di Alessandro Iacuelli

Probabilmente non succederà niente, dopo le elezioni in Belgio che hanno visto la vittoria del partito separatista fiammingo nelle Fiandre: un po' difficile che un Paese in piena Unione Europea giunga alla disgregazione. Nonostante questo, nel nostro Paese c'è chi ne approfitta per aprire nuove latte di benzina da gettare intorno, con un effetto più ampio ed internazionale rispetto al Belgio stesso. A gettare la benzina ci ha pensato il solito Mario Borghezio, secondo il quale il voto nelle Fiandre "è un modello per noi". Niente male, come inizio.

L'europarlamentare leghista, uno dei volti del fascismo di oggi, l'uomo che disinfettava le carrozze dei treni dove viaggiavano ragazze africane, ma anche l'uomo che diede fuoco ad un ricovero per senzatetto rumeni sotto il Ponte Mosca a Torino, in una nota ha precisato che "il successo elettorale dei partiti secessionisti fiamminghi ha, per noi Padani, un significato ben preciso. L'Europa più moderna e liberale ci indica la via da seguire per raggiungere l'obiettivo dell'autodeterminazione". La via, prosegue l'eurodeputato, "è quella della fase confederale, da raggiungersi in via civile e pacifica, per poi arrivare all'indipendenza della Padania come delle Fiandre, in un'Europa dei popoli e delle regioni". Tutto il resto, conclude, "sono pie illusioni, o quanto meno perdite di tempo prezioso".

A parte ogni discorso sul tempo che perde lui, l'eurodeputato, c'è da notare come stia cercando di cogliere la palla al balzo per trasferire verso l'Italia settentrionale - peraltro in modo piuttosto grezzo e dilettantesco - la spaccatura belga dopo le elezioni politiche. Dopo la nota scritta, Borghezio ha anche rilasciato un'intervista al quotidiano online Affaritaliani, dichiarando: "Non si vede perché non si possa fare anche da noi...". A fargli eco è stato un altro personaggio colorito e folkloristico: quel Matteo Salvini che ha subito dichiarato che si tratta di "un segnale di speranza per tutti quelli che lavorano, producono e sono vittime di sprechi e di furbate da parte altrui. È un bel segnale, insomma. In Padania, a Barcellona, a Glasgow, in Bretagna e in Baviera la gente è molto contenta che altri cittadini possano parlare e votare".

Si tratta certamente di un'occasione per dare inutilmente fiato alle bocche. D'altronde, visti i precedenti ed anche l'attualità dell'attività politica di Borghezio, c'è da comprendere come lo stesso sia alla continua ricerca di elementi per poter tornare alla ribalta. Messo in disparte dal suo stesso partito, eliminato completamente dalla politica italiana, per non cadere nel dimenticatoio ha l'esigenza stringente di mettersi in mostra, anche rinunciando a buone occasioni per tacere, togliendo quindi ogni dubbio sulla sua intelligenza e la sua buona fede.

Così, l'anno scorso, in Francia, ad un convegno di una formazione dell'estrema destra di Nizza, credendosi a microfoni spenti, o forse sapendo bene che stessero funzionando, Borghezio disse ai suoi camerati neofascisti che "occorre insistere molto sul lato regionalista del movimento. È un buon modo per non essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, bensì come una nuova forza regionalista, cattolica; ma, dietro tutto ciò, siamo sempre gli stessi". In Francia ne discussero TV e giornali e fu l'ennesima figuraccia. Figuraccia che però va benissimo per non finire lontano dal palcoscenico della politica e della notorietà.

Quest'anno, invece, è toccato approfittare del voto belga per dar fiato alle esternazioni fuori luogo, decontestualizzate, e riportate tout court in una realtà, quella italiana, profondamente diversa da quella del Belgio. Nel Paese, infatti, il voto è regionale ed il Paese è federale: le elezioni hanno visto al nord, nelle Fiandre, la vittoria dei separatisti e al sud, in Vallonia, dei socialisti. Socialisti che diventano il primo partito del Belgio, tra l'altro.

Anche i partiti sono regionali, e non nazionali come da noi. Nel governo federale sono rappresentanti sia quelli espressione della comunità di lingua francese della Vallonia sia quelli di lingua fiamminga delle Fiandre. Solo nella regione di Bruxelles capitale gli elettori possono scegliere sia gli uni che gli altri. Pertanto, l'N-Va, il partito separatista delle Fiandre, mai uscirà dalle Fiandre stesse. Potrà negoziare qualcosa in parlamento, ma dovrà vedersela con un partito socialista che ha avuto una vittoria spettacolare e difficilmente riuscirà ad avere un ruolo in un futuro governo che sia pesante quanto quello che ha la Lega Nord in Italia. Pertanto, dovrebbero semmai essere i leghisti delle Fiandre, a vedere i leghisti nostrani come un esempio per loro, e non viceversa.

Borghezio questo lo sa, ma non fare le sue esternazioni sarebbe significato essere ancora assente dal mondo dei mass media che seguono la politica, e per un uomo che vive di apparizioni, non essere più chiamato da giornali e televisioni è la più grande sconfitta politica che ci possa essere. Per questo, alcuni giorni fa, interpellato dall'Adnkronos non sulla politica italiana, non su quella europea, ma solo sue preferenze calcistiche nei campionati mondiali di calcio, il poveraccio si era dovuto inventare una risposta delle sue: "Quando la Padania avrà l'autodeterminazione si potrà confrontare con le nazionali di altri paesi, però sono molto orgoglioso del fatto che la nazionale padana giochi il campionato della nazioni non riconosciute. Del resto, molte nazionali che prima non erano riconosciute, oggi partecipano ai campionati europei; quindi non penso che ci vorrà molto per vedere una nazionale padana, e allora tiferò ovviamente per quella".

E l'attività politica, per la quale è regolarmente stipendiato dall'Unione Euroea, cioè anche da noi? Borghezio è membro, come il cacio sui maccheroni, della commissione libertà civili ed immigrazione del Parlamento Europeo, ma il suo tempo da eurodeputato lo perde presentando improbabili richieste riguardanti i dischi volanti, gli extraterrestri, e in generale la desecretazione della documentazione sugli UFO.

Presentare al Parlamento Europeo una richiesta di desecretazione di documenti, di per sé non ha nulla di negativo: ma il fatto che riguardi degli extraterrestri e che Borghezio parla della sua richiesta come se si trattasse di problemi legati all’immigrazione, fa immediatamente cadere un velo di ridicolo su tutta la vicenda. Probabilmente teme un’invasione aliena, dopo quella degli africani? Difficile però, prendergli le impronte dei piedi..

 

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