di Luca Mazzucato

NEW YORK. Ci sono voluti duemila anni, ma ne è sicuramente valsa la pena. È in arrivo in duemila esemplari da non farsi scappare, pena la gravidanza: si tratta del Papacondom, il preservativo papale. Per fare sesso, finalmente, con la benedizione della Chiesa Cattolica. Chi si trova a Londra può correre a comprare il nuovo gadget, prodotto dalla Condoomfabriek, prima che le scorte si esauriscano. Oppure cercarlo su eBay. Sulla bustina bianca di alluminio che avvolge il preservativo, invece delle solite noiose avvertenze, si può ammirare la figura di Papa Ratzinger che, mani alzate rivolte al cielo in segno di benedizione, ricorda “Avevo detto no!”

Attenzione però, il Papa ha sì aperto la porta all'uso del preservativo, ma solo in casi particolari. Ovvero soltanto nel caso in cui ad usarlo sia uno gigolo, ovvero un prostituto maschio (curioso il fatto che per il mestiere più antico del mondo, nella nostra lingua abbondino i sinonimi al femminile ma manchino del tutto al maschile). Che, francamente, non è proprio la prima categoria di persone che viene in mente, quando si pensa agli utilizzatori di preservativi.

Le recenti cronache giudiziarie ci forniscono una possibile interpretazione di questa dispensa papale del tutto particolare. Ricorderete certamente lo scandalo della Loggia P3, che ha visto indagato tra gli altri  Angelo Balducci, Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nonché Gentiluomo di Sua Santità. Quest'ultimo titolo è il più grande onore che la Santa Sede può concedere ad un laico. I Gentiluomini di Sua Santità, in sostanza, rappresentano l'equivalente simbolico della famiglia del Pontefice, essendo sconveniente per il Papa avere una propria famiglia, almeno negli ultimi secoli.

Ebbene, la notizia che fece in Marzo il giro del mondo fu l'accusa che il Gentiluomo Balducci fosse assiduo cliente di un giro di prostituzione omosessuale, gestito da un membro del Coro di San Pietro, molto vicino al Papa stesso. Si può forse azzardare la spiegazione che il Papa, prendendo spunto dal nostro governo, abbia insomma varato il primo Dogma ad personam.

Il Ministero degli Esteri del Regno Unito, all'indomani della visita pastorale di Benedetto XVI a Londra, si era spinto oltre. Oltre al lancio della marca di preservativi papali, unica proposta finora adottata, il memorandum trapelato alla stampa suggeriva al Vaticano di: benedire un matrimonio omosessuale (perché no, magari quello dello stesso Ratzinger); ordinare una donna prete; aprire la prima clinica abortista cattolica; aprire una hotline sugli abusi sessuali sui bambini; dare un calcio nelle palle ai vescovi che hanno coperto gli abusi.

Il Ministero degli Esteri britannico, che confermò la veridicità del memorandum, si scusò poi con la Santa Sede. Ma ora che il tabù del condom (nel caso di prostituzione maschile) è stato abbattuto, chissà che anche gli altri suggerimenti britannici venga presi in considerazione.

Resta una sola domanda, che si leva dalle tombe del milione e mezzo di persone che ogni anno muoiono di AIDS in Africa. Ma non poteva cambiare idea un po' prima?

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