di Rosa Ana de Santis

Per le morti sospette di Cesano c’è un colpevole. La perizia ha stabilito che esiste una relazione significativa tra le leucemie e i linfomi che hanno colpito i bambini di Cesano e le onde elettromagnetiche di Radio Vaticana. Anni durissimi di battaglia nei quali il Vaticano ha invocato il principio dell’extraterritorialità per sfuggire alla giustizia. Mai un cenno di pietà per quelle morti bianche. Lo stesso indecente riserbo, che non stupisce più, con cui hanno coperto misfatti, abusi e pedofilia sui giovanissimi.

La protesta degli abitanti di Cesano inizia fin dal 1999. Non si parla solo d’interferenze sui segnali radio-televisivi: il rosario s’infilava nei citofoni o nei rasoi elettrici, come in ogni presa elettrica delle case. Molestie per chi non voleva sentire la messa via radio, che ora diventano ufficialmente danni e rischio di malattia.

La battaglia legale da principio fu bloccata per questioni giurisdizionali legate ai Patti Lateranensi, ma nel 2003 fu la Corte di Cassazione a riavviare il tutto portando alle prime sentenze simboliche.  Poi, sulle morti di una decina di bambini, s’ipotizzò il reato di omicidio colposo e si giunse alla perizia del Prof. Micheli, commissionata dal Gip Zaira Secchi. Roberto Tucci, Pasquale Borgomeo e Costantino Pacifici, i primi responsabili dell'emittente della Santa Sede indagati. I primi due graziati dalla prescrizione, mentre Pacifici assolto in primo grado.

Silenzio sui quotidiani cattolici, mentre il Direttore dell’emittente, Federico Lombardi, annuncia che Radio Vaticana preparerà la sua difesa con i propri consulenti e si dice stupito, dal momento che sono sempre state rispettate le indicazioni internazionali e la normativa italiana.

Le morti dei bambini della zona di Cesano superano di 3 volte i dati della Capitale e il rischio è stato aumentato anche dalla presenza delle antenne di MariTele. I piccoli che hanno vissuto per almeno 10 anni nel raggio di 6-12 km, hanno un rischio molto più grande di ammalarsi e l’incidenza numericamente significativa di una certa tipologia di tumori infantili e di morti  nella zona è spiegabile proprio dalla presenza di questi impianti. Trecento pagine per dimostrarlo. E del resto: è normale sentire la radio quando inserisce la spina del rasoio nella presa elettrica, o quando si risponde al citofono della porta di casa?

Il Vaticano nel corso di questi anni ha sempre confermato di aver rispettato scrupolosamente le normative legate al decreto ministeriale 381 e alle indicazioni dell’ ICNIRP (International Commission on Not-Ionizing Radiation Protection), grazie anche ai lavori e agli studi di una Commissione bilaterale con gli organi dello Stato italiano deputati a questo monitoraggio. Quindi, verrebbe da dire, che è normale sentire la radio dentro le mura di casa e che l’incidenza delle morti infantili o degli ammalati di tumore è una pura casualità o un’invenzione.

Perché mai nel 2001 furono ridotte allora le emissioni delle antenne? Radio Vaticana ha proseguito indisturbata a trasmettere onde di veleno, blindandosi dietro all'art. 11 del Trattato del 1929, in base al quale "gli enti centrali della Chiesa Cattolica sono esenti da ogni ingerenza da parte dello Stato italiano" che, va ricordato, nel 1951 ha ufficialmente approvato e riconosciuto il Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria, dimostrando poca prudenza per i malcapitati cittadini delle zone incriminate.

Non è un bel momento per la Chiesa di Roma. Le vittime, collezionate da più parti nel corso degli anni, finalmente non lasciano più scampo alla vergogna dei mezzucci, dei silenzi e dell’extra legem invocata dei prelati. In attesa di quella divina, pare arrivato il momento della giustizia terrena.  

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