di redazione

Dopo le delusioni in Champions League, Napoli e Juventus si riscattano in campionato e mettono pressione alla Roma, impegnata stasera contro il Milan. La partita più spettacolare è quella della squadra di Benitez, che nel posticipo supera 4-2 l'Inter. Il primo tempo al San Paolo è un vero spettacolo, di quelli che si vedono quando scendono in campo attacchi ispirati e difese ballerine. Il solito Higuaìn apre le danze con un sinistro al volo da applausi, poi regala un cioccolatino d'esterno che propizia il raddoppio di Mertens, seguito dal tap in vincente di Dzemaili. In mezzo, il momentaneo pareggio di Cambiasso dopo un velo geniale di Palacio. Allo scadere Nagatomo accorcia nuovamente le distanze sfruttando una grande di giocata di Guarin (il migliore dei suoi) e una dormita generale della retroguardia azzurra.

Nella ripresa il gioco si fa meno spettacolare. Il Napoli sembra più stanco degli avversari, ma riesce a difendersi, anche con un pizzico di fortuna (clamorosa la parata di faccia del portiere Rafael). Proprio quando l'Inter sembra sulla strada giusta per trovare il nuovo pareggio, subisce l'espulsione (severa) di Alvarez per somma di ammonizioni. Da quel momento a centrocampo non si gioca più: si va da un'area all'altra. I nerazzurri non mollano, ma alla fine è il Napoli a passare ancora, mandando in rete un altro dei suoi gioiellini, Callejon. Da registrare infine il personale siparietto di Pandev, che ce la mette davvero tutta per far sentire almeno un po' personalità in mezzo a tanta concorrenza: il macedone entra in campo, si procura un rigore, lo scippa a Insigne (che non la prende bene...) e lo sbaglia. Alla fine però non conta.

Il Napoli sale a 35 punti, momentaneamente a -2 dalla Roma. L'Inter invece, dopo aver mancato un'infinità di occasioni di agganciare il terzo posto, rimane a quota 28 e scivola in quinta posizione, superata dalla Fiorentina, che sale a 30 punti divorando al Franchi il povero Bologna. Quella dei Viola è una partita pressoché perfetta, condita da gesti di classe rara. Il primo gol è di Ilicic, all'esordio dal primo minuto, ma le perle sono la seconda e la terza rete: prima Borja Valero su assist di Rossi, poi Rossi su assist di Borja Valero. In entrambi i casi, lanci perfetti (quello dello spagnolo addirittura di sinistro), stop perfetti e conclusioni perfette (in particolare il pallonetto dell'attaccante italiano).

Dopo aver perso rovinosamente proprio con la Fiorentina quasi due mesi fa, la Juventus non ha più sbagliato un colpo. Nel pre-posticipo di ieri (alle 18), i bianconeri fanno merenda con il Sassuolo. E' la grande giornata di Tevez, che mette a segno la sua prima tripletta italiana. Il quarto gol è di Peluso, finora il Carneade dello spogliatoio juventino. La squadra di Conte resta quindi prima in solitaria, con 43 punti, mentre i neorverdi di patron Squinzi possono comunque tirare un sospiro di sollievo: con i loro 14 punti sono quartultimi, ad appena una lunghezza dalla zona retrocessione.

A fallire il sorpasso nei confronti del Sassuolo è il Livorno (13 punti), sconfitto 2-0 all'Olimpico dalla Lazio. I biancoazzurri ritrovano una vittoria che mancava in Campionato ormai dal 27 ottobre, e lo fanno grazie a due rientri importanti. Il più ovvio è naturalmente quello di Klose, autore di una doppietta: visto che lo scopo del gioco è segnare un gol in più degli avversari, avere a disposizione un attaccante capace di buttarla dentro non è proprio un dettaglio (ferma restando la simpatia per Floccari, ancora a secco in questo Campionato). L'altro rientro importante è quello di Biava, difensore poco pubblicizzato ma di grande efficacia, in grado di dare alla difesa laziale un ordine e una stabilità impensabili con la coppia di energumeni Ciani-Cana. 

Due punti sopra i capitolini, a quota 22, viaggia un Torino mai così bello da più di 20 anni. I granata battono 2-0 l'Udinese fuori casa con un'interpretazione assai pragmatica dello schema più vecchio del mondo: catenaccio e contropiede. Un gioco semplice, veloce e ben organizzato che è valso al Toro tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro giornate. Velo pietoso sulle solite esternazioni da tragedia greca di Guidolin, che confonde il tunnel del Friuli con il teatro di Siracusa e indossa i panni di Oreste: "Soffro troppo per le sorti della squadra, se sono io il problema mi faccio da parte". Tranquillo Francesco, nonostante la poca serotonina sei un bravo allenatore.

Ultima partita da segnalare è quella fra Chievo e Sampdoria, due squadre in forte ripresa. A spuntarla sono i blucerchiati, che passano 1-0 con il colpo di testa di Eder, incassano il secondo successo consecutivo e pongono fine alla striscia di tre vittorie consecutive dei veneti. Le virtù taumaturgiche di Mihajlovic superano evidentemente quelle di Corini. La Samp arriva così a 17 punti, scavalcando proprio il Chievo, che resta a 15. Chiudono il quadro della 16esima giornata tre pareggi: l'1-1 raggiunto in extremis dall'Atalanta contro il Genoa e gli 0-0 alla camomilla di Parma-Cagliari e Catania-Verona.

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