di Alessandro Iacuelli

E' iniziato a Berlino il vertice nazionale sull'energia, convocato dal cancelliere Angela Merkel. Questo vertice è solo il primo di una serie di incontri programmati per tutto il 2006, pertanto è solo il punto di partenza per una Germania che intende seriamente dotarsi di una strategia di politica energetica a lungo termine.
Tra i vari punti all'ordine del giorno ci sono proprio quegli argomenti che invece qui in Italia vengono sistematicamente evitati: mentre da noi il dibattito in materia di energia si è oramai ridotto ad una sfida a distanza tra chi vorrebbe reintrodurre l'uso del nucleare e chi ne è contrario, in Germania si preferisce affrontare prima temi più delicati, come quello dei mezzi per limitare l'aumento dei prezzi o il come migliorare la sicurezza dei rifornimenti, la cui debolezza è stata evidenziata questo inverno dalla strategia commerciale aggressiva della russa Gazprom.
Il nucleare, che suscita polemiche anche in Germania da decenni, non compare in agenda. O almeno non direttamente. E' proprio questa mancanza nell'agenda del vertice che suscita polemiche negli ambienti politici. A differenza dell'Italia, che ha abbandonato il nucleare civile ormai da 20 anni, la "svolta" tedesca sulla produzione di elettricità è invece recente: solo durante lo scorso governo, guidato dal cancelliere Gerhard Schroeder, è stato concluso l'accorto sull'abbandono del nucleare civile. Tale accordo prevede la fine dell'attività di tutte le centrali esistenti dopo 32 anni di lavoro: ciò comporterebbe uno stop totale al nucleare nel 2024. La Germania conta al momento 17 centrali in funzione, che forniscono il 30% dell'energia consumata nel Paese.
Contro tale accordo siglato dal vecchio governo "rosso-verde", la lobby dei nuclearisti mitteleuropei intende dare battaglia proprio durante l'attuale fase di nuova pianificazione energetica. Il nuovo scontro sul futuro dell'energia atomica in Germania inizia praticamente ora. Da un lato, il ministro dell'Ambiente Gabriel ha annunciato espressamente che "non c'è da discutere di nucleare", e che il futuro energetico della Germania "è altrove". Dall'altro lato, manager e politici d'opposizione dichiarano di voler espressamente provocare una spaccatura all'interno del vertice. Stando infatti alle parole, rilasciate al giornale Die Welt, dell'amministratore delegato di E-On, la maggiore azienda energetica tedesca, "Non possiamo discutere né le questioni economiche né quelle ecologiche senza parlare di nucleare".

In realtà, il governo tedesco intendeva convocare la Conferenza Nazionale sull'Energia solo alla fine della primavera, poi è stato lo stesso cancelliere Merkel, sempre secondo Die Welt, ad affrettare i tempi di fronte al rapido rincaro dei prezzi del gas russo. Lo scenario tedesco non si presenta molto dissimile da quello italiano e da quello europeo in generale: come conseguenza della cosiddetta "guerra del gas" tra Russia e Ucraina,l'intera Europa centro-meridionale si è trovata all'improvviso di fronte ad un forte calo di forniture di metano. Calo che è stato sfruttato dallo stesso fornitore per portare a termine un abile colpo di mano commerciale, con il quale ha aumentato i prezzi trasformandosi contemporaneamente nel principale interlocutore dell'Europa intera in materia di gas naturale. La principale differenza politica tra il come è stata gestita la "crisi del gas" tra Italia e Germania è che mentre qui nella penisola si è preferita la via della resa incondizionata, aprendo le porte del mercato interno a Gazprom e rinviando a data da destinarsi la Conferenza Nazionale sull'Energia, in Germania si è invece preferito anticipare i tempi della pianificazione.

Al vertice tedesco sono invitati non solo gli amministratori delegati delle grandi aziende, come BASF e Daimler-Chrysler, ma anche rappresentanti delle aziende produttrici di energia eolica e solare. Sono rappresentati anche i consumatori. Il vertice dovrà preparare un "piano energetico nazionale"' che, una volta approvato, dovrà essere attuato dal ministro dell'Economia Glos, entro il 2007. Questo secondo i piani di Angela Merkel.
Nella realtà, a causa della decisione di escludere il tema del nucleare, le aspettative sui risultati del vertice sono molto più modeste, ed è facile prevedere, come sta avvenendo in questi giorni negli ambienti politici tedeschi, una reazione abbastanza dura da parte dei rappresentanti di industrie che hanno attività nel settore nucleare. Il ministro Gabriel punta i piedi nella sua scelta di volersi attenere all'uscita dal nucleare. Ma gli stessi ambientalisti vorrebbero parlarne: Merkel ha cercato di evitare lo scontro, ma "credo che lo scontro debba esserci", ha detto l'esperto di energia della ramificazione tedesca di Greenpeace, Breuer.

Qui in Italia, invece, attendiamo da troppo tempo una nuova strategia politica: l'ultimo piano energetico nazionale risale al luglio 1975. Peccato che nel frattempo il fabbisogno energetico dell'Italia sia più che raddoppiato.
Forse, anche se attraverso duri confronti e polemiche, potrebbe essere utile seguire l'esempio tedesco e convocare finalmente una Conferenza per discutere della pianificazione in materia di energia.
A questo fondamentale banco di prova attendiamo il prossimo governo.


Articoli correlati:
http://www.altrenotizie.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=370

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy