Le libertà digitali

a cura di Alessandro Iacuelli


di mazzetta


Luca Volonte’ (UDC) ha sicuramente un robusto interesse ad assicurarsi la benevolenza vaticana, ma altrettanto sicuramente sconta una colossale ignoranza delle voci “libertà d’espressione” e “prudenza”. Se così non fosse non si capirebbe come abbia potuto chiedere l’intervento del governo per censurare una spettacolo di danza e un videogame. Il parlamentare dell’UDC non è il solo a condividere questa colossale ignoranza mista ad avventatezza, visto che i suoi lamenti sono stati raccolti dal governo e dalle forze di polizia, almeno per la metà. Se infatti gli è andata male con la richiesta di censura per lo spettacolo di danza presentato alla Biennale d’Arte di Venezia, il Messiah Game, per la quale ha raccolto un secco no dal direttore della Biennale Croff e dal sindaco di Vennezia Cacciari e dal governo; la sua richiesta di impedire la diffusione del gioco “Operazione Pretofilia” prodotto da Molleindustria ha avuto successo.
Anche troppo successo, visto che per nascondere il gioco è stata oscurata al completo la piattaforma all’indirizzo www.noblogs.org (senza peraltro alcuna notifica ai titolari della stessa), la quale ospita numerosi blog d'interesse sociale, che sono stati spenti insieme a quelli che avevano “osato” ospitare il videogame. Spariti solo per qualche ora, poiché i gestori di Noblogs sono riusciti a far riapparire tutto nonostante la censura e perché il giorno successivo il provider americano si è accorto che non c’era nessun contenuto proibito dalle leggi statunitensi e ha rimesso on-line il tutto.

Evidentemente il parlamentare UDC e quanti si sono prodigati per censurare “Operazione Pretofilia” non hanno la minima idea di cosa tratti il gioco, che è stato messo al bando in quanto esibirebbe “immagini pedopornografiche” che proprio non ci sono, a meno di non voler considerare tali le immagini dei bambini stilizzati che nel gioco vengono fatti oggetti di molestie da parte di preti altrettanto stilizzati; molestie che il giocatore è chiamato a coprire coadiuvando i tentativi delle gerarchie ecclesiastiche di mettere tutto a tacere per salvare il buon nome della Chiesa.

Assistiamo quindi al paradosso per il quale si cerca di censurare un gioco che denuncia la pedofilia e chi protegge i pedofili, con il pretesto (falso) che contenga immagini pedopornografiche. Un paradosso, se non fosse evidente che gli spiriti della censura non si sono nemmeno degnati di controllare l’oggetto delle loro ire; esattamente come nel recente caso che ha visto protagonista il ministro Fioroni, lesto a vietare il videogioco Manhunt II seguendo l’esempio inglese senza neppure aver avuto il tempo materiale di analizzarlo.

Purtroppo l’ignoranza è una malattia contagiosa, così è successo che qualche autorità abbia deciso di oscurare una intera piattaforma. Una non meglio precisata autorità, perché il collettivo Artistici/inventati che gestisce Noblogs non ha ricevuto alcuna notifica, ha semplicemente visto sparire il sito. L’espediente dell’infamante accusa di ospitare materiale pedoporno ha funzionato e le autorità USA, dove risiede il provider, hanno proceduto senza fare troppe domande.

Pessima mossa. Prima di tutto perché chiudere una piattaforma per oscurare il contenuto di un paio di pagine in essa contenute è un po’ come chiudere le poste perché qualcuno ha inviato lettere diffamatorie. Poi perché l’intervento censorio ha scatenato la reazione delle comunità in rete e, adesso, “Operazione Pretofilia” è pubblicato in decine di migliaia di siti, tanto che la cosa ha abbandonato i confini nazionali e se si cerca su Google “Operation Pedopriest” si trovano al momento oltre centomila risultati. L’ignoranza a volte spinge a comportamenti autolesionistici.

Il recente impennarsi dei bigotti ha raggiunto il culmine, i cattocensori devono essersi montati la testa e vanno a ruota libera; oltre ad uno spettacolo di danza a Venezia, è finita sotto tiro persino una gita organizzata sui luoghi che hanno visto alcuni religiosi protagonisti di storie piccanti, con le loro gesta raccontate in testi di origine medioevale; racconti che sono sopravvissuti dal medioevo a oggi per cadere vittima degli strali di moderni ignoranti e dei teointolleranti, veri e propri cattotalebani. Aspettando la proposta di censura del Decameron, non resta che rimanere allibiti di fronte all’avanzata del medioevo benedetta da un governo di centrosinistra. A meno che non si tratti dell’ennesimo sacrificio in nome del costituendo Partito Democristiano, la notte della ragione è appena cominciata.

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