di Roberta Folatti

Talento e debolezze di un dj famoso.

Non ho letto il libro autobiografico di Marco Baldini intitolato “Il giocatore”, da cui è tratto Il mattino ha l’oro in bocca, fatto sta che il film dà la sensazione di un “dettato” eseguito puntigliosamente, senza errori o sbavature ma con poca originalità. La storia prende avvio da Firenze, dove un giovanissimo Baldini rifiuta il posto in banca, tanto agognato per lui dal padre, per seguire le proprie inclinazioni che portano lontano da una carriera sicura e rassicurante. Fare il dj in una radio locale gli dà modo di sperimentarsi e di vincere anche la timidezza che all’inizio lo rendeva un po’ impacciato. Lo sostiene il direttore dell’emittente, il quale però, oltre a dargli buoni consigli, gli instilla un’insana passione: le scommesse sulle corse dei cavalli, il poker, in una parola il gioco d’azzardo.

La carriera in radio va di pari passo con questo vizio, che consuma tutto il suo tempo libero, impedendogli anche di intessere relazioni serie, d’amore e di amicizia. Una possibile svolta gliela offrono i boss di Radio Dj che lo scoprono per caso e lo inglobano nel cast della famosa emittente. Il balzo da una realtà locale alla popolarità che regala una delle radio più ascoltate del paese non gli impedisce però di continuare ad accumulare debiti di gioco. Anzi con più soldi a disposizione, le occasioni sono maggiori. La situazione va peggiorando velocemente, sino a quando il protagonista non finisce nelle mani degli strozzini che non ammettono ritardi nei pagamenti e passano in fretta alle vie di fatto.
Marco Baldini ci teneva a far capire il dramma ottuso di chi è malato di gioco d’azzardo, questa duplice schiavitù - dall’atto in sè e dalle sue conseguenze - è descritta con efficacia nella pellicola di Francesco Patierno. Non si capisce se il problema de “Il mattino ha l’oro in bocca” sia il ritmo che, dopo un inizio ben cadenzato, scema o lo scarso pahos che circonda i personaggi, ai quali è difficile affezionarsi, ma neppure li si riesce a detestare. Diciamo che lasciano piuttosto indifferenti. Gli attori principali sono in parte quindi non dipende da loro, sarà forse un problema di sceneggiatura, nello specifico di dialoghi.
Il percorso del Baldini-giocatore appare per molti versi scontato, risaputo, e se è vero che non c’è molto di originale nella caduta in un vizio come il gioco, pure ci si aspettava un guizzo di creatività in più. Soprattutto i personaggi di sfondo appaiono prevedibili, a tratti fastidiosi, come quello interpretato da Martina Stella.
Più interessante è senz’altro il racconto della carriera radiofonica di Baldini, che malgrado le preoccupazioni economiche riesce ugualmente a condurre programmi divertenti, con testi ironici e graffianti, graditissimi al pubblico. Il talento per la parola, per lo sberleffo e la battuta non lo abbandonano nemmeno nei momenti più difficili. Elio Germano è bravo a dar vita a un personaggio che non imita il modello reale ma ne possiede i tratti salienti.
Nel complesso dunque il film di Patierno appare un lavoro dignitoso ma anche un’occasione mancata.

Il mattino ha l’oro in bocca (Italia, 2008)
Regia: Francesco Patierno
Sceneggiatura: Marco Baldini, Francesco Patierno
Musiche: Pivio & Aldo De Scalzi
Cast: Elio Germano, Carlo Monni, Dario Vergassola, Laura Chiatti
Distribuzione: Medusa



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