Ritrovare se stessi, attraverso la scoperta del proprio passato. È questo il filo rosso che attraversa il film Per il mio bene, firmato dal regista Mimmo Verdesca. È la storia di Giovanna, donna solida, autonoma e forte che, però, si trova a dover affrontare una situazione travagliata e dolorosa, dopo aver scoperto di avere una grave malattia. Cerca all'interno della famiglia un donatore compatibile, ma sua madre le confessa che non è possibile: nessuno fino a quel momento ha mai avuto il coraggio di dirle che è stata adottata.

Giovanna non sa più chi è. Vorrebbe risalire alle sue vere origini ma si scontra con una legge complicata. Quando il tribunale le comunica che sua madre biologica si rifiuta di aiutarla, Giovanna decide di aggirare le regole, rintraccia la donna e si presenta da lei, decisa a farsi conoscere. L’anziana donna che si trova davanti, Anna, è ostile e sfuggente, non si lascia avvicinare da nessuno. Mantenendo segreta la sua identità, Giovanna la avvicina con pazienza e sensibilità.

Inizia tra loro un rapporto fatto di poche parole, gesti ruvidi e affetto. Anna lentamente si apre, inizia a fidarsi nuovamente di qualcuno, mentre Giovanna si dimentica del motivo di salute che l’ha spinta fin lì, per inseguire un bisogno di verità molto più profondo. Una verità legata alla storia della sua nascita.

Il regista decide di raccontare il viaggio interiore della protagonista, alla ricerca delle proprie origini, fatto di scoperte sconvolgenti, accettazioni sofferte e anche di perdono. "Davanti alla necessità di sopravvivere a una grave malattia, per lei diventa più forte il bisogno di fare i conti con il proprio passato e inseguire il desiderio di verità, quello che determina poi il tema principale del film: l’identità, come frutto del riconoscimento. Da dove vengo? A chi appartengo? E quindi chi sono?", afferma il regista.

Attraverso la naturale convergenza di due realtà dell’essere madri e figlie (adottive e biologiche), ogni personaggio diventa lo specchio dell’altro e il ponte naturale tra passato, presente e futuro, tanto da chiederci fino a che punto sì è madri e fino a quando si resta figli? “Domande assolute, legate alla natura complessa dei rapporti umani - continua - quelli che da sempre mi incuriosiscono, mi appassionano e mi toccano. Nel film non inseguo risposte ma osservo il risultato emotivo di queste riflessioni.

L’intera narrazione, infatti, oltre che di luoghi e ambienti, che qui sono il riflesso di un temperamento, di una condizione e di uno stato d’animo, vive soprattutto di emozioni. Esse guidano i pensieri di tutti i personaggi, diventano il motore delle loro parole, delle loro azioni e rendono eloquenti i loro sguardi e i loro silenzi. Ho curato uno stile visivo essenziale e rigoroso per non snaturare la verità di ogni singolo sentimento raccontato, per non disperderne la vitalità e la purezza e permettere subito allo spettatore di riconoscersi e arrivare dritto al cuore di questa storia, che è, al tempo stesso, cruda e tenera, intima e universale, svelata in punta di piedi”.

Per il mio bene (Italia, 2024)

Regia: Mimmo Verdesca

Cast: Barbora Bobulova, Marie Christine Barrault, Sara Ciocca, Grazia Schiavo, Fabio Grossi, Gualtiero Burzi, Leo Gullotta

Distributozione: 01 Distribution

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