di Fabrizio Casari

L’Inter torna a recitare il ruolo dell’Inter e batte 3 a 1 il Napoli. La classifica vede dunque ridurre alcune delle distanze tra le grandi e, in attesa delle due partite da recuperare, la squadra di Leonardo sembra voler annunciare un suo ritorno da protagonista nel campionato. Il Milan, che ha rischiato di perdere, ha vinto per il rotto della cuffia ad un paio di minuti dalla fine, mantiene inalterato il suo vantaggio in classifica e si laurea campione d’inverno.

La Roma si porta avanti in classifica e scavalca la Juventus battendo il Catania per 4 a 2, ma due dei gol dei giallorossi sono un gentile regalo della Befana della terna arbitrale: sul gol del 2 a 2 di Borriello il cross di Riise viene effettuato con la palla già oltre la linea di fondo e il 3 a 2 vede il suo autore - Vucinic - in fuorigioco.

Per quanto riguarda l’Inter, se qualcuno non aveva ancora chiara la decisione di Moratti di lasciar andare Benitez, dovrebbe vedere il film della partita. Niente più passaggi laterali corti all’infinito, niente più una sola punta al centro dell’attacco. La squadra di Leonardo gioca il pallone spesso di prima e raramente all’indietro, per saltare il primo pressing e affondare verso il centro. Verticalizzazioni, pressing, controllo palla e grande dominio del centrocampo: l’Inter di Leonardo è decisamente altra cosa da quella di Benitez.

L’allenatore brasiliano è tornato a San Siro, ma con una maglia diversa e la tifoseria dell’Inter l’ha accolto festante. Idem per i giocatori, che diversamente da quanto accadeva con Benitez, si sono prodigati in abbracci plateali al nuovo allenatore in occasione dei gol. A dire il vero il clima di festa c’era già prima della gara, perché prima dell’inizio della partita il club nerazzurro ha esposto per tutti i suoi tifosi le cinque coppe vinte nel corso del 2010. La vittoria contro il Napoli ha quindi degnamente coronato la serata. Leonardo per primo, nel dopo partita, ha detto che “questa Inter è la più forte di tutti i tempi”. Chissà se Benitez avrà sentito..

Il rientro di molti dei titolari ha ovviamente cambiato la squadra, ma anche contro il Napoli mancavano tre giocatori come Eto’o (squalificato), Sneijder e Julio Cesar infortunati, oltre a Samuel. L’Inter però ha tirato fuori l’anima, la corsa, la tenacia, affrontando un Napoli che ha disputato - a dispetto del punteggio - una buona partita con la calma tipica alla quale aveva abituato l’Inter di Mourinho. Quello che si è visto è un’Inter con voglia di giocare al calcio e fiducia nei propri mezzi, proprio le due componenti che con Benitez erano state messe fuorilegge.

Il Napoli occupa comunque la terza posizione in classifica, semmai è Mazzarri che non mantiene la calma e il senso delle proporzioni nelle sue esternazioni verbose. Nelle ore che hanno preceduto il match del Meazza il tarantolato allenatore del Napoli si era sentito Mourinho, parlando di “nemici”. Peccato però, che Mourinho i nemici li nominava nelle conferenze stampa prima e li sconfiggeva sul campo poi, mentre Mazzarri non ci riesce. Eppure il suo Napoli gioca un grande calcio e il progetto tecnico è di notevole spessore. Il Napoli è terzo in classifica pur disponendo solo di un grande attacco e un buon centrocampo, ma con una difesa su cui il presidente De Laurentis dovrebbe investire denari, non chiacchiere. Dunque conviene che Mazzarri continui a fare il suo lavoro eccellente e De Laurentis pensi a rinforzare gli azzurri.

La Lazio gioca con il freno a mano e il Genoa la blocca sul pari. E’ seconda in classifica grazie alla sconfitta patita dal Napoli. Il Palermo stende la Sampdoria con un 3 a 0 che non lascia dubbi circa i diversi valori in campo, mentre tra Fiorentina e Bologna finisce in parità. Ma se il Bologna deve ancora venire fuori del tutto dalle difficoltà in cui versano società e squadra, la Fiorentina davvero non aveva bisogno dell’ultima grana con Mutu. L’Udinese batte 2 a 0 il Chievo con gol di Sanchez e Di Natale, il Cesena affonda il Brescia e il Bari vince il derby regionale con il Lecce grazie ad un gol del neo arrivato Okaka.

Il crollo di questo turno è quello della Juventus, che perde 4 a 1 con il Parma e in inferiorità numerica causa solita follia di Felipe Melo, perde anche Quagliarella per un infortunio grave che lo terrà lontano dai campi per almeno un paio di mesi. La squadra di Del Neri dovrà per forza tornare sul mercato, anche se sostituire Quagliarella non sarà semplice. Sembra sia Toni il possibile arrivo; non una grande idea, ma per segnare qualche gol in più di Amauri andrebbe benissimo anche la controfigura del giocatore del Genoa. Se Andrea Agnelli smetterà di fare la voce grossa sui giornali di famiglia per lasciare spazio alla progettazione di acquisti di livello, i risultati miglioreranno. La Juventus, al momento, non appare in grado d’insidiare né il Milan, né la Roma, né la Lazio né il Napoli.

 

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