Una terapia di gruppo racconta le vicende di sei personaggi accomunati da disturbi ossessivo-compulsivi, che si ritrovano nella sala d'attesa del dottor Stern, uno psicologo specializzato. Federico, archivista affetto dalla sindrome di Tourette; Emilio, tassista con aritmomania, ossessione per il conteggio; Bianca, tecnica di laboratorio iperfocalizzata sull'igiene; Annamaria, una legale perfezionista e ipercontrollata; Liliana, ossessionata dalla simmetria e dai rituali ripetitivi; e Otto, perennemente attaccato al cellulare per la sua paura di essere escluso. La segretaria Sonia tenta di gestire il caos, mentre i sei, inizialmente in preda all’ansia, scoprono pian piano di poter essere di aiuto l’uno per l’altro. La convocazione simultanea si rivela un enigma con una sua logica peculiare.

 

Il film, diretto da Paolo Costella, è il remake italiano della commedia spagnola Toc Toc (2017), a sua volta basata sull’omonimo testo teatrale di Laurent Baffie. Pur rimanendo fedele all'originale, Una terapia di gruppo apporta alcune modifiche, soprattutto nel finale e nei titoli di coda. La sceneggiatura, firmata da Michele Abatantuono, Lara Prando e lo stesso Costella, cerca di adattare il contesto alla realtà italiana, ma la forza narrativa risiede più nel ritmo garantito dal montaggio di Consuelo Catucci e dalle musiche vivaci di Michele Braga, che nel testo o nella messa in scena.

Claudio Bisio, con la sua mimica esplosiva, e Valentina Lodovini, che dona tenerezza al personaggio di Bianca, risultano particolarmente efficaci. Ludovica Francesconi, nel ruolo della giovane Liliana, aggiunge un tocco di grazia che richiama le sue performance in Sul più bello. Margherita Buy, nei panni di Annamaria, richiama a tratti la profondità emotiva che aveva dimostrato in precedenti film di Carlo Verdone, come Ma che colpa abbiamo noi e Maledetto il giorno che t’ho incontrato. Tuttavia, il film si limita a un registro comico superficiale, senza mai approfondire davvero i conflitti emotivi o i traumi che hanno originato i disturbi dei protagonisti.

Rispetto a Toc Toc, che esplorava con audacia e una vena surreale i temi del disagio mentale, Una terapia di gruppo si mantiene su un terreno più prevedibile. La commedia spagnola originale si distingueva per il suo crescendo parossistico e l’irriverenza tipica della tradizione comica di Almodóvar. Qui, invece, il film preferisce restare nel comfort di una comicità rassicurante, limitandosi a strappare qualche sorriso. Questa scelta riduce il potenziale del racconto, che finisce per risultare una versione più addomesticata e meno incisiva dell’originale.

Una terapia di gruppo è una commedia gradevole ma senza grandi ambizioni, che non osa spingersi oltre i limiti della sitcom. Manca quel qualcosa che avrebbe potuto renderla memorabile, preferendo rimanere in una "rassicurante medietà". È un film che diverte a tratti, ma non lascia il segno, perdendo l’occasione di aggiungere profondità o innovazione a un soggetto che aveva già brillato in altre mani.

 

Una terapia di gruppo (Italia, 2024)

Regia: Paolo Costella
Cast: Claudio Bisio, Claudio Santamaria, Margherita Buy, Valentina Lodovini, Leo Gassmann, Ludovica Francesconi, Lucia Mascino
Sceneggiatura: Michele Abatantuono, Lara Prando
Produzione: Picomedia
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia

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