di Roberta Folatti

Forse la vita è proprio così. Caotica, imprevedibile, dolorosa, piena di incomprensioni e di colori, di cose non dette, di affetti trattenuti fino a quando è troppo tardi. E' così soprattutto se si è nati in una famiglia numerosa come quella che tracima dallo schermo del film Crazy, del regista del Quebec Jean Marc Vallée, sommerso da una pioggia di premi nel suo paese. Gervais Beaulieu ha cinque figli maschi e le iniziali dei loro nomi formano, per coincidenza o per destino, la parola crazy, che è anche il titolo del suo pezzo musicale prediletto. La famiglia non è proprio di quelle tranquillissime e i rapporti tra i vari membri spesso sollevano scintille.
Gervais si atteggia a modello comportamentale, a metà tra "machitudine" e sensibilità artistico-musicale, sua moglie è più profonda e empatica, in particolare con uno dei suoi pargoli, Zachary detto Zac.

Quest'ultimo - il protagonista del film, contraltare del padre - sin dalla nascita il giorno di Natale ha avuto un destino bizzarro, considerato una femminuccia dai suoi fratelli, una specie di guaritore da parenti e amici. Ma a Zac interessa prima di tutto conquistare la stima del padre e il suo percorso di crescita sarà costellato di avvicinamenti e brusche rotture, dominato nelle sue scelte dall'ombra onnipresente del suscettibile Gervais. Difficile infatti cercare di seguire le proprie inclinazioni, anche sessuali e al tempo stesso sperare di accontentare un padre col mito della virilità e aspirazioni un po' egoistiche, che proiettano sui figli desideri giovanili irrealizzati.
La cifra del film sta in questo incontro-scontro, nel continuo inseguimento da parte di Zac e nella cocciuta incomprensione che il collerico Gervais gli dimostra, fino a che un momento tragico non addolcirà i reciproci arroccamenti.

Ma "Crazy" è molto più commedia che dramma ed è capace di trattare gli argomenti più spinosi con disinvolta leggerezza. La musica poi la fa da padrona con pezzi mitici degli anni 60', 70' e '80, da Charles Aznavour a David Bowie, passando per i Rolling Stones e i Pink Floyd. Quando Zac attraversa i momenti più critici, sarà la musica a salvarlo, e la scena in cui - truccato come David Bowie - si stordisce con "Space Oddity", è una delle più coinvolgenti del film. Il toccasana del padre Gervais invece è Patsy Cline, i cui dischi sono una specie di venerata reliquia per lui.

La descrizione della vita familiare dei Beaulieu risulta scoppiettante e arguta, i personaggi di contorno sono delineati con tocchi sapienti anche se restano decisamente in secondo piano. Il quadro d'insieme è riuscito e strappa risate, sovrapposte a velate nostalgie. Pluripremiati in Canada sia il regista che gli interpreti, gli straordinari Michel Coté e Marc-André Grondin.

 

C.R.A.Z.Y (Canada, 2006)
Regia: Jean Marc Vallée
Sceneggiatura: Jean Marc Vallée, Francois Boulay
Montaggio: Paul Jutras
Cast: Michel Coté, Marc-André Grondin, Danielle Proulx
Distribuzione: Istituto Luce
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