eric Schmidt, che in merito ai diritti dei navigatori del web non si è fatto molti scrupoli.

In un altro passaggio importante della lettera si legge che “il commercio online si basa sulla fiducia del consumatore: purtroppo, l'attuale modello di business su Internet si basa sul tracciamento invasivo delle attività degli utenti. E questo non dovrebbe essere il modello adottato da una società il cui motto é non essere malvagio". Staremo a vedere se il nuovo Ceo farà davvero suo un vecchio motto dell'azienda: Don't be evil.

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