di Sara Michelucci

Miele. È questo il nome d’arte di Irene, giovane donna che ha deciso, sia per soldi che per principio etico, di rispondere alle richieste di eutanasia di alcuni malati terminali. Un tema, piuttosto forte e controverso, quello scelto da Valeria Golino per il suo primo film da regista. Liberamente tratto da A nome tuo di Mauro Covacich, Miele mostra una serie di malati allo stadio finale a cui Irene somministra un barbiturico che si usa nel campo veterinario, accompagnandoli verso il fine vita.

Il suo è un lavoro metodico, preciso e che si ripete come fosse un rituale. Fino all’incontro con l'ingegner Grimaldi, che malato di depressione, le chiede aiuto. Ma Irene non è d’accordo, lei non è un sicario e non condivide la scelta dell’uomo. Il suo mondo, così, verrà messo ben presto in crisi e sarà chiamata a rivoluzionare la sua esistenza, a partire proprio dal suo “lavoro”.

La Golino non dà giudizi netti, non c’è nulla di troppo ideologico nel suo film, ma mette comunque di fronte lo spettatore a una tematica che in Italia è stata sollevata con forza dopo il caso di Eluana Englaro. Caso che ha condotto anche la politica di fronte a delle scelte, spaccando le coalizioni sul testamento biologico e, appunto, il fine vita. Anche se nulla è stato effettivamente fatto.

Irene lo dice chiaramente: “Nessuno vuole morire, ma quella non è più vita”. Con la conoscenza dell’ingegner Grimaldi, però, si solleva un altro interrogativo: quale sia il vero male, se solo quello fisico o anche quello psicologico. E soprattutto, quanto contino le scelte personali, quanto effettivamente si è liberi di decidere se vivere o morire e se si possa mettere un veto a tale scelta.

La morte non viene mai mostrata dalla Golino, ma se ne sente costantemente il peso, tanto che la vita di Irene è sempre frenetica, fatta di corse, di nuotate in mare aperto, fino quasi allo sfinimento. Un modo, forse, per dimenticare quei corpi martoriati che le chiedono di poter riposare per sempre.

Miele
(Francia, Italia 2013)
genere: Drammatico
regia: Valeria Golino
attori: Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Iaia Forte, Vinicio Marchioni, Roberto De Francesco, Barbara Ronchi
produzione: Riccardo Scamarcio e Viola Prestieri per Buena Onda, in coproduzione con Les films des tournelles (Francia) e con Rai Cinema
distribuzione: BIM

Francia, Italia 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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