di Roberta Folatti

Ci sono almeno due motivi per essere curiosi di vedere questo film. Il primo è che è stato realizzato a basso budget - e inizialmente nemmeno i distributori gli davano grandi chances, avendo messo in circolazione in America otto sole copie. Il secondo è che sempre negli States nel giro di poco, grazie al passaparola, è diventato un piccolo cult tra le comunità ispaniche. Aggiungiamoci che è stato il trionfatore (premiato sia dalla giuria che dal pubblico) del Sundance Film Festival, la creatura di Robert Redford che seleziona le migliori produzioni indipendenti. E che prende spunto da un'antichissima celebrazione di origini atzeche, la cosiddetta quinceanera, una specie di rito di passaggio nell'età adulta riservato alle ragazzine, qualcosa di simile alla nostra Prima Comunione o a un matrimonio, con tanto di "accompagnamento all'altare". La somiglianza con un sontuoso sposalizio sta soprattutto nella parte economica, perché le famiglie ispaniche arrivano a spendere cifre considerevoli per questi festeggiamenti, tra pranzo, invitati, musica e qualche volte anche la limousine.

Il film Non è peccato - La quinceanera, scritto e diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, racconta la storia di Magdalena, che nel momento in cui dovrebbe indossare il vestito bianco dei suoi quindici anni, scopre di non entrarci più. Naturalmente in famiglia è scandalo, ma la ragazza sostiene di essere rimasta incinta pur essendo vergine e questo parallelo "sacro" sarà uno dei leitmotiv divertenti del film. Ma la figura che maggiormente svetta è quella di Tomas, un ultraottantenne che fa da "zio" all'intera comunità messicana: coi suoi modi gentili, la sua aria innocente, la capacità di ascoltare tutti e di dire a ciascuno una parola di tolleranza, si impone come esempio positivo per giovani e adulti. Se qualche nipote è in difficoltà o in rotta coi suoi familiari, c'è la casa di Tomas come rifugio, col suo rigoglioso e autartico giardino.

Ma la faccenda si complica quando la zona, abitata prevalentemente da messicani, inizia a far gola a giovani yuppie bianchi, in apparenza aperti e tolleranti, sotto sotto egoisticamente concentrati solo sui propri bisogni.
I due registi, un ebreo americano e un inglese trapiantato negli States, vivono realmente nel quartiere in cui è ambientato il film, Echo Park, a Los Angeles, e alcuni degli interpreti sono stati reclutati direttamente sul posto. Grazie ai suggerimenti e alle correzioni degli abitanti, Glatzer e Westmoreland hanno potuto ricostruire con veridicità abitudini e tradizioni della comunità messicana.
Il velo di affettuosa ironia in cui hanno avvolto la storia non ha irritato le persone ritratte, che dopo un iniziale scetticismo hanno decretato il successo del film.
"Non è peccato - La quinceanera" è una commedia piacevole, che scorre senza intoppi anche se, giunti quasi al finale, vira un po' troppo verso il melodramma. Ma la scomparsa dello zio Tomas doveva per forza suscitare un mare di lacrime e indurre tutti a sentirsi più buoni...
Il film è nelle sale in questi giorni.

 

 

NON E' PECCATO - LA QUINCEANERA (Usa, 2006)
Regia: Richard Glatzer e Wash Westmoreland
Cast: Emily Rios, Jesse Garcia, Chalo Gonzales, David W. Ross
Distribuzione: Teodora Film
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