di Elena Ferrara

Fu Stalin - si racconta - a chiedere polemicamente: "Ma quante divisioni ha il Papa?". Una risposta, indiretta, arriva ora proprio dal Vaticano, con un "Annuarium Statisticum Ecclesiae" che, se letto nell'ottica militare, è un vero e proprio manuale di quel grande esercito che risponde oggi al comando generale del Papa. Vengono resi noti in questo documento i maggiori aspetti che caratterizzano l'attività della Chiesa Cattolica nei diversi Paesi e nei singoli Continenti. Le tavole statistiche, integrate da grafici, vengono arricchite da didascalie nelle lingue latina, inglese e francese. Si presentano poi annotazioni statistiche sugli aspetti che ci appaiono costituire le tendenze di maggiore importanza per la Chiesa cattolica fra il 2000 e il 2008.

A livello planetario il numero dei cattolici battezzati è passato da 1.045 milioni nel 2000 a 1.166 milioni nel 2008, con una variazione relativa di +11, 54%; incremento solo di poco superiore a quello della popolazione della Terra, pari al 10, 77%, che evidenzia un comportamento di sostanziale stabilità della diffusione dei cattolici battezzati. Tuttavia questi incrementi sono da ascriversi in maniera differenziata alle diverse situazioni continentali: mentre infatti in Africa si registra un incremento del 33, 02% dei cattolici, all'estremo opposto, in Europa si manifesta una situazione di pratica stabilità (+1, 17%); da registrare sono, anche, i significativi incrementi che si rilevano in Asia (+15, 61%), in Oceania (+11, 39%) e in America (+10, 93%).

Peraltro questi andamenti si leggono anche nell'effetto che producono sul peso relativo che i cattolici assumono nei vari continenti: si va dalla riduzione relativa dei cattolici europei che, pur aumentando in valore assoluto, vedono scendere il loro peso nel mondo, dal 26, 81% del 2000 al 24, 31% del 2008, alla correlativa acquisizione d'importanza dei cattolici africani che passano, nei due anni appena citati, dal 12, 44% al 14, 84%.

Per gli altri continenti s’individua una sostanziale stabilità dell'America e dell'Oceania e un lieve aumento per l'Asia. Di particolare interesse appare poi la lettura dei dati sulla distribuzione dei cattolici nelle varie aree continentali ragguagliati al numero degli abitanti. Da uno sguardo a tali rapporti si evince che in Africa la tendenza alla crescita risulta costante (si passa da 12, 44 ogni 100 abitanti nel 2000, a 14, 84 nel 2008) mentre tale crescita, molto più contenuta, si manifesta in America e in Asia. Si può anche aggiungere che nei singoli continenti il numero relativo di cattolici varia fra livelli differenti: si va, per l'anno più recente, dai 3 cattolici ogni 100 abitanti in Asia, ai 63 nell'America. Inoltre si può ancora notare che in Oceania tale numero relativo di cattolici è di circa 26, ed in Europa di 40.

Ed eccoci agli "Stati maggiori". Si apprende che negli otto anni che vanno dal 2000 al 2008, il numero dei vescovi è passato da 4.541 a 5.002, con un aumento relativo che supera di poco il 10%. Tale movimento di crescita si riscontra in tutti i continenti, pur se la variazione relativa si presenta più accentuata per l'Asia, per l'Africa e per l'America e al di sotto della tendenza generale per l'Europa e per l'Oceania. Si può altresì segnalare che il peso di ciascun continente è rimasto, nel periodo, pressoché invariato e commisurato all'importanza relativa delle singole realtà continentali.

Non è poi privo di interesse osservare anche i valori del numero di sacerdoti (diocesani o religiosi) per ogni vescovo al fine di cogliere il bilanciamento delle singole realtà continentali. Se poi si osservano le statistiche relative alle "divisioni" dei sacerdoti, diocesani e religiosi, il primo dato che balza evidente è che il numero totale dei sacerdoti nel periodo 2000-2008 mostra un trend di crescita positivo, sia pure moderato, e comunque inferiore all'1%. Questo vale a livello planetario, in quanto per i singoli continenti le dinamiche sono differenziate. A fronte di notevoli incrementi per l'Africa e per l'Asia, dove si registra un +33, 1% e un +23, 8%, rispettivamente, e a una quasi stazionarietà per l'America, si pone l'Europa con un calo di oltre il 7% e l'Oceania con un 4%.

Una variabilità ancora più marcata emerge se si opera la distinzione tra le "truppe" di sacerdoti diocesani e sacerdoti religiosi. Mentre nel pianeta il numero dei primi è passato da 265.781 nel 2000 a 272.431 nel 2008, manifestando quindi una significativa ripresa, quello dei secondi appare in costante declino. Infatti, i sacerdoti religiosi, che erano 139.397 nel 2000, sono scesi a circa 135 mila otto anni più tardi. La distribuzione percentuale del complesso dei sacerdoti per continente evidenzia, quindi, notevoli cambiamenti negli otto anni considerati.

Africa e Asia contribuivano nel 2000 al 17, 5% del totale mondiale, nel 2008 la loro incidenza è salita a 21, 9%. Anche l'America ha lievemente incrementato la propria percentuale. L'unico continente che ha visto diminuire la propria quota è l'Europa: nel 2000 gli oltre 208 mila sacerdoti delle "divisioni" europee rappresentavano quasi il 51% del totale dei sacerdoti mondiali, mentre otto anni più tardi sono scesi a quasi il 47%. Dal gioco combinato delle variazioni demografiche e dei mutamenti del numero dei sacerdoti derivano alcuni assetti variabili per il numero di cattolici per sacerdote.

Questo rapporto è aumentato nel corso del tempo e, a livello globale, è passato da 2.579 cattolici per sacerdote all'inizio del periodo, a 2.849 alla fine. Il numero di cattolici per ogni sacerdote è aumentato in ogni continente; tuttavia la dimensione del rapporto appare non poco diversa da continente a continente. Nel 2008, ad esempio, a fronte di circa 1.400 cattolici, che mediamente "gravitano" su ogni sacerdote in Europa, in Africa se ne contano circa 4.800 ed in America 4.700 e questi valori danno conto del differente assetto dei rapporti fra i sacerdoti e i fedeli. I commenti che seguono sono riferiti ad altre figure di operatori religiosi che affiancano l'azione pastorale dei vescovi e dei sacerdoti: i diaconi permanenti ecc.

Le consistenze numeriche di questi gruppi sono assai diverse. A fine 2008, nel mondo i diaconi sono 37.203, i religiosi professi quasi 55 mila e le religiose professe oltre 739 mila. I diaconi permanenti costituiscono il gruppo in più forte evoluzione nel corso del tempo: da circa 28 mila nel 2000 raggiungono le 37 mila unità nel 2008, con una variazione relativa di +33, 7%. Ed ecco che - chiudendo questo "Annuario" dell'esercito del Vaticano - si ottiene una prima risposta a quella domanda (retorica) che Stalin avanzò a suo tempo.

 

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