Non è per la sconfitta in sé: un calo di tensione, dopo tanto correre, ci sta. E non è nemmeno per le conseguenze pratiche sulla classifica: ormai, a meno di cataclismi fantascientifici, il Campionato è vinto. A far preoccupare il Napoli è l’entità della sconfitta rimediata contro il Milan: 4-0. E per di più al Maradona, con i rossoneri che avevano perso 4 delle ultime 6 trasferte. Un risultato così clamoroso mette pepe ai quarti di finale di Champions League, che vedranno contrapposti ancora una volta Napoli e Milan.

 

Intanto, la panchina di Simone Inzaghi ormai non scotta più: è praticamente fusa. Per salvare il suo posto di lavoro, ormai, l’allenatore dell’Inter dovrebbe vincere la suddetta Champions League. Non proprio un traguardo dietro l’angolo, considerando che la sua squadra sabato è riuscita a perdere l’ennesima partita in casa. È vero, stavolta l’avversario non era un underdog: anzi, la Fiorentina è in striscia vincente ormai da otto partite e si toglie lo sfizio di violare anche San Siro con un gol di Bonaventura. A lasciare di stucco è l’incapacità degli interisti di trovare la via del gol: Lukaku, a questo punto, sembra un sosia del calciatore visto in Italia due anni fa.

I nerazzurri scivolano così a -5 dalla Lazio, che si conferma in solitaria al secondo posto vincendo 2-0 in trasferta sul campo del Monza. I biancocelesti passano con un gol per tempo: Pedro sblocca il risultato con un sinistro di rapina in piena area di rigore; Milinkovic Savic chiude i giochi a inizio ripresa con una punizione sopra la barriera e sotto l’incrocio.

La sconfitta dell’Inter fa bene anche alla Roma, che passa 3-0 in casa sulla Sampdoria e raggiunge in classifica proprio i nerazzurri. All’Olimpico decisive le reti di Wijnaldum, Dybala (su rigore) e El Shaarawy dopo l’espulsione per somma di ammonizioni di Murillo.

Secondo successo consecutivo per l’Atalanta, che vince 3-1 sul campo della Cremonese. Dea in vantaggio con De Roon in chiusura di 1° tempo. Al 56’ il pareggio su rigore di Ciofani. Poi a segno Boga e Lookman.

Prosegue, intanto, la risalita della Juventus, che senza la penalizzazione di 15 punti sarebbe saldamente al secondo posto, 4 punti sopra la Lazio. La Signora trova il terzo successo consecutivo battendo di misura allo Stadium il Verona: decisiva la rete di Kean.

Sotto i bianconeri c’è il Bologna, che al Dall’Ara passa 3-0 sull’Udinese. La squadra di Motta a segno con Posch, Moro e Barrow. I bianconeri - con la rosa ridotta all'osso - possono poco e si fanno anche superare in classifica.

Chiude il quadro del fine settimana calcistico il pareggio per 1-1 fra Spezia e Salernitana. Gli ospiti vanno in vantaggio con un autogol di Caldara e possono raddoppiare con Piatek. Poi i padroni di casa pareggiano con Shomurodov e colpiscono due legni.

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