di Elena Ferrara

Negli anni della “cortina di ferro” era l’unica emittente straniera che si sentiva all’Est. Le centrali di disturbo del Cremlino e dei paesi satelliti non riuscivano a farla tacere. E così quel “Laudetur Jesus Christus” che apriva le trasmissioni in tutte le lingue, stava a significare che si era sintonizzati sull’onda del Vaticano. Era appunto la radio che parlava di religione e di politica. Goebbels aveva giurato di ridurla al silenzio; i membri della resistenza francese, invece, ne trascrivevano le sue trasmissioni e le distribuivano clandestinamente. Ne è passato del tempo e la storia ha riportato ogni cosa nel suo giusto binario. Ed eccola oggi questa radio che con il suo “Laudetur Jesus Christus” comincia a parlare anche il linguaggio della pubblicità: la modernità e la globalizzazione hanno vinto. E così, a 78 anni dalla prima trasmissione, voluta da Pio XI e realizzata da Guglielmo Marconi, si aggiustano i palinsesti per infilarci dentro la pubblicità. Ed è un’inversione di rotta che segna un momento particolare. Tanto che - sembrerà strano - anche la crisi economica si fa sentire nelle tasche dell'emittente del Papa. Il quale batte cassa, per ora, con 300 passaggi pubblicitari che saranno “spalmati” in tre mesi. Come dire che l’Oltretevere si ricarica con una bella boccata d'ossigeno. E si sa subito che “alcune decine di migliaia di Euro” sono state assicurate dal primo inserzionista, l'Enel che ha già commissionato gli spot che, creati ad hoc, verranno trasmessi dal 6 luglio al 27 settembre in cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco).

Tutto questo grazie a Dio e alla potenza delle antenne vaticane. Ma non c’è da stupirsi. Anche per il fatto che per l'estensione della “Sacra Sindone” (prevista a Torino nella primavera 2010), si è già resa necessaria la ricerca di sponsor. Sono per ora arrivati Robe di Kappa e Fastweb, accolti con slancio pur se negli anni settanta Robe di Kappa fece infuriare la Chiesa per aver messo in commercio i jeans Jesus accompagnati dallo slogan stampato sul didietro di un bel corpo: “Chi mi ama mi segua”.

Ora, quanto ad incassi, sembra che il Vaticano (che quando si tratta di soldi spande sempre cortine fumogene di incenso) potrebbe ottenere con la pubblicità, nell’arco di un anno, un pacchetto di 100-200 mila euro. Non è molto e non è poco. Padre Federico Lombardi direttore dell’azienda radiofonica vaticana ed anche portavoce del Papa ricorda alla stampa che tutto si sommerebbe al budget annuale della radio che è di circa 20 milioni di euro. La programmazione - che alternerà motivi religiosi a più terreni motivi economici - rivoluzionerà i programmi. Ma non vi saranno spot ed interruzioni durante i discorsi del Papa. Pur se proprio questo avrebbero voluto molti pubblicitari …

Comunque sia l’evento è storico e potrebbe aprire nuove strade nella comunicazione pubblicitaria di tutti i settori merceologici. Dice in proposito Sarò Trovato, presidente di “Metacomunicazione” e della “Bocconi Trovato & Partners”: “Uno spot per Radio Vaticana presuppone la ricerca di un'etica alta, di un impianto di valori saldi e condivisibili da popolazioni diversissime e lontane fra loro. E questo non può che far bene a tutto il mondo della pubblicità”. Ed è chiaro che ora chi commissionerà spot per le onde vaticane dovrà sapere che bisognerà adottare nuovi stili. La Radio del Papa, in sintesi, dicono quelli della “Metacomunicazione”, sarà una sorta di "boutique della creatività".

Quanto ad eventuali inserzionisti dovrebbero arrivare anche quelli che promuovono “bevande globali” ed Alitalia. Ma attenzione – avverte padre Lombardi – “i messaggi dovranno essere compatibili con la natura del servizio di RV quindi ad esempio servizi utili per lo sviluppo sociale, economico e culturale dei popoli. E' più naturale pensare a messaggi istituzionali, che a vendita di prodotti particolari. In ogni caso è il primo passo su una strada nuova, che ci auguriamo positiva”.

E così eccoci ai “consigli per gli acquisti”. Gli spot arriveranno dal Centro romano di Santa Maria di Galeria. In onda ci saranno 67 ore di trasmissione al giorno, in 40 lingue, su 5 reti in onde corte, onde medie e modulazione di frequenza, uno staff di oltre 400 persone di tutto il mondo, in maggioranza laici, un microcosmo poliglotta al servizio del Papa. E come dice la sigla: “Laudetur Jesus Christus”.

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